Dimissioni di Perotti da UCINA: parla in esclusiva l'ingegnere Lorenzo Pollicardo

Abbiamo sentito uno dei più autorevoli addetti ai lavori del nostro settore, l'ingegnere Lorenzo Pollicardo, che ci ha fornito la sua opinione personale sul momento che attraversa UCINA e soprattutto sulle dimissioni di Perotti

16 January 2015 | di Redazione Daily Nautica

Perotti_UcinaL’esperienza di Massimo Perotti alla presidenza di UCINA è arrivata al capolinea con le dimissioni volontarie, dopo neanche un anno dalla sua nomina al vertice di Confindustria Nautica. Difficile potere stilare un bilancio del suo operato, dato il poco tempo che Perotti ha avuto a disposizione per sviluppare il suo programma e le sue idee. La sensazione è però che un imprenditore di altissimo livello con il numero 1 di San Lorenzo avrebbe potuto fare bene alla nautica italiana con un’energia propositiva nuova e una visione innovativa.

 

Abbiamo sentito uno dei più autorevoli addetti ai lavori del nostro settore, l’ingegnere Lorenzo Pollicardo, che ci ha fornito la sua opinione personale sul momento che attraversa UCINA  e soprattutto sulle dimissioni di Perotti:

 

Prima di tutto c’è un forte dispiacere per una persona che stimo tantissimo come imprenditore, poi c’è anche un ovvio timore per le sorti della nautica italiana e per la situazione della nostra regione. Quelle di Perotti sono le dimissioni di un imprenditore importante e capace, che si è reso conto dell’impossibilità a portare avanti le sue idee. Perotti si è reso conto di una situazione associativa non unitaria e di una difficoltà comunicativa dentro UCINA. Dispiace non avere potuto vedere i frutti delle sue idee, che avrebbero potuto portare cambiamenti molto interessanti. A lui va tutta la mia piena solidarietà”.

 

La nostra impressione è che Perotti abbia avuto troppi ostacoli dentro UCINA, troppi vincoli da superare, troppi interessi corporativi da smantellare. Dal nostro punto di vista resta il forte rammarico per non avere potuto vedere lo sviluppo dei suoi progetti che, piacciano o meno, sembravano andare verso strade nuove, a cominciare dall’impronta diversa data all’ultimo Salone Nautico.

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5 commenti

  1. Fulvio says:

    Peccato, tutti abbiamo creduto che fosse possibile, e questa ne era una valida occasione, per dare un impulso decisivo e di svolta a quel che resta dell’industria nautica, espressione ed icona del “made in Italy”. Ci consoliamo così: riabbiamo tutto il tempo e l’energia del Dr. Perotti a disposizione dell’azienda dove c’è l’humus adatto per far crescere e consolidare idee e strategie che il mercato ha premiato. Bentornato Presidente!

  2. Sono un artigiano che vent’anni fa’ esponeva al salone Nautico con l’orgoglio di essere in primis
    ITALIANO e poi GENOVESE .
    Nell’atmosfera dorata della fiera sentivo e vedevo nel cuore della gente da un lato il vivere alcune ore nel sogno della ricchezza e anche solo poter ammirare le opere d’arte dei nostri cantieri ma anche un disagio in quanto arrivavano da tutto il mondo e dover scovare parcheggi e logistiche li sfiniva … ( parlo chiaramente della massa, i privilegiati avevano alberghi prenotati da tempo oppure arrivavano in elicottero…)
    Poi arrivo’ “LA CONCORRENZA” !!!
    E allora ci vogliono le palle !!!
    Purtroppo non conosco il Sig Perotti, ho sempre avuto piacere di sentire le parole di uomini di successo, ma
    quando i piatti si sono rotti si può’ provare certamente a ripararli, ma le crepe si vedranno sempre e saranno comunque deboli, parlo di piatti in quanto con il Salone Nautico ci mangiavamo tutti, piccoli e grandi produttori (tutti serviamo per porrete gente!!!!!) , purtroppo i danni fatti nel passato , li abbiamo denunciato con i mugugni ( nostro ligure pregio/difetto che ci fa’ vedere prima degli altri i problemi ma poi non li affrontiamo come si deve con determinazione e coraggio…) sono difficili da eliminare, ma ci sono sempre stati uomini che creano e uomini che distruggono .
    Credo che un Imprenditore deve avere mano libera per poter ricostruire ex novo una realta’ così’ importante dovendo combattere con competitors agguerriti e capaci, e non debba perdere tempo a cercare di mantenere vecchi equilibri.

  3. Fabio says:

    Come si fa in un’Italia che da Repubblica fondata sul lavoro è diventata una Repubblica fondata sulle lobbies (e solo su quelle) a fare bene? Chi ci prova viene schiacciato (e Perotti ne è la personificazione: è andato avanti con le proprie idee perché convinto che siano buone idee. Sicuramente lo sono, ma non per le lobbies, evidentemente). E’ il meccanismo stesso della lobby: le idee, anche le più giuste, le più avanguardiste e le più brillanti sono applicabili solo se “controllate”. Altrimenti sono solo le idee di un “outsider” e in quanto tali non “passano”.

  4. Agata says:

    Prima, bisognerebbe limare gli artigli che si aggrappano alle poltrone ed alle “hidden agendas”… 😐

  5. Gaetano says:

    Sono un semplice utente della nautica, non conosco il sig. Perotti. Certo un solo anno e’ poco alla guida dell’ucina tuttavia l’ultimo per così dire salone nautico di Genova da il senso del valore del sig Perotti come presidente. Il salone nautico e’stato distrutto in pochi anni e l’ultimo è stato una fiera di paese.

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