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Tipica mentalita’ di giornalisti del paese di Pulcinella ed Arlecchino. Sorpresa perché la Guardia Costiera o la Capitaneria di Porto non hanno multato chi rispettava norme e regole.
Capitaneria di Porto e Guardia Costiera hanno altri e piu’ importanti compiti e funzioni, che svolgono in maniera professionale e competente, e non hanno come compito principale, come lascia intendere la “sorpresa” del giornalista, quello di multare la gente. Se lo fanno e’ a ragion veduta e quando vengono violate le norme.
Non e’ solo il voler “fare notizia” a tutti i costi da parte di certa stampa, ma il fare notizia con la solita …mentalita’.
non stupitevi dello pseudo-scandalo, sono solo i giornalisti che non hanno niente di meglio da scrivere! lo fanno spesso, soprattutto spendendo demagogia gratuita, e l’aviazione è un bersaglio troooppo facile! certo non lo fanno con le barche: i cantieri nautici spendono decine di milioni/anno in pubblicità, i costruttori di aerei non ne hanno bisogno. bisogna pur salvaguardare il posto di lavoro di questi poveri giornalisti!
Intelligente, discreto ed educato ! Complimenti !
Non si capisce perché si gridi allo scandalo e si parli subito di multe ! Perché mai avrebbe dovuto essere multato, ha rispettato le leggi previste per gli idrovolanti e per i natanti, molto meglio un idrovolante che una moto d’acqua esibizionista che va avanti ed indietro lungo le coste.
L’idro é anche un mezzo di trasporto per 2 persone, veloce e silenzioso, consuma meno di 14 l/h a 170 Km/h. Come al solito in Italia ci sono invidiosi che trovano il fatto anormale quando altrove invece é la normalità. Negli anni 50′ un Idrovolante di 20+ passeggeri collegava l’Inghilterra con S. Margherita Ligure e nessuno lo riteneva strano.
Il fatto che questo utilizzo normale di un normale aeroplano anfibio faccia notizia, dimostra sltanto la sottocultura italiana in fatto di aviazione. Prima della seconda guerra mondiale, l’uso degli idrovolanti era massiccio anche per i collegamenti di linea, infatti l’idroscalo di Milano è stato creato come pista d’acqua per la città. Altri scali erano Molo Bersaglieri a Palermo, Orbetello, Venezia Lido, Santa Maria di Leuca Molo degli Inglesi. L’Italia, con 8.000 km di coste, dovrebbe pensare attentamente alla possibilità di collegamenti inter-regionali con idrovolanti. del resto, quando gli italiani vanno alle Maldive, salgono sui Twin Otter per raggiungere le destinazioni turistiche. Nel 1936 un cittadino milanese poteva raggiungere diverse località con treno o idrovolante, oggi è costretto all’automobile.
Gli idroscali attuali e attivi si limitano a Como, Cremona, Leuca e pochi altri. Città come Mantova, Pescara, Ancona, Enna (lago Nicoletti), potrebbero avere grandi vantaggi dall’uso di aeromobili anfibi da 15-20 posti.