Blue Design Summit: a maggio La Spezia diventa capitale della superyacht economy
- 15 March 2024
Dal 29 ottobre dello scorso anno se ne sta lì, adagiato sulla murata sinistra, al centro del porto “Carlo Riva” di Rapallo. È lo yacht Suegno, un Custom line da 124 piedi, per l’esattezza 37 metri, costruito ad Ancona dai cantieri Ferretti. Fino a prima della mareggiata, era l’ammiraglia di Pier Silvio Berlusconi, il vice-presidente di Mediaset.
L’imbarcazione di lusso, acquistata nel 2010, sarebbe costata tra i 5 e i 6 milioni di euro. Suegno era, tra l’altro, il nome della precedente imbarcazione top di gamma di Berlusconi (un 97 piedi), riacquistata, nel frattempo, dagli stessi cantieri navali. Dopo la violenta mareggiata, è diventata sua malgrado uno dei simboli dei danni in tutto il Tigullio. E soprattutto si è capito fin da subito che sarebbe stata una delle barche più difficili da rimuovere.
A quasi quattro mesi dalla mareggiata che ha devastato il porto di Rapallo, giovedì 21 febbraio sono iniziate le operazioni di rimozione del mega yacht. Operazioni che richiederanno, secondo i tecnici, almeno una settimana di tempo. Lo scafo è stato imbragato ma, prima di spostarlo, occorre fare delle prove per verificarne la tenuta e scongiurare il rischio che si spezzi in due parti. Il suo dislocamento, infatti, sfiora le 200 tonnellate.
Sono giorni di prove tecniche, quindi, in attesa che arrivi anche un secondo pontone, in modo da non caricare tutto il peso del relitto a centro nave, ma sollevare l’imbarcazione agganciando l’imbragatura a poppa e a prua, su quattro punti, per poi iniziare la lenta manovra verso il molo. Il Suegno sarà poi caricato su una chiatta e trasferito a Genova.
Prima di tentare ogni sollevamento, bisognerà però raddrizzarlo con un sistema di cavi e ganci. L’ex yacht di Pier Silvio Berlusconi, infatti, al momento è adagiato sul fondale, con un’inclinazione di 51°. Sono già iniziati intanto i lavori di scavo per livellare il fondale a una profondità di almeno 3 metri, dato che il pescaggio del Suegno è di 2,5 metri. Sarà un intervento complicato e delicato, che per alcuni giorni terrà impegnato il centro dello specchio acqueo del porto “Carlo Riva”, dove rimangono ancora una cinquantina di yacht affondati.
Giuseppe Orrù