BluePrint: l’intervista a Stefano Franciolini, Presidente di SPIM Genova
"L'acqua vince sulla terra", è questo uno dei messaggi fondamentali del BluePrint, che lascia ben sperare sul futuro delle attività nautiche nel capoluogo ligure. Intanto il progetto muove i primi passi
Il BluePrintmuove i primi passi a Genova e lo fa con la prima seduta pubblica del 19 gennaio della Commissione che esaminerà i progetti inerenti al primo modulo, Da Piazzale Kennedy al Nira. Si tratta del modulo di diretta competenza del comune che possiede le aree attraverso SPIM Genova, la Società per la promozione del patrimonio immobiliare del Comune di Genova, partecipata al 100% da Palazzo Tursi. Liguria Nautica ha intervistato il Presidente SPIM Stefano Franciolini, per avere informazioni sul futuro dell’area in oggetto e sull’avanzamento del progetto riguardante il primo modulo.
LN – Da Piazzale Kennedy al Nira, con il concorso internazionale di idee è partito il primo modulo del Blueprint. Possiamo assicurare agli appassionati di nautica che il Salone avrà solo dei benefici dalla trasformazione di quest’area?
S.F. – Anche in occasione della presentazione del concorso Blueprint Competition all’ultimo Salone Nautico, tutti gli interventi hanno confermato che la strategia è proprio quella di valorizzare le attività della nautica e l’evento nel suo complesso. Non dimentichiamo che è lo stesso Arch. Piano ad aver sottolineato come nell’idea di base del Blueprint ” l’acqua vince sulla terra ” grazie alla realizzazione dei canali. Il waterfront avrà l’obiettivo di far cresce tutte le attività che hanno a che fare con l’acqua. Nella riconversione del quartiere fieristico la fiera veramente compatibile col nuovo disegno è proprio il Salone Nautico.
LN – 76 progetti depositati, almeno 15 in inglese, quale sarà il criterio di selezione che adotteranno i giurati?
S.F –Impossibile rispondere. Ma è proprio questo il punto di forza, la Commissione è completamente autonoma e fino all’ultimo, grazie alla piattaforma utilizzata, non potrà neppure abbinare il progetto al nome di un concorrente. E’ un concorso che fino all’ultimo si svilupperà nel segno della completa trasparenza di tutti gli atti. I giurati daranno diversi punteggi seguendo i parametri che il bando pubblico attribuisce ai vari elementi: impostazione generale e qualità architettonica complessiva; fattibilità economico finanziaria; qualità spazi pubblici, rapporti fra gli edifici, viabilità interna; proposte di riutilizzo del padiglione S (Palasport); porto-canale e rapporto con l’ambiente costruito; indicazioni e strategie energetiche e ambientali.
LN –15 milioni previsti nell’ultima finanziaria, più 13,5 del Patto per Genova siglato da Doria e Renzi: che garanzie ci sono che questi impegni di spesa vengano rispettati con il nuovo governo?
S.F. – Le notizie che abbiamo sono assolutamente rassicuranti. Stiamo anzi lavorando perché questi impegni di spesa differenti possano essere messi a sistema per far partire prima possibile i lavori.
LN – La fase successiva sarà quella di valutare i potenziali finanziatori: ci sono già stati degli interessamenti in proposito?
S.F. –In questi mesi abbiamo realizzato un vero e proprio “road show” in Italia e all’estero toccando paesi come la Russia, il Kazakhstan, la Cina. L’interesse che abbiamo avuto è stato molto forte. E’ chiaro che tutti aspettano il progetto vincente che, ricordiamolo, è vincolante per chi vorrà investire.
Giovanni Costaguta, presidente di Genova for Yachting, chiede attenzione per la nautica professionale, un comparto in espansione che crea il più alto impatto economico e occupazionale rispetto agli spazi occupati
Al centro del dibattito pubblico che si aperto nei giorni scorsi ci sono tre soluzioni per l’ingresso delle navi, commerciali e passeggeri, nel porto di Genova dopo che verrà costruita la nuova diga foranea. E una di queste è già la favorita
Avviato il dibattito pubblico per la realizzazione della diga foranea del porto di Genova: sarà pronta tra 8 anni. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha già stanziato 500 milioni di euro ma il ministro rassicura: “Se il progetto sarà più oneroso, troveremo altre risorse”
L’Autorità portuale ha aggiudicato al raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Cimolai la progettazione definitiva ed esecutiva e i lavori per la Torre Piloti abbattuta nel 2013, per un importo di 14,1 milioni di euro
La nave aveva mollato gli ormeggi per dirigersi in Sardegna ed è rientrata in porto a causa del fumo sviluppatosi nella stiva, causato da un semirimorchio a prua che aveva preso fuoco; coinvolti altri camion
Alessandra Ionna, 25 anni di Genova, è una delle poche donne che lavora al porto di Genova, come telefonista dei piloti, ovvero colei che cura le comunicazioni radio. Ora ha già passato la prima fase per le selezioni di Miss Italia