
Porti turistici, Anci al fianco di Ucina e Assomarinas: aumento canoni non può essere retroattivo
- 22 Dicembre 2017
Il mercato è in crisi, lo sarà ancora per parecchi mesi e la nautica non è immune da questo trend ciclico (purtroppo) di segno “rosso”. «Per come stanno le cose mi fa paura pensare a quando guarderò i dati il prossimo anno». Con queste parole Maurizio Romiti, amministratore delegato di Pentar, banca d’affari con interesse nel settore nautico, ha aperto di recente a Milano i lavori dell’Osservatorio Nautica & Finanza 2010.
La produzione italiana è in aumento, anche se solo dell’1,2%, dopo il rush positivo, nell’ordine dell’11,4%, dell’anno precedente. La quota a livello di export/bilancia commerciale è ancora buona e supera il 45%. I consumi, in ambito domestico, del settore della cantieristica salgono dello 0,9%, ma l’intero mercato stenta a trovare le condizioni per ripartire per il raggiungimento di nuovi obiettivi. A conferma del fatto che si naviga ancora a vista ci sono alcuni dati di sintesi. Redditività e patrimonializzazione molto basse, e indebitamento finanziario raddoppiato in un anno: da 179 milioni di euro a 337 milioni. I ricavi dalle vendite, poi, diventano solo il 74,6% del valore della produzione (contro l’81,7% del 2007).
Marcel Vulpis