Hallelujah! È arrivato il redditometro online!

A partire dal 20 novembre il tanto agognato redditometro sarà scaricabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate. Buone notizie per i diportisti: il software si basa sul calcolo dei costi di mantenimento del bene (e quindi anche della barca) e non sulle sue dimensioni! E si profilano controlli più “easy” in mare

15 November 2012 | di Redazione Daily Nautica

Fusse che fusse la vorta bbona?, direbbe Nino Manfredi. A partire dal prossimo 20 novembre, sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate, sarà possibile scaricare il tanto agognato redditometro! Il software contiene tutti i parametri di calcolo con cui potrete stabilire, in totale privacy e autonomia, se per il fisco siete “puliti” o meno.

 

Il programma, fino ad oggi, era rilasciato in concessioni agli studi dei commercialisti, ma ora tutti ne potranno beneficiare, inserendo anche i propri dati sensibili: una volta scaricato sul proprio computer, il programma funziona offline, senza disseminare in rete indizi.

 

A partire da adesso, se verrete controllati in mare dalla Guardia di Finanza, non dovrete scartabellare alla ricerca di pile di documenti da esibire: vi basterà mostrare i risultati del Redditest, che dovrebbe già funzionare sulla base dei criteri annunciati sia dai ministri competenti che dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera. Secondo il nuovo redditometro (che entrerà in vigore dall’1 gennaio 2013), la barca non è da considerarsi più un bene di lusso, al massimo accessorio, come un camper.

 

La chiave di volta, rispetto al vecchio redditometro, sta nel criterio di valutazione dei costi di mantenimento di un bene. Se prima ci si affidava a un calcolo matematico strutturato su dei coefficienti fissi che tenevano conto esclusivamente della lunghezza della barca, senza considerarne la vetustà, ora ci si limiterà a rilevare quanto avrete speso per l’uso e la manutenzione dell’imbarcazione, verificando se, in base al vostro reddito e alle vostre spese di sostentamento, vi sareste potuti permettere la cifra stabilita.  E voi cosa ne pensate?

 

E.R.

 

Il sito per scaricare il software, a partire dal prossimo 20 di novembre, è www.agenziaentrate.gov.it

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5 commenti

  1. Giovanni says:

    E se io ho portato la barca in Grecia, dove talvolta i cantieri costano 10 volte meno che in Italia, e sufficiente che io mostri la regolare fattura? E se io mi faccio da solo qualsiasi tipo di manutenzione ordinaria e straordinaria, come posso dimostrarlo? Proprio sulle barche a vela i costi di mantenimento possono avere variazioni enormi a seconda di chi sia il proprietario e da dove la tenga. Come possono pretendere di preconfezionare dei costi statistici? E poi, riferiti a quale stato: Italiano o estero? Quest’anno ho trovato in Grecia un cantiere che mi terrebbe la barca di 11 metri per 12 mesi compreso alaggio, varo, acqua e luce per ben soli €1.300 all’anno.
    Quanto costerebbe in Italia? E allora come la mettiamo con gli esperti di Roma seduti ad una scrivania che pretendono di sapere quanto costa tenere una barca?

  2. Hook says:

    E se io nel 2012 sono andato in pensione dopo 43 anni di lavoro e con una parte della liquidazione mi sono comprato una barca a vela di 12 metri del 2005 invece di comprarmi una casetta per le vacanze in sardegna, come sarò considerato? un riccone evasore?

  3. Silver says:

    I parametri usati faranno riferimento alla gestione della barca in Italia ?, ma se la si gestisce in altro stato dell’area Euro possono esserci differenze enormi di costi di gestione ! ! ! sarà sufficiente fornire documentazioni ? quando la manutenzione motore e carenaggio viene effettuata dal proprietario abbattendo così anche del 60% delle spese di gestione , come sarà possibile tenerne conto ???????? ….

  4. Cesare Biasiotti says:

    Piccolo paradosso sulle spese di manutenzione. Se ho pochi soldi, acquisterò una barca usata, magari di 10 o 20 anni le spese di manutenzione potrebbero essere elevate. Se ho tanti soldi, acquisterò la medesima barca in cantiere, nuova di zecca, superaccessoriata, con spese di manutenzione assai più basse. Ohps……. 8-|

  5. fabrizio says:

    Mi sembra una buona cosa, ma come viene considerato se uno come me riescie a farsi la manutenzione ordinaria e straodinaria, essendo nel settore,quale parametro viene usato?L’agenzia delle entrate lo considera o non gliene frega niente, come si puo’