Toti vs Salvatore (M5s): è scontro sulla concessione della Darsena Nautica ai Cantieri Amico

Duro botta e risposta tra il governatore e la capogruppo regionale del M5s sulla concessione della Nuova Darsena Nautica della Foce ai Cantieri Amico. Intanto martedì il cantiere presenta i suoi progetti per l’area

17 March 2019 | di Giuseppe Orrù

La vicenda della concessione della Nuova Darsena Nautica della Foce di Genova approda in Regione. Il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle in Regione ha presentato un’interrogazione per capire i motivi che hanno portato ad una disparità di trattamento tra Ucina e i Cantieri Amico, che hanno ottenuto una concessione rispettivamente di 4 e di 20 anni, sottolineando anche i pericoli per la salute pubblica derivanti dalla vicinanza dei cantieri alla città.

Dopo la presentazione del manifesto del comitato “Porto aperto” a Liguria Nautica, che in 15 punti critica la decisione dell’Autorità Portuale, su cui pesa anche un ricorso al Tar, anche le istituzioni si stanno quindi mobilitando.

Ucina e Salone Nautico -ha detto la capogruppo del M5s in Regione Liguria, Alice Salvatore rischiano di essere pesantemente penalizzati dalla concessione loro garantita mentre ad Amico, che è un privato, è stata accordata una concessione di vent’anni. Amico ripara yacht, un’attività molto inquinante, mentre Ucina, con la sua ambizione di rendere il salone un evento più continuativo, risponderebbe meglio alla vocazione della zona. Siamo anchemolto preoccupati per la salute degli abitanti di Carignano e della Foce. Inoltre un’espansione dell’industria a scapito della nautica da diporto contrasta con tutto ciò che la giunta aveva detto di volere per quell’area“.

La replica di Giovanni Toti non si è fatta attendere. Il governatore ha infatti sottolineato che le concessioni non dipendono dalla politica ma dall’Autorità Portuale, che dipende dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti di Danilo Toninelli (pure lui del M5s). “Le concessioni vengono date -ha ricordato il presidente- sulla base di criteri oggettivi, piani d’investimento e procedure concorsuali, su cui la politica, soprattutto quella che va in giro urlando ‘onestà onestà’, dovrebbe stare ben alla larga, visto che si trattano di procedure regolate per legge e fatte appositamente perché la politica non vi metta bocca“.

Il governatore, inoltre, non ci sta a sentire parlare di discriminazione verso Ucina. “Ucina da noi ha avuto da sempre uno straordinario sostegno -ha affermato- i saloni nautici con l’amministrazione Toti-Bucci sono sempre stati di grande successo, anche quello di quest’anno nonostante il dramma di Ponte Morandi. Credo che il Salone Nautico possa assolutamente convivere con i cantieri, anzi sia assolutamente complementare al Salone l’attività di refitting degli yacht e l’intera cantieristica navale del nostro porto“.

I pentastellati in Regione continuano però a incalzare il governatore. In una nota la capogruppo Alice Salvatore replica: “Presidente si informi. Non è stata mai pubblicata la domanda di concessione di Amico, evidentemente amico suo, visto che si scalda tanto. Assurdo che lei si agiti così visto che la principale responsabile è l’Autorità di Sistema Portuale e non la Regione“.

E sulla questione ambientale aggiunge: “Poi che al privato Amico, che fa lavorazioni industriali a un passo dalle case di Carignano e della Foce, siano stati concessi 20 anni di concessione dall’Autorità di Sistema Portuale, mentre a Ucina soltanto 4 e la possibilità di utilizzare il quartiere con vocazione fieristica della Fiera del Mare per soli 50 giorni all’anno, facendo lo slalom fra le attrezzature del privato inquinante Amico, sono fatti, non opinioni. Perché penalizzare la vocazione fieristica del Waterfront genovese e mettere a repentaglio la salute degli abitanti? Solo per far arricchire Amico?“.

AMICO & CO. PRESENTA IL SUO PROGETTO

Intanto si aspetta che il Tar si esprima sul ricorso presentato da Ucina. Il pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale è atteso tra pochi giorni. Intanto in Darsena, l’area su cui tanto si discute, è già stata transennata dai Cantieri Amico.

Proprio qui, nella zona dell’eliporto, martedì 19 marzo i vertici dei Cantieri Amico, con il supporto delle istituzioni e ancora prima del pronunciamento del Tar, terranno una conferenza stampa, in cui il presidente di Amico & Co, Alberto Amico e l’amministratore delegato Bruno Guglielmini, “a un anno dall’avvio degli investimenti per il progetto ‘Genova megayacht hub‘ nel porto di Genova -si legge nell’invito- faranno il punto sull’avanzamento degli investimenti infrastrutturali dedicati alla cantieristica e all’accoglienza e sulle opportunità di lavoro ed economiche generate per il comparto e per la città”.

