I pontili galleggianti di Lerici dividono gli abitanti. I contrari: “Cambierebbe la fisionomia del borgo”

Il presidente della Società marittima di mutuo soccorso di Lerici a LN: “Non si tratta di realizzare semplici pontili galleggianti ma una massa enorme di pontili che occuperebbe la metà della rada di uno dei luoghi più famosi d’Italia sotto il borgo e il castello”

30 March 2021 | di Maria Cristina Sabatini

La realizzazione dei pontili galleggianti a Lerici divide gli abitanti della cittadina ligure. L’opera, di cui il sindaco Leonardo Paoletti, in una precedente intervista a Liguria Nautica, aveva annunciato l’operatività per l’autunno 2022, non sembra infatti accogliere un’approvazione unanime. Tra le voci più convinte del no, vi è quella di Bernardo Ratti, presidente della Società marittima di mutuo soccorso di Lerici.

La nostra prima resistenza – spiega a Liguria Nautica Bernardo Ratti – è di tipo paesaggistico ed ambientale e poi, in secondo luogo, culturale e sociale. Non si tratta di realizzare semplici pontili galleggianti ma una massa enorme di pontili che occuperebbe la metà della rada di uno dei luoghi più famosi d’Italia sotto il borgo e sotto il castello”.

Se, infatti, per il fronte del sì, la realizzazione dei pontili rappresenta un’opera pubblica fondamentale per riorganizzare la presenza nella rada di numerose imbarcazioni, secondo quello del no, un tale intervento non sarebbe necessario perché le imbarcazioni, di cui “il 70% sono sui 6 metri e quasi tutte di proprietà di residenti, la vera nautica sociale – sottolinea Bernardo Ratti-  sono ordinate, il gavitello è pulito ed anche più sicuro dello stesso pontile”.

La baia di Lerici, infatti è esposta al libeccio. “Quando ci sono delle libecciate anche di media intensità – ricorda il presidente della Società marittima di mutuo soccorso – le onde che arrivano alla calata sono onde importanti. L’ultima mareggiata del 2018, quella che ha spaccato il molo di Rapallo, anche a Lerici ha fatto dei danni. Addirittura le ondate, nel punto in teoria più riparato, hanno rotto i muretti della passeggiata e le onde che arrivavano sommergevano completamente il pontile dei vaporetti”.

Impatto ambientale e qualità del mare nel mirino dei contrari

Tra le principali obiezioni che Ratti oppone alla realizzazione del progetto, vi è quella relativa all’impatto ambientale che le nuove strutture avrebbero sull’ecosistema locale, in particolare sulla qualità del mare.

“Il progetto – afferma Ratti – prevede la realizzazione di pontili di calcestruzzo che si intersecano per centinaia di metri, con sotto 320 corpi morti per un peso totale di 4200 tonnellate. Ciò avrebbe un forte impatto ambientale e inciderebbe sulla qualità del mare, comportando anche un minore riciclo dell’acqua”.

Perplessità che si lega anche a quella paesaggistica. La preoccupazione dei detrattori del progetto, è che Lerici venga trasformata in un “non luogo“. “Sarebbe un’opera – commenta il presidente della Società marittima di mutuo soccorso – che cambierebbe in maniera irreversibile la fisionomia del borgo. Non sono contrario ai porticcioli o ai pontili ma sono contrario a farli in centro a Lerici. E’ un’opera che avrebbe un impatto irreversibile sul territorio, nella parte preponderante della rada.

Una trasformazione della fisionomia del borgo, sempre secondo Ratti, sarebbe deleteria anche per il turismo. “Il viaggiatore moderno – sostiene- vuole la caratterizzazione, la bellezza, la particolarità, viene a Lerici per venire in Liguria non in un non luogo uguale a tanti altri posti”.

Insomma, il fronte del no è sul piede di guerra. È, infatti, in corso una raccolta firme, è nato un comitato di cittadini e associazioni ambientaliste come Legambiente si sono già detto contrarie al progetto. “Noi – conclude il presidente della Società marittima di mutuo soccorso di Lerici – siamo per una visione moderna. Ci vogliono servizi nuovi, qualità del mare. Una visione in linea con i dettami europei”.

 

Maria Cristina Sabatini

 

 

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3 commenti

  1. Mauro says:

    Certo che sentire il presidente della marittima dire “Noi siamo per una visione moderna” a dir poco è sconcertante, si vuole una Lerici moderna ma poi si oppone alla posa di pontili galleggianti che sono proprio una opportunità di modernizzazione. Faccio notare che a Lerici se uno vuole, per esempio, andare a pescare e rientrare tardi per tornare a terra o “cammina sulle acque” oppure si fa il bagno. Anche questo mi sembra che non sia essere per la modernazizzazione della cittadina

  2. Massimo Gualco says:

    Il mio è il punto di vista di un residente Lericino. I pontili sono un programma da lungo tempo atteso proprio per esigenze paesaggistiche di riordino della rada. Su questo progetto, ampiamente pubblicizzato in campagna elettorale, il Sindaco ha ottenuto recentissimamente la riconferma con percentuale di consenso vicina al 70%. Confermo la divisione nella cittadinanza, preciso che, per quanto di mia convinzione, la spiacevole situazione è stata determinata proprio dalle argomentazioni sostenute dal movimento che è contro il progetto che qui non appaiono. Il Sig. Ratti è il leader di questo movimento ed è membro della opposizione consiliare. Che Ratti affermi di “essere per una visione moderna” in questo contesto fa sinceramente sorridere molti fra quanto stanno vivendo la vicenda dei pontili di Lerici.

  3. hook says:

    Convengo ad occhi socchiusi ed annuendo che qualche politica manina abbia sicuramente un colorito interesse economico in questo progetto…. però, l’indotto che graviterebbe intorno a questo, alimenterebbe una tempesta perfetta di posti di lavoro, e questo non sarebbe poco in un momento critico come questo dove il comparto nautico è stato letteralmente cancellato dalle cartacee pagine di un qualsiasi vocabolario. Ritengo l’opera dei negazionisti a tutti i costi, un contrappunto gratuito pennellato da scure note medievali, e seppure il sottoscritto sia estremo fautore di quanto più ecologico ci possa essere (Fotovoltaico sul tetto; riscaldamento a biomasse; acqua sanitaria in termodinamico; auto elettrica ecc ecc… ) questi paletti li vede come una forma di autolesionismo pari a quanti, avversori del progresso, tacciarono quasi di stregoneria Thomas Edison vero inventore della Lampadina. Pertanto dico a questi signori: se volete rimanere con le vostre lampade ad olio per illuminare le vostre case fate pure…. ma il mondo andrà avanti anche senza di voi.

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