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- 15 April 2024
In un anno la Guardia Costiera ha recuperato dai fondali marini e avviato al corretto iter per la distruzione ben 6 tonnellate di reti da pesca abbandonate. È quanto emerge dal bilancio annuale dell’iniziativa “Reti fantasma“, che rientra nel progetto “PlasticFreeGC” per il contrasto alla dispersione delle microplastiche in mare.
Avviata il 9 luglio 2019 a Fiumicino, alla presenza del ministro dell’Ambiente Sergio Costa e del comandante generale della Guardia Costiera Giovanni Pettorino, l’operazione ha richiesto l’impiego della componente subacquea della Guardia Costiera dislocata sull’intero territorio nazionale.
“L’attività condotta dai nuclei subacquei della Guardia Costiera – ha spiegato Costa – ha portato alla rimozione dai fondali marini di 6 tonnellate di plastiche disperse in mare, pari a titolo esemplificativo a circa 200 mila bottiglie di plastica. Un risultato importante se pensiamo che le reti fantasma sono responsabili dell’alterazione dell’ecosistema marino per la dispersione nell’ambiente delle micro-particelle sintetiche delle quali sono composte”.
Non solo ma queste reti, se lasciate in mare, continuano a “pescare” in maniera passiva, danneggiando l’habitat marino, uccidendo gli animali che vi rimangono intrappolati e minacciando la sicurezza di sub e bagnanti.
I lavori di rimozione delle reti sono stati preceduti da una fase preliminare di raccolta delle informazioni, che ha interessato tutti i comandi territoriali della Guardia Costiera, le categorie professionali operanti sul mare e le associazioni ambientaliste. Con le informazioni raccolte è stata quindi effettuata una prima mappatura generale, che ha individuato la collocazione delle reti fantasma lungo le coste e che verrà costantemente aggiornata con nuovi dati reperiti da tutto il Paese.
L’iniziativa, ancora in corso, proseguirà nei prossimi mesi e si inserisce in una più ampia campagna comunicativa sul tema della sensibilità ambientale condotta dal Ministero dell’Ambiente e dal Comando Generale della Guardia Costiera, di cui fa parte anche lo spot in onda su tutti i canali RAI con protagonista Enrico Brignano, realizzato allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla nuova problematica della dispersione nell’ambiente dei dispositivi di protezione individuale utilizzati per contenere l’emergenza sanitaria Covid-19.