Parteciperanno all’incontro il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, e il presidente dello Yacht Club Italiano, Nicolò Reggio. E’ prevista inoltre la presenza del sindaco di Genova Marco Bucci.

 

Giuseppe Orrù

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10 commenti

  1. Mario Salvai says:

    Più passa il tempo e più questa vicenda e questo progetto non mi convincono, già dalla loro base di partenza, e voglio esprimere la mia perplessità e stato d’animo.
    Scusate un secondo, ma marine d’eccellenza Genova ne ha già due: una al Porto Antico, ed una all’aeroporto, dove i megayacht attraccano già da molti anni.
    Marina Aeroporto è il riferimento per il ponente, molto bene organizzata, attrezzata e con locali di ristoro ottimi.
    Inoltre un armatore di fuori Genova scende dall’aereo e va in barca quasi a piedi.
    Al Porto Antico abbiamo un orgoglio di marina splendida, dove gli armatori ed equipaggi dei megayacht trovano, a piedi, ogni confort e angolo storico-culturale da visitare.
    Quando si arriva a piedi dal centro storico sembra di vivere e rivivere in varie epoche, passate, presenti e future. Quando si arriva dal mare si gode di uno spettacolo unico al mondo, con i delfini che si intravedono saltellare, il Bigo, i Magazzini del Cotone, la ruota panoramica, le antiche gru che hanno dato lavoro a tanti “camalli”, la maestosità dell’anfiteatro della Genova sui monti, la sua superbia quando arrivi dal mare…
    Ora…voler inventarsene un’altra, in uno spazio angusto, con un grigio muraglione alla sinistra dei 3 megayacht che lì ormeggerebbero, con portacontainer e gasiere continuamente in transito a 20 metri, con l’altro muraglione grigio a destra che delimita la darsena interna, e oltretutto con la prua rivolta a dei grigi, fumosi e velenosi cantieri navali, avendo anche la pretesa di poter, con queste caratteristiche, sfidare La Ciotat o MB92 a Barcellona, mi sembra veramente una cosa che non sta nè in cielo nè in terra, attraverso la quale Genova ed i genovesi risulterebbero fin troppo superbi e perdenti…
    Sembra un’offesa a Genova ed alle sue già belle marine, che non verrebbero nè esaltate, nè rivalutate, nè esportate, anzi denigrate, come se non esistessero.
    Sembra un capriccio di qualche ingordo, che soffre di complessi di inferiorità perchè di là attracca la nostra Amerigo Vespucci e da me no, di là ormeggia Abramovich e lo voglio anch’io.
    A rimetterci, per il momento, è stata una vera comunità di 180 armatori, obbligati a sloggiare alla fine del Salone Nautico 2018 e circa 100 bambini, sfrattati in 48 ore, trattati peggio che in un campo nomadi, emarginati in mezzo ai topi, all’amianto dell’ex NIRA in demolizione, loro e le loro barchette, senza un bagno, una doccia, uno spogliatoio…con i campionati mondiali alle porte.
    Niente più feste, incontri, socialità, sport sano ed allenamenti.
    Preoccupante il fatto che una parte dei nostri amministratori e rappresentanti politici, sembrano appoggiare questa mancanza di affetto e di rispetto alla nostra amata Genova.
    Si vuole far diventare Genova la città più importante del Mediterraneo, va benissimo…ma non perdiamo di vista il fatto che Genova è già fra le città più belle del Mar Mediterraneo, che dovremmo esportare il più possibile le sue già presenti bellezze, non roviniamola, vogliamole bene, ora e nel futuro.
    Viva la Genova buona!!!

  2. Mario Salvai says:

    Secondo me, ora, l’unica via di uscita, per fugare qualsiasi dubbio e placare qualsiasi polemica che inevitabilmente monterebbe sempre di più è la seguente: concedere i 4 anni di concessione a I Saloni Nautici per il 100% dell’area, obbligandola ad eseguire le migliorie che ha sempre desiderato fare, ma inevitabilmente sempre impossibilitata a causa delle precedenti concessioni troppo brevi.
    Nel 2021 eseguire uno step intermedio per verifica dello stato di avanzamento, e grado di soddisfazione dei fruitori e dei genovesi.
    Se la verifica risultasse positiva si confermerebbe il secondo biennio, entro il quale presentare ulteriore progetto riqualificante, eventualmente con prolungamento di concessione da studiare.
    Chiedo ai vari soggetti di prendere in considerazione tale ipotesi.

  3. Mario Salvai says:

    Non ce l’hanno ancora fatta (e spero che questo non sia il desiderio di nessuno), tante persone si stanno adoperando per fermare questo scempio. Forza!!

