Grillo in barca a vela in Friuli, lo contestano in gommone

Il leader del Movimento 5 Stelle ha percorso in barca a vela il tratto di mare tra Grado e Trieste in occasione della campagna elettorale per le regionali del Friuli Venezia-Giulia. Giunto sui moli del capoluogo giuliano è stato contestato dai rivali della lista "Un'Altra Regione" in gommone

22 April 2013 | di Redazione Daily Nautica

Chissà, forse è a seguito del polverone che si era sollevato a seguito della recente riscoperta di un suo “cantico” di odio verso i velisti (apparso sul suo blog nel 2005) che Beppe Grillo ha deciso di salire a bordo di una barca a vela presa a noleggio (precisamente, un Beneteau Oceanis 43) per promuovere la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle in Friuli Venezia-Giulia venerdì scorso. A bordo del 13 metri ha percorso, assieme al candidato governatore Saverio Galluccio, la rotta tra Grado e Trieste, per poter verificare – si legge sul blog – “dal mare la difficile situazione ambientale di Monfalcone e conoscere il caso del Porto vecchio di Trieste”.

 

I CONTESTATORI ARRIVANO IN GOMMONE
Contemporaneamente Franco Bandelli, candidato della lista “Un’Altra Regione”, ha puntato sul gommone per contestare l’arrivo di Grillo al molo di Trieste: assieme a un drappello di gommonauti ha accerchiato l’imbarcazione del comico genovese, che è rimasto sottocoperta. Bandelli e soci hanno esposto striscioni e scandito slogan invitando il leader del M5S a «tornare a casa». «Non sei Garibaldi, non ti vogliamo», hanno detto, aggiungendo in dialetto istriano: «Cicio, no xe per barca». E detto da questa gente, che sull’andar per mare ha costruito la propria storia, suona come un insulto ancor più pesante.

 

GRILLO EX-MOTORISTA REDENTO?
Insomma, la scelta della barca a vela è stata la meno felice, dopo l’idea di attraversare a nuoto lo stretto di Messina, di scalare l’Etna e di usare il camper per lo “Tsunami Tour”. D’altronde, le cronache di qualche anno fa dipingono Beppe Grillo come un motorista convinto, e neanche troppo “marinaio”: nel 1997 naufraga ingloriosamente in Costa Smeralda. Scriveva il “Corriere della Sera” nel 1997: “Beppe Grillo sugli scogli con il suo yacht: la barca è affondata rapidamente, il comico genovese e i suoi quattro amici, tra i quali il presentatore tv di Mediaset Corrado Tedeschi, sono stati tempestivamente soccorsi da un’altra imbarcazione di passaggio e non hanno corso nessun pericolo. Un grande spavento, questo sì, e un notevole danno economico per il comico genovese, proprietario del panfilo. Il mare era calmissimo, ieri pomeriggio, quando il “Gio’ II”, una bella imbarcazione di 13 metri, ha preso il largo da Porto Cervo, diretto alle isole dell’arcipelago maddalenino. Ma proprio uno di questi isolotti, il primo per chi parta dalla Costa Smeralda, tra i Soffi e i Nibani, è stato fatale al comico genovese: la sua barca, per una manovra completamente errata, è finita sugli scogli, che hanno aperto una vistosa falla sulla fiancata destra. Visto il pericolo le cinque persone a bordo del Gio’ II – con i due personaggi dello spettacolo c’erano anche tre signore – hanno indossato i giubbotti salvagente e, mentre la barca affondava rapidamente, si sono avviati a nuoto verso il vicino isolotto di Mortorio”.

 

LE PAROLE TRAVISATE
A difesa di Grillo possiamo dire che le sue parole di odio contro i velisti datate 2005 sono probabilmente state decontestualizzate; in un passo successivo del blog si legge: “Siamo all’”Odio della domenica. Mi si accusa che la mia parola odio sia troppo forte, ma è tra virgolette. In realtà è lamore che provo per queste cose che sono state stravolte nella loro natura.

 

(E.R.)

 

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1 commento

  1. paolo says:

    I Buffoni prodocono solo Buffonate.

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