Tradizione e innovazione: la ferrea regola dei cantieri Vicem Yachts

Materiali della tradizione e tecniche innovative per gli scafi robusti e leggeri degli yacht del cantiere turco Vicem

8 August 2019 | di Marcella Ottolenghi

Artigianato della tradizione e tecniche costruttive moderne. E’ l’accoppiata che il cantiere turco Vicem Yachts persegue con costanza, abbinando, per gli scafi robusti e leggeri, materiali sia “del vecchio mondo” sia di quello attuale. Così la pratica del “cold-molded”, della piegatura a freddo del legno di mogano, è esaltata dalla resina epossidica o dalla fibra di carbonio, per ottenere il massimo delle prestazioni da ognuna di esse.

Ogni imbarcazione sfrutta la stampa a freddo di lastre di compensato per i ponti, le sovrastrutture, le coperture, successivamente rivestite con tessuto e-glass biassiale e resina epossidica. Il legno massello è utilizzato invece per i telai, le travi, i traversi, la controchiglia. Anch’esso rinforzato da fibra di carbonio e resina nei punti di maggior sforzo.

“Il nostro metodo costruttivo brevettato -spiega Noelle Semmes, direttore vendite di Vicem Yachts USA- realizza scafi che combinano le migliori qualità dei  materiali naturali e di quelli sintetici, secondo un processo handmade in grado di rinforzare tutti i punti di stress della struttura e di incapsularne gli strati interni ed esterni. Così il legno di mogano e il laminato epossidico offrono un ottimo rapporto resistenza-peso, attenuando nel contempo i rumori e riducendo la temperatura interna. Peso ridotto e migliore tenuta al mare -sottolinea Semmes- significano necessità di motori più piccoli, a minor consumo di carburante. Garanzia di una crociera più efficiente”.

Il continuo riferimento alla qualità di ieri e alle potenzialità di oggi si rivela anche nelle linee esterne delle imbarcazioni, che reinterpretano in chiave contemporanea gli stilemi e le finiture di un tempo. Una cura delle proporzioni, dell’effetto finale, degli accostamenti materici che si rivela fin nei più piccoli dettagli.

La tradizione del passato ritorna poi al momento del varo: l’armatore può infatti ritirare la sua nuova barca direttamente nel cantiere con sede ad Annapolis, in Turchia, per godersi una traversata fino alle isole greche, e rivivere così le sensazioni degli antichi naviganti del Mediterraneo orientale.

Solo dopo questo “imprinting” esperienziale, lo yacht viene caricato su una barca più grande e trasportato fino al suo porto di destinazione finale. “Condurre uno dei nostri scafi nelle acque dove sono nati -racconta ancora Noelle Semmes- porta i clienti a comprendere profondamente la realtà del nostro cantiere. Oltre che a conoscere la storia di quest’area geografica e ad amare il mare”.

Risultato di questo originale processo progettuale e produttivo è anche l’ultima imbarcazione in fase di costruzione nel cantiere turco: il motoryacht Vicem 67 Cruiser, certificato CE Design Category A, classificazione di qualità destinata a scafi di 40 piedi e oltre studiati per l’autosufficienza nelle lunghe traversate.

Ovviamente con scheletro dello scafo “cold-molded”, si distingue per la linea classica e la cura tradizionale delle finiture esterne e interne, senza tralasciare dotazioni tecniche all’avanguardia. Prime fra tutte quelle della motorizzazione, risolta con due Volvo Penta D8 diesel da 600 cavalli con eliche a quattro lobi disegnate su misura per questo progetto, che garantiscono una copertura di 800 miglia marine (che salgono a 2.200 a una velocità di viaggio di 8 nodi).

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