
Eco Barcelona consegnata a Grimaldi. La flotta a gennaio si arricchirà di 3 nuove navi ultramoderne
- 5 Gennaio 2021
Il Pubblico Ministero ha emesso la richiesta di 26 anni e 3 mesi di reclusione per Francesco Schettino nell’ambito del processo per il naufragio della Costa Concordia. Il Pm ha poi aggiunto la richiesta di custodia cautelare da subito per evitare il pericolo di fuga dell’imputato. «Dio abbia pietà di Schettino, perché noi non possiamo averne alcuna», questa la frase forte dei pm che hanno portato avanti le indagini e che hanno formulato l’accusa di omicidio e lesioni colpose (14 anni), naufragio colposo (9 anni), abbandono di incapaci e della nave (3 anni), false dichiarazioni (3 mesi).
Sull’arresto immediato rispondono i legali di Schettino: «Il rischio di fuga è inesistente, come è possibile che si ripropongano le stesse cose? Le esigenze sono identiche», e comunque – hanno osservato – «l’assistito venerdì scorso era qui» in udienza. Schettino replica: «Non scappo. Sono a disposizione dell’autorità giudiziaria, mi si dica quello che devo fare».
Se si va molto per mare, penso sia inevitabile che, prima o poi, una toccatina con il fondo ci possa pure stare, ma non nelle modalità “Schettino” e con una nave di quelle dimensioni con tanti passeggeri a bordo. La pena richiesta dal PM mi sembra più che giustificata, soprattutto se si tiene conto dei suoi comportamenti, quello che ha portato all’incidente e quelli con i quali lo ha gestito.
Infine, vale la pena di ricordare che i 26 anni e spiccioli sono la richiesta del PM e che c’è ancora molta strada prima della sentenza, che sarà senza dubbio ridimensionata.