Confindustria Nautica e Regioni insieme per far ripartire il comparto nautico. Cecchi: “Sono attività a basso rischio”

Dopo Liguria e Toscana, anche il Lazio apre alla consegna delle imbarcazioni. Prosegue intanto il confronto con Palazzo Chigi per la riapertura della produzione e per la tutela delle attività turistiche nel prossimo “decreto Aprile”

19 April 2020 | di Giuseppe Orrù
Saverio Cecchi e Paola De Micheli
Saverio Cecchi e Paola De Micheli

E’ un lavoro incessante quello di Confindustria Nautica, che da settimane continua il confronto con il governo per consentire la riapertura delle attività produttive, come primo passo indispensabile per farsi trovare pronti alla riapertura delle attività legate al pubblico, come i servizi e il charter.

Dopo tre rilevazioni dello stato dei diversi comparti del settore, è stato redatto un dossier per illustrare le tipologie delle aziende, il numero medio dei dipendenti, i profili di rischio per il personale, le misure di tutela adottate, i flussi di cassa delle imprese, l’andamento del ciclo produttivo e l’impatto economico e occupazionale del protrarsi per singola settimana delle misure di chiusura, sia sul 2020, sia sul 2021.

E’ stato allegato inoltre un piano per la riapertura sotto controllo sanitario, con annessi i protocolli da adottare con i sindacati o le rappresentanze aziendali. Il dossier è stato portato all’attenzione del governo, della task force e del comitato tecnico-scientifico. Nel frattempo, nei giorni scorsi, Confindustria Nautica è intervenuta presso tutti i presidenti di Regione, inviando loro la sintesi dello studio già presentato a Palazzo Chigi.

E le prime risposte sono arrivate proprio dalle Regioni. Dopo la Liguria, anche la Toscana e il Lazio hanno interpretato le norme governative sulle attività di manutenzione di unità da diporto, che Confindustria Nautica era riuscita a far confermare tra le attività consentite anche dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 aprile 2020, stabilendo che possono ritenersi incluse quelle di consegna delle unità già prodotte.

I presidenti Enrico Rossi e Giovanni Toti (rispettivamente di Toscana e Liguria, ndr) si sono dichiarati disponibili – sottolinea Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica – a sostenere le richieste di Confindustria Nautica presso il governo. Nel ringraziarli pubblicamente, invito gli altri governatori a fare altrettanto“.

Dopo oltre 21 mila deceduti – aggiunge Cecchi – la situazione è estremamente delicata, per questo abbiamo profuso ogni sforzo, anche grazie alla struttura dell’associazione che ha in casa tutte le competenze tecniche, statistiche, giuridiche, economiche e legali, per produrre analisi e dati oggettivi, gli unici con i quali potremmo essere ascoltati, in un momento in cui al governo arrivano qualcosa come 2.400 mail al giorno“.

Per quanto riguarda le attività dei porti, dei charter, delle scuole nautiche e dei servizi, Confindustria Nautica continua il confronto con il governo per la definizione del cosiddetto “decreto Aprile”.

Ritengo – conclude il presidente Cecchi – che siamo riusciti a dimostrare tecnicamente il basso impatto di rischio delle attività nautiche, che è la condizione pregiudiziale per ogni valutazione di riapertura da parte dell’esecutivo. Questa è l’unica cosa importante per alleviare la sofferenza dei nostri imprenditori e dei nostri lavoratori. Continuiamo a lavorare per loro, responsabilmente e senza clamore“.

 

Giuseppe Orrù

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