Incidente Venezia, governo verso lo stop alle grandi navi in laguna. Gli armatori: “Soluzioni alternative ferme da anni”

Per il ministro Toninelli entro la fine di giugno le grandi navi non transiteranno più nei canali della Serenissima. Ma Assoarmatori ricorda che da anni tutti i progetti alternativi sono fermi

3 June 2019 | di Giuseppe Orrù
La prua di Msc Opera dopo la collisione
La prua di Msc Opera dopo la collisione

Il suono prolungato della sirena di Msc Opera ha scatenato il panico in una mattinata di festa a Venezia. Le drammatiche immagini della collisione con il battello turistico River Countess e poi con la banchina del molo San Basilio, hanno fatto il giro della rete. Ve le riproponiamo anche noi, da due diverse prospettive. La collisione è avvenuta alle 8,34 di domenica 2 giugno, mentre la nave stava manovrando con due rimorchiatori, ad una velocità di 5,5 nodi.

Si parla di un’avaria ai comandi ma, al momento dell’impatto, a bordo non avevano ancora capito quale fosse il problema, come si deduce da una comunicazione tra il ponte di comando della Msc Opera e la sala operativa della Guardia Costiera. Ecco alcuni passaggi del dialogo tra i soccorritori e la nave.

Sala Operativa: “Ci aggiorna sulla situazione in corso? cambio“.

Ponte di comando: “È il pilota che parla, il comandante è impegnato… Al momento siamo sulla nave con la prua preminentemente appoggiata al ’29’, abbiamo il rimorchiatore di prua che ha rotto il cavo ed in assistenza al ‘River Countess’, che è sul nostro fianco sinistro. A poppa abbiamo sempre mantenuto il rimorchiatore con il cavo e siamo fermi“.

“Presumibilmente c’è stata una perdita dei comandi, abbiamo attivato tutte le procedure possibili per evitare quello che alla fine poi è successo, cioè l’impatto. Abbiamo dato ordine di dar fondo alle due ancore e di agguantarle, abbiamo messo i rimorchiatori di prua in forza ad allargare lato opposto al 29, e quello di poppa in frenata a tutta forza per fermare l’abbrivio della nave, ma dal ponte non abbiamo compreso bene cosa sia successo“.

Poche ore dopo, è arrivato anche un tweet del ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli: “L’incidente di oggi al porto di Venezia -ha dichiarato il ministro pentastellato- dimostra che le grandi navi non devono più passare dalla Giudecca. Dopo tanti anni di inerzia, finalmente siamo vicini ad una soluzione definitiva per tutelare sia la laguna che il turismo”.

Un tweet che ha subito riacceso il dibattito politico sul tema delle grandi navi a Venezia. A replicare a Toninelli anche Assarmatori, l’associazione che rappresenta il cluster marittimo italiano. “Il dibattito sulle grandi navi a Venezia -afferma Assarmatori- è in atto ormai da anni. Alla luce di quanto accaduto in laguna, Assarmatori rivolge un invito in particolare alle istituzioni e al governo affinchè siano accelerati i tempi di una scelta definitiva che coniughi la necessità reale di difendere il ruolo di home port crocieristico di Venezia e le esigenze di sicurezza, tutela ambientale e artistica della città”.

“E in questa ottica -conclude la nota dell’associazione- Assarmatori ricorda come sia sul tavolo da tempo il progetto che prevede i dragaggi e quindi una soluzione alternativa alla Giudecca, attraverso l’utilizzo del canale Vittorio Emanuele“.

 

Giuseppe Orrù

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1 commento

  1. Mariagrazia Ubaldi -Benucci says:

    È’ una vergogna nazionale che navi così grandi abbiano il permesso di entrare a far parte del paesaggio di una città storica e unica come Venezia. È’ auspicabile che questo governo , contrariamente a quanto hanno fatto i precedenti, proibisca immediatamente a tali navi di avvicinarsi a Venezia!

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