
Controlli non invasivi dello scafo in vetroresina con rilevatori di umidità e termografia – I consigli dell’esperto
- 24 Febbraio 2021
Proprio per contrastare lo sciacallaggio sulle imbarcazioni alluvionate, di cui avevamo parlato in un precedente articolo, contestualmente ai soccorsi, coordinati della Prefettura, il Questore della Spezia ha disposto immediatamente un servizio di prevenzione “anti-sciacalli del mare” ad opera delle Squadre Marittime e dei Sommozzatori del CNeS (Centro Nazionale della Polizia di Stato per le attività nautiche e subacquee).
Mentre il 26 ottobre scorso una squadra del CneS stava raggiungendo via mare Monterosso, per portare cibo e aiuti alle vittime dell’alluvione, ha notato in mare alcune imbarcazioni alla deriva. Una in particolare ha colpito gli agenti, per il nome, “Madama” (terminale che i criminali romani utilizzano per indicarela Polizia): nonostante fossero a bordo di un gommone ultraleggero, e un forte libeccio stesse soffiando, gli agenti hanno optato per il recupero, trainando l’imbarcazione fino al molo della Polizia.
Per tutte le altre imbarcazioni si è mossa, ovviamente,la Capitaneriadi Porto. “Madama” appartiene a un’imprenditore di Parma, che avrà tirato un sospiro di sollievo sapendola in mani sicure: ne ha ripreso possesso l’8 novembre. Purtroppo molti altri armatori non sono stati così fortunati, e sono stati vittime di sciacallaggio: C’è chi depreda e chi, profittando delle pieghe della legge, procede al recupero per ottenere il 10% del valore del natante.
e.r.
La barca in foto è Micael ed era di proprietà di due veterinari di Reggio Emilia.