Varata l’ottava unità del Mangusta GranSport 33: grandi prestazioni e ampi spazi
- 26 April 2024
Quella lanciata da Alberto Amico è una sfida imprenditoriale di indubbio interesse, che sicuramente Genova e più in generale la politica dovranno valutare con grande attenzione. L’appello alle istituzioni e alla politica proposto dal cantiere ligure Amico & Co, tra i leader a livello mondiale per il refit nell’ambito dei megayacht, si basa su un progetto sviluppato dall’azienda volto a creare un grande polo per i superyacht a Genova. Una proposta che, sulla carta, non potrebbe che essere accolta con favore da tutti gli operatori del settore.
Tuttavia il percorso di un progetto simile, in Italia, non è facile, soprattutto quando si tratta di agire su territori demaniali come riteniamo siano tutti quelli in questione. Giova ricordare che sulla zona individuata da Amico & Co, secondo quanto ci risulta, esistono già alcune concessioni attive. C’è poi il grande capitolo del Salone Nautico, che Amico ha da subito specificato per evitare fraintendimenti di volere salvaguardare.
Insomma la carne al fuoco è tanta, ma vogliamo proporvela direttamente con il comunicato ufficiale diffuso da Amico & Co. Sicuramente Liguria Nautica seguirà con interesse la vicenda.
La realtà odierna di Amico & Co è quella di un cantiere ai vertici del mercato internazionale del refit/repair, con una capacità produttiva di 110 commesse l’anno, che durante la stagione dei lavori richiedono l’impiego di oltre 500 addetti.
Questa realtà è frutto di una strategia d’impresa, avviata 25 anni fa, basata sulla specializzazione, sulla qualità e, soprattutto, sugli investimenti in infrastrutture (oltre 34 milioni di euro), le quali hanno consentito al Cantiere di crescere e di far crescere con esso un network di 36 aziende partner che ne completano e integrano l’organizzazione produttiva.
Il primato di Amico & Co, tuttavia, oggi è messo a serio rischio dalla rapida evoluzione dei competitor francesi e spagnoli: attorno ad essi sono andati via via sviluppandosi, con il forte appoggio delle amministrazioni locali, veri e propri distretti dedicati, in grado di offrire alla flotta dei maxi yacht non solo infrastrutture cantieristiche all’avanguardia, ma anche facilities di ormeggio attrattive e una molteplicità di servizi accessori, creando così le condizioni per favorirne il radicamento in quei territori.
Trasformare questo rischio in un’opportunità di sviluppo per Genova e la Liguria: questa è la motivazione che ha spinto Amico & Co a elaborare un nuovo e ambizioso progetto, chiedendo su di esso l’attenzione degli organi di governo del territorio.
Il progetto trae la sua idea – guida da un semplice dato: il mercato generato dalle spese operative maxi yacht vale a livello mondiale 6 miliardi di euro, e 600 milioni vengono spesi per attività di manutenzione e riparazione. Ciò significa che solo il 10% è assorbito da queste attività, mentre il resto della spesa, escludendo il turismo che pure è voce assai rilevante, interessa trasversalmente molteplici settori dell’economia e si riversa quasi integralmente sui territori di sosta e di passaggio.
L’obiettivo è quindi fare di Genova – che già può vantare un’offerta turistica e culturale di tutto rispetto – un polo di accoglienza per i maxi yacht , favorendone il radicamento sul territorio.
Lo strumento è un progetto di forte e tempestivo adeguamento infrastrutturale, finalizzato a completare e ulteriormente qualificare sia l’offerta di ormeggi e servizi connessi, sia la capacità produttiva delle attività cantieristiche.
Il progetto è quindi la somma di più progetti coordinati e coerenti tra loro, riguardanti sia l’area di levante delle Riparazioni Navali, sia alcune porzioni del compendio fieristico, a proposito del quale è opportuno sottolineare, anche a scanso di possibili fraintendimenti due aspetti:
IL PROGETTO
Per ciascuno degli ambiti individuati il progetto prevede:
Gli investimenti sopra descritti dispongono già di un piano finanziario a sostegno della loro effettuazione e la progettazione dei singoli interventi è in fase avanzata (sono già disponibili tutte le progettazioni preliminari e in gran parte quelle definitive).
La tempistica di realizzazione prevista è di circa 2 anni, con avvio a inizio 2017 e completamento circa a metà del 2018.
I BENEFICI:
L’entità e la composizione della spesa che le grandi imbarcazioni, infatti, riversano in gran parte sul territorio prescelto come “home port” (analizzata dagli studi specialistici di settore condotti a livello internazionale) indica che il rapporto tra spesa per manutenzione/riparazione e spesa totale è di 1:5. I fattori di questo moltiplicatore sono diversi. Per richiamarne alcuni: l’incremento delle presenze sul territorio di soggetti con elevatissime capacità di spesa (comandanti, equipaggi, ospiti), a beneficio delle attività commerciali e immobiliari locali; l’incremento della domanda rivolta alle aziende specialistiche fornitrici di accessori e dotazioni di bordo; l’insediamento e lo sviluppo di agenzie, società di management e charter, ecc.
Se il progetto centrerà l’obiettivo di trattenere a Genova maxi e mega yacht anche oltre le mere soste tecniche per lavori, al maggior fatturato atteso per la sola cantieristica (ragionevolmente stimabile in 90 milioni di euro) potrà corrispondere un indotto potenziale complessivo intorno ai 450 milioni.
L’INVITO ALLA CITTÀ
Amico & Co crede fortemente in questo progetto e nella concretezza delle prospettive che si propone di aprire, ma è ben consapevole che la sua realizzazione necessariamente dipende da una valutazione e condivisione trasversale del suo valore strategico da parte delle Istituzioni.
Amico & Co crede altrettanto fortemente nel ruolo delle Istituzioni quali assuntori di decisioni aventi ricadute pubbliche per lo sviluppo, l’imprenditorialità e il lavoro, al di fuori e al di sopra possibili antagonismi o mancanze di dialogo, per consentire il superamento dell’immobilismo di questi anni.
Amico & Co chiede la tempestiva apertura di un tavolo di confronto, al fine di verificare se e con quale tipo di regia e supporto le Istituzioni stesse siano disponibili a prendere in considerazione il progetto ed, eventualmente, approfondirne i contenuti e individuarne idonee procedure di realizzazione.
Finalmente !! Il confronto con Palma de Mallorca è imbarazzante….la città di genova sarà in grado di invertire questa tendenza? Riusciranno anche gli artigiani del settore a puntare sulla trasparenza e sulla competizione leale ? Si riuscirà a ridisegnare la situazione dei circoli velici ispirandosi magari a realtà già esistenti sui laghi italiani…..