SpiaggiaTi, l’app inventata da due giovani genovesi che ti dice se c’è posto in spiaggia. Gli ideatori a LN: “Sarà utile anche dopo l’emergenza”

L'app SpiaggiaTi, ideata dai genovesi Alberto Mazzuoli e Giacomo Porcile, è già stata adottata da parecchi Comuni. Mazzuoli: "Volevamo fare qualcosa per la nostra Liguria"

6 July 2020 | di Giorgio Baffo
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La spiaggia di Genova Quinto

Da aprile a settembre inoltrato la Liguria diventa meta di turisti e appassionati del profondo blu, che approfittano delle sue meraviglie per staccare dalla routine della vita quotidiana e concedersi qualche giorno o qualche ora di relax. Ogni anno liguri e non affollano i circa 350 chilometri di coste della Liguria, dalla Riviera di Levante a quella di Ponente, passando per il capoluogo. Genova è, infatti, una delle città liguri con più spiagge libere, che solitamente vengono prese letteralmente d’assalto ogni giorno della settimana.

Ora, però, con il distanziamento sociale dettato dall’emergenza Coronavirus tutto è cambiato. Come si può quindi far rispettare le distanze, permettendo alle persone, allo stesso tempo, di godersi una giornata al mare? A questa domanda hanno risposto due ragazzi genovesi, Alberto Mazzuoli e Giacomo Porcile, che durante il lockdown hanno ideato e sviluppato (con l’aiuto di alcuni amici) l’applicazione SpiaggiaTi, che permette di conoscere in tempo reale la disponibilità di posti nelle spiagge libere e, quindi, di programmare al meglio una o più ore al mare, evitando lunghe attese sotto il sole cocente.

Per cercare di capire meglio le funzionalità dell’app, abbiamo intervistato Alberto Mazzuoli.

Com’è nata l’idea di creare l’app SpiaggiaTi?

“Abbiamo passato il lockdown a chiacchierare e farci compagnia, verso fine aprile ci siamo chiesti come potevamo essere utili visto che ci sentivamo in dovere di fare qualcosa. Volevamo trovare una soluzione per la nostra Liguria, che potesse essere applicata dove era utile.

Una sera abbiamo così deciso di fare qualcosa per le spiagge, visto che viviamo in una città di mare e nel giro di una settimana e mezzo abbiamo tirato giù un po’ di idee. La prima era puntare sul digitale, con un’applicazione per le spiagge libere che non permettesse di prenotare, ma che semplicemente mostrasse in tempo reale il numero di persone presenti e la capienza massima.

Abbiamo avuto una grandissima fortuna, quella di avere come amico Rodrigo Luque, uno sviluppatore spagnolo, che è stato subito entusiasta della cosa. Successivamente è subentrata un’altra amica di Giacomo Porcile (l’altro ideatore, ndr), una designer finlandese, Vilma Turki, che lavora a Los Angeles, anch’essa entusiasta e disponibile fin da subito a collaborare. Nel giro di due settimane abbiamo quindi creato l’applicazione“.

Avete trovato qualche diffidenza iniziale oppure no?

“L’applicazione e l’idea di per sé piaceva a tutti, molti Comuni però non avevano ancora pensato a come gestire la situazione, mentre altri si erano organizzati con altri sistemi di gestione.  Ci aspettavamo che qualche Comune accettasse il nostro progetto ma che lo facesse il Comune di Genova per primo è stata una cosa molto bella. All’inizio non ci credevamo, eravamo alle stelle perché stavamo dando una grossa mano con un’idea che era nata una sera sul divano”.

Con che Comuni avete instaurato una partnership finora?

“Al momento la nostra applicazione si usa a Imperia, Genova, Sarzana, Riomaggiore e Alassio (con una spiaggia). Dalla settimana scorsa, intanto, abbiamo esteso il servizio anche al controllo dei parcheggi: ci ha contatto il Comune di Cabras, in provincia di Oristano, che ha messo a disposizione diverse spiagge e parcheggi da controllare”.

Che progetti avete per il post-estate? Pensate che l’applicazione possa avere ancora vita da ottobre in poi?

“La nostra idea è quella di estendere il servizio più possibile. Speriamo che la cosa piaccia e non sia collegata solamente al Covid. Sapere quante persone ci sono in una spiaggia, pensiamo possa essere una cosa sempre utile.  Il nostro obiettivo, adesso, è far funzionare al meglio la app e migliorarci. A breve termine, vogliamo far sì che i cittadini possano avere una mappa completa delle spiagge e una fotografia del momento”.

Qualche giorno fa ci sono state proteste da parte di alcune persone che, pur avendo consultato la vostra app, non hanno potuto accedere alla spiaggia. Come rispondete a queste segnalazioni?

“Una persona che usufruisce del nostro servizio deve avere la flessibilità di cambiare spiaggia se vede che è piena. Quello che la gente deve capire è che nella situazione odierna una spiaggia potrebbe essere piena, il nostro valore aggiunto è far sapere prima se è piena oppure no. La nostra applicazione ti permette di scegliere altre spiagge, quindi vedere la loro disponibilità.

Desideriamo rendere il più informato possibile il cittadino, facendogli prendere le scelte più ‘sagge’: se vede che in una spiaggia ci sono tot posti pieni e uno libero va incontro ad un rischio. Il servizio è aggiornato in tempo reale: se una persona vede l’icona dell’ombrellone color verde e poi ci impiega 5 o 10 minuti ad arrivare, è molto difficile che lo veda poi rosso perché va a percentuali: l’ombrellone cambia colore in base alla percentuale di completamento della spiaggia. Verde vuol dire che la percentuale è inferiore al 70%, giallo dal 71 al 99% e rosso equivale al 100%”.

logo-spiaggiati

Il logo di SpiaggiaTi

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