
Inaugurato il Decennio del Mare 2021-2030 con l’evento “Verso la Generazione Oceano”
- 23 Ottobre 2020
Improvvisa moria di balene in Alaska, ad oggi sono circa trenta i cetacei, anche di notevoli dimensioni, che sono stati trovati morti nella parte occidentale del Golfo dell’Alaska. Il periodo preso in considerazione è di circa quattro mesi: numeri davvero inquietanti.
Le analisi condotte dal NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), che si sono intensificate quando la moria di balene in Alaska ha assunto numeri importanti, sono state avviate per fare maggiore chiarezza sull’accaduto e per scoprirne la causa.
La stessa agenzia federale lo ha definito un “evento insolito”, precisando che il numero dei cetacei morti e’ circa il triplo della media per la regione, se questa tendenza dovesse confermarsi si creerebbe un vero e proprio allarme ambientale.
Julie Speegle, la portavoce di punta di NOAA in Alaska, ha detto che per ora l’ipotesi principale sembra essere la fioritura di alcune alghe tossiche, ma ha anche osservato in un secondo momento che attualmente non vi è alcuna prova definitiva che dimostri il collegamento.
Sono stati effettuati dei prelievi dell’acqua, ma non sono stati segnalati valori eccessivamente preoccupanti. La NOAA sta indagando per capire il motivo di questa improvvisa moria di cetacei, al momento sarebbe difficile fare previsioni di qualsiasi tipo.
Foto: www.lifegate.it