Arriva il regime del margine IVA anche sui leasing! Ecco cosa cambia (in meglio) nel diporto!

Ulteriori novità all’interno della legge di conversione del Decreto Fiscale sulle semplificazioni fiscali approvato ieri alla Camera: il cosiddetto “regime del margine IVA” sarà applicato anche alle rivendite di contratti di leasing acquisiti da clienti privati

23 April 2012 | di Redazione Daily Nautica

Ulteriori novità all’interno della legge di conversione del Decreto Fiscale sulle semplificazioni fiscali approvato ieri alla Camera: il cosiddetto “regime del margine IVA” sarà applicato anche alle rivendite di contratti di leasing acquisiti da clienti privati: anche in questo caso, l’UCINA ha espresso la sua soddisfazione. Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa rilasciato dalla Confindustria nautica congiuntamente con Assilea (Associazione Italiana Leasing):

 

«Un importante provvedimento per il rilancio del mercato dell’usato nautico, condiviso da UCINA, Confindustria Nautica e da Assilea, è stato approvato ieri alla Camera all’interno della legge di conversione del Decreto Fiscale sulle semplificazioni fiscali il cui relatore è il Presidente della VI° Commissione Finanze On. Gianfranco Conte.

 

La novità consiste nell’applicazione del cosiddetto “regime del margine IVA” anche alle rivendite di contratti di leasing acquisiti da clienti privati.

 

Il caso esemplificativo è il settore della nautica da diporto: a differenza di quanto avveniva fino ad oggi dove, nella compravendita di un contratto di leasing, l’IVA veniva pagata sia dal primo utilizzatore sia da quelli successivi, con il nuovo provvedimento, nel momento in cui un cantiere subentra in un contratto di leasing ritirando un’unità usata, l’importo dell’IVA non verrà più calcolato sull’intero valore del contratto ma sul solo margine di realizzo di vendita, ovvero la differenza tra il prezzo pagato dal cantiere al locatario privato e quello a cui il cantiere lo rivenderà ad un nuovo utilizzatore.


Nell’ottica della semplificazione fiscale indicata dal legislatore nel titolo del provvedimento, esso può rappresentare un buon presupposto per dare nuovo impulso al mercato del leasing nautico, una realtà che, al 31 dicembre 2011, valeva 613 milioni di euro, e, più in generale  riattivare il mercato dell’usato nel nostro Paese. Nel quinquennio precedente il 2009, il leasing nautico ha fruttato all’erario 800 milioni di euro di IVA.

 

Secondo Maurizio Lazzaroni, Presidente Assilea, “si può rappresentare questa norma di semplificazione e buon senso come la vittoria in un ACT di avvicinamento alla Coppa America: un passo utile a muovere il mercato,  a sostegno della ripresa. Al nostro settore infonde energia che ci aiuta ad affrontare la sfida insieme al settore della nautica da diporto italiana per riconfermare quel ruolo di leader che senza dubbio gli spetta”.

 

La disposizione è un’ulteriore tessera che si va ad aggiungere al mosaico di iniziative recentemente varate dal Governo per il rilancio della nautica italiana, chiamata da qualche anno a dover fronteggiare una contrazione di fatturato senza precedenti, soprattutto sul mercato interno.

 

Ricordiamo in particolare le numerose novità d’interesse per il comparto contenute nel Decreto Liberalizzazioni, approvato in via definitiva dalla Camera dei Deputati nelle scorse settimane, a partire dalla trasformazione della tassa di stazionamento in imposta di possesso sul bene e modificata da tassa giornaliera a tassa annuale, con conseguente riduzione degli importi compresa tra il 50% e il 90% rispetto a quelli originariamente previsti.

 

Tra le altre iniziative ci sono la semplificazione delle procedure relative alla realizzazione di porti turistici attraverso lo strumento del project financing, la semplificazione dell’attività di “noleggio occasionale” che consente ai proprietari di unità superiori ai 10 metri di poter esercitare in prima persona la locazione, la semplificazione del regime doganale delle navi da diporto extra UE, che consentirà ai porti italiani di diventare home port per le grandi unità estere (dai 24 metri in su).

 

Novità anche per ciò che riguarda il regime dell’export: la semplificazione prevede che le unità possano intendersi destinate al consumo dentro o fuori dal territorio doganale su semplice rilascio di una dichiarazione rispettivamente di importazione definitiva o di esportazione definitiva da parte dell’armatore con una grande risparmio di tempo e riduzione della burocrazia.

 

Il Presidente di Ucina, Anton Francesco Albertoni, ha dichiarato: “Ringrazio il Presidente Gianfranco Conte e l’On. Laboccetta per il lavoro svolto in commissione alla Camera e il Governo per aver voluto dare un ulteriore segnale di sostegno a un comparto che rappresenta un’eccellenza dell’industria manifatturiera italiana. Con la nuova tassa di possesso la nautica italiana contribuisce al risanamento del Paese, ma Ucina è fortemente impegnata a promuovere azioni di rilancio del settore perché il vero contributo che possiamo dare è tornare a crescere”».

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2 commenti

  1. giulio says:

    Complimenti per quanto ottenuto ma, a sei giorni dalla scadenza del pagamento della tassa di possesso per le imbarcazioni, non è stato ancora emanato il regolamento attuativo! Dove si paga la tassa? in quale modo?

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