  4. Quaglia m. Cristina says:

    Ce l’hanno fatta!!! Genova perderà il suo Szlone nautico. Dopo questa ultima mossa dei nostri Amministratori con l’Autorità portuale a fa oredei ca tieri di Amico &co. Dove si farà il Salone del 22020?? Forse sulla diga foranea perchè gli spazi della uova darsena saranno occupati da capannoni e attrezzature del cantiere. Uno spazio che era a disposizione della cittadinanza è dive tato un campo cintato e blindato…. non si passa più….i ragazzi della Fiv sono stati gettati via. Sfrattati in fondo alla Fiera ……alla minima manifestazione nel padiglione blu dovranno sloggiare anche xa lì. Ci mancavano questi Amministragori che stanno svendendo la nostra Città …guardiamocela decadere sempre più!!!

  5. Sergio Conti says:

    Perché non si fanno le cose regolari con tender pubblico invece di arrivare a decisioni alquanto dubbie,” mazzette?” Presidente e Sindaco dei cosiddetti partiti onesti!!!! Salvino dove sei? Grillo fatti sentire qui si parla della salute di Genova, tanto valeva che ci tenevamo l’Italsider per morire prima.

  6. Stefano Goria says:

    Le domande rimangono le solite, purtroppo, quello che stupisce è l’inconsistenza delle risposte. Da cittadino gradirei che la si smettesse di usare frasi e parole altisonanti e nullasignificanti e si provvedesse in maniera concreta a risolvere fin da subito i problemi che si son creati. Se qualcuno ha messo un bel recinto di cemento e ringhiere impossessandosi di un’area pubblica sottraendola inopportunamente alla comunità e poi fa la conferenza stampa per spiegare questi investimenti infrastrutturali, prendiamo un carrello elevatore o una ruspetta togliamo tutti gli investimenti infrastrutturali e rimettiamo le barchette dei ragazzini della FIV e prepariamoci ad ospitare le 700 barchette delle selezioni preolimpiche di vela.

  7. Mario Salvai says:

    Semplicemente non vedo alcun beneficio per la collettività.
    Inoltre mi sembra anche strano e assurdo il silenzio del Comitato Cittadini Foce Mare, come fa a non interessargli questa tematica?
    Il pensiero va anche ai bambini della FIV, schiacciati dal “gigante amico”…bella prova di forza quella di sgomberare i marmocchi e le loro stupide barchette…

  8. Fabio Caruana says:

    Quando gli animi si scaldano cosi tanto e senza dare risposte…pensare male è naturale come dire….coda di paglia

    Poi incongruenze omissioni date poco chiare e una conferenza stampa prima del TAR ?…..

    Non credo ci voglia Macchiavelli a comprendere che qualcosina è andata in maniera strana.

    Chiarezza per Genova il Salone lo sport la nostra città…..certo che poi avere l ex ACI adibito a dormitorio…cosa vuoi che sia alla Foce mettere pure un altro cantiere…..

  9. Carlo Gai says:

    Oltre a quanto avete già giustamente scritto, è da annotare:

    – L’area eliporto, già usata in passato per elisoccorsi verrà inglobata nel cantiere Amico, all’interno della recinzione chiusa, quindi di difficile utilizzo.

    – Nella foto dell’articolo (fatta NON in epoca di salone) si può notare in primo piano l’area di UCINA piena di barche da diporto, sullo sfondo l’area “storica” dei cantieri Amico, pressoché vuota, con sue soli megayacht.

    – L’area che era destinata alla Fiv (sulla sinistra) anch’essa è stata inglobata nel cantiere Amico.
    Quindi, nei fatti, fiv è stata sfrattata.

    Questo sarebbe il nuovo water front di levante, quando con una riqualificazione più intelligente si sarebbe potuto creare un sito stile “Marina Aeroporto”.che è diventato un punto di forte attrazione e svago per tutta la cittadinanza, anche di chi non possiede una imbarcazione.

    Bye, bye blue print.

  10. Mario Salvai says:

    La vicenda mi ha incuriosito ed appassionato ed ho avuto modo di leggere le carte.
    Credo che il TAR abbia gli elementi per esprimersi in merito alla irregolarità, pubblicazioni non fatte in primis e per altri motivi, date che non corrispondono, ecc…
    La conferenza stampa fatta fra “amici” non ha molto senso, innanzitutto perchè fatta prima della sentenza, oltre che per il fatto che il Presidente dello Yacht Club, a fine mandato per riassetto interno, (non ha il seguito della maggioranza dei soci, quindi presenza inopportuna), in contrasto con le regole internazionali sulle distanze dei cantieri navali e destinazione d’uso di marina da diporto.
    Secondo me il nostro Sindaco Marco Bucci non va alla conferenza, non si espone in una vicenda così poco chiara…

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