È morto Lucio Dalla, marinaio innamorato

Il grande cantautore, da sempre appassionato di mare, ci ha lasciati questa mattina, stroncato da un infarto. Il nostro omaggio a Lucio

1 March 2012 | di Redazione Daily Nautica

 Lucio Dalla è morto nella mattinata di giovedì 1 marzo stroncato da un infarto. Si trovava in Svizzera a Montreaux per un tour che avrebbe toccato diverse tappe. Fresco di Festival di Sanremo, era pronto per esibirsi tra Lugano, Basilea e Ginevra. Il 4 marzo avrebbe compiuto 69 anni.

 

Dalla, un’artista eclettico che vanta una carriera lunga 50 anni, esordì sulle scene con lo pseudonimo di Domenico Sputo. Dietro questo nome si celava un grande musicista e un marinaio innamorato.

 

Forse a quel bizzarro cognome si era particolarmente affezionato perché decise di chiamare la sua prima barca, un Pershing in legno,“Catarro” Che sia un caso? A quest’imbarcazione, Dalla, si legò particolarmente soprattutto a seguito di un rocambolesco episodio: vuoi la sfortuna, o la fortuna, si incagliò nel Golfo di Sorrento e incredibilmente trovò rifugio all’Hotel Excelsior Vittoria proprio nella stessa stanza in cui alloggiò Enrico Caruso. Ed è li che ispirato dal mare e dal paesaggio Lucio Dalla compose, allo stesso pianoforte sfiorato dal famoso tenore, l’omonima canzone “Caruso”. Dopo questo motorsailer arrivarono altri due Pershing, il 45’ Dance e il 54’ Two Dance e, in ultimo, Brilla&Billy, la barca-sala di registrazione.

 

Lucio Dalla, bolognese doc, era un grande appassionato del mare, soprattutto del suo, l’Adriatico, ma non solo. All’occasione univa crociera e lavoro, come quando decise di partire per il tour in Puglia insieme alla sua Catarro che restò ormeggiata a Trani dove si ritirava ogni sera dopo i concerti.

 

“Attenti a Lucio” dicevano gli amici. Durante l’anno la teneva ormeggiata a Cesenatico e appena poteva salpava come un vecchio marinaio. E poi la passione per le immersioni incoraggiata dall’amico e noto sub riminese Stefano Venturini.

 

Lucio Dalla, un po’ pessimista e un po’ romantico, il mare lo amava incondizionatamente e per alcuni pezzi è stato la sua musa ispiratrice. Come non ricordare “La casa in riva al mare”, “Ma come fanno i marinai, cantata assieme a De Gregori e “Com’è profondo il mare” piccoli capolavori di poesia che lo hanno reso grande. Noi lo vogliamo ricordare così, al timone della sua barca mentre canta “Stella di mare tra le lenzuola, la tua barca non naviga, vola vola vola! Ciao Lucio.

 

Manuela Facino

 

 

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