Il luxury water taxi Thunder di Nuvolari Lenard per Venezia

Lo studio di progettazione veneziano Nuvolari Lenard applica la ricerca sui custom tender ad un progetto eco-sostenibile per la Laguna

31 January 2020 | di Marcella Ottolenghi

Carlo Nuvolari e Dan Lenard, titolari dello studio di progettazione Nuvolari Lenard con sede a Scorzé, vicino a Venezia, disegnano grandi imbarcazioni di lusso, ma anche diversi custom tender. Piccoli progetti dall’estetica raffinata e dalla tecnologia avanzata, tra cui un nuovo water taxi per le acque della loro bellissima e delicatissima città.

In quanto veneziani – spiega Nuvolari – Dan e io ci sentiamo strettamente legati alla nostra città e viviamo in prima persona i danni che stanno subendo le sue delicate strutture, sia per l’inquinamento dell’aria e dell’acqua che per l’erosione. Per questo abbiamo sentito la necessità di affrontare i problemi della città e ci siamo resi conto che il nostro studio si trovava nella posizione di poter guidare la ricerca di una soluzione, grazie a un progetto unico dedicato a Venezia”.

Così, dopo aver organizzato, in occasione del Salone Nautico di Venezia dell’anno scorso, un forum incentrato sulla progettazione di un natante ibrido di lusso che potesse risolvere l’annosa questione dell’inquinamento in Laguna, il duo ha iniziato a lavorare ad una propria idea. Punto di partenza è stata l’opzione di una motorizzazione ibrida diesel-elettrica, ideale per le necessità e le tempistiche del trasporto veneziano. I water taxi locali infatti viaggiano regolarmente verso l’aeroporto, in acque aperte e ad una velocità elevata che richiede necessariamente lo sfruttamento del diesel: in questi trasferimenti le batterie elettriche hanno il tempo di ricaricarsi, per tornare utili al momento della navigazione forzatamente più tranquilla nei canali.

Secondo step la scelta stilistica, frutto di una rilettura attuale degli stilemi della tradizione veneziana e della lunga esperienza dei due designer nel settore dei tender custom. “Bisogna tenere a mente – sottolinea Nuvolari – che un tender è una barca da lavoro. Il cliente avrà le proprie specifiche richieste, solitamente stilistiche, che non possiamo trascurare, ma è utile avere informazioni pratiche da parte del comandante, riguardo alle modalità quotidiane di lavoro del tender stesso. Quali sono le limitazioni di peso e di dimensioni? Sarà un tender open, utilizzato per gli sport acquatici, o una limousine? O dovrà sdoppiarsi?”.

Sulla base di questa continua ricerca di nuove soluzioni estetico-funzionali sono nate ad esempio le due versioni limousine e open per il 55 metri CRN M/Y Atlante o la coppia di tender per il 109 metri Oceanco M/Y Bravo Eugenia. Progetti che riprendono il look della barca-madre, adattando la sicurezza di una carena collaudata e garantendo la piattaforma operativa di un cantiere affidabile (l’italiano I.C. Yachts per i tender di Atlante e l’olandese Tenderworks per quelli di Bravo Eugenia).

Sulla scorta di questo lungo lavoro di fino, la prima unità Thunder, luxury water taxi ibrido da 14 posti, è stata realizzata nei Cantieri Vizianello, sempre a Venezia, mixando lo stile tradizionale delle imbarcazioni di questo tipo già esistenti (e i materiali classici, come il legno o la pelle) e l’innovazione della tecnologia di bordo. Con la speranza da parte degli stessi progettisti che “questo modello all’avanguardia per il trasporto in città possa cambiare la mentalità conservativa degli autisti di taxi”.

Un secondo prototipo sperimentale è invece in fase di definizione con la collaborazione di Hyundai, per l’applicazione di un sistema propulsivo dotato di celle a idrogeno, un ulteriore passo verso eco-sostenibilità. Ma non è ancora utilizzabile per via delle attuali limitazioni riguardanti lo stoccaggio dell’idrogeno nei veicoli, con conseguente impossibilità di certificazioni e dunque di immissione sul mercato. “Superare i confini del design e della tecnologia nell’ambito del trasporto marino – conclude Nuvolari – è qualcosa che cerchiamo di fare quotidianamente. E lo studio è molto orgoglioso di fare qualcosa per Venezia, perché la portiamo nel cuore ed è un luogo stupefacente, che vogliamo aiutare a preservare per le generazioni future“.

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1 commento

  1. Giulio says:

    Ne vorrei uno con la poppa stretta che chiuda l’onda…..

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