Waterfront di Levante: sarà questa la volta buona? Si inizia dal Palasport

Firmata la cessione del Palasport a Cds Holding: la firma del contratto preliminare è avvenuta a Brescia, nella sede del gruppo che si è aggiudicato l’acquisto e il recupero dell’impianto

10 October 2019 | di Giuseppe Orrù
Waterfront di Levante, Palasport (2)
Waterfront di Levante, Palasport

Dopo l’aggiudicazione avvenuta a fine luglio, nuovo atto per la vendita del Palasport della Fiera del Mare di Genova. A Brescia è stato infatti firmato il preliminare di cessione del Palasport a Cds Holding, il gruppo che si è aggiudicato acquisto e recupero dell’impianto. La compravendita dovrà essere perfezionata tra aprile e giugno 2020 e la cifra che Cds pagherà è di 14 milioni e 250 mila euro.

Cds Holding spa, società leader nello sviluppo immobiliare, con all’attivo realizzazioni di altissimo livello sia in Italia che all’estero, si è aggiudicata la gara bandita da Spim spa, a seguito di mandato ricevuto dal Comune di Genova, per l’individuazione di operatori qualificati a cui cedere le aree del compendio fieristico, per attuare il progetto che l’archistar Renzo Piano ha donato alla città di Genova il 31 ottobre 2017.

Con questo preliminare – commenta Stefano Franciolini, presidente di Spim Genova – si consolida il processo di vendita del Palasport. E’ la conferma dell’intenzione del Gruppo Cds di rispettare i diversi passaggi che porteranno alla vendita finale. In questi mesi dovranno sviluppare il progetto urbanistico operativo che rappresenterà una fase determinante per avviare la riqualificazione di questo primo tassello del Waterfront di Levante“.

La proposta di Cds prevede un investimento di 92 milioni su Palasport e spazi limitrofi. “Lo spirito  – sottolinea il direttore generale di Cds, Massimo Moretti – è quello di restituire alla città un edificio che ora è chiuso e darle una nuova piazza. Vogliamo realizzare nell’arena del Palasport uno spazio flessibile, utilizzabile sia per le attività sportive che per grandi eventi, senza dimenticare spettacoli legati a manifestazioni internazionali come il Salone Nautico“.

La vendita del Palasport rappresenta anche un tassello fondamentale per il bilancio di Spim. “Abbiamo lavorato in questi anni per mantenere in equilibrio i conti della società – ricorda Stefano Franciolini che di Spim è anche amministratore delegato – e siamo riusciti a mantenere alto il livello delle vendite, sia nel campo degli immobili abitativi che in quello industriale e commerciale. Ora con questa operazione del Palasport, che si abbina a quella precedente di riacquisto di alcuni piani del Matitone, garantiamo alla società una base solida per ulteriori operazioni immobiliari”.

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2 commenti

  1. Alex Bettucchi says:

    Progetto pessimo. Il costruttore ha progettato un palasport da 3000 spettatori. Il CONI ne chiede 5000 e sembra che ci siano già problemi su questo fronte. La città avrebbe bisogno di un impianto da almeno 8000 spettatori. Quando la smetteremo di farci abbagliare e prenderemo atto delle vere necessità della città? Ho sentito parlare di grandi eventi ma….ma lo sapete che sotto i 10.000 posti nessun cantante di peso verrebbe dalle nostre parti? Lo sapete che già allo stato attuale il nostro palasport può essere configurato per ospitare quasi 14000 spetattori? E noi dovremmo essere contenti per un palazzetto nuovo con capienza da cittadina di provincia? Incredibile…

  2. Donatella Zucca says:

    bellissimo, grazie architetto, finalmente Genova ha capito!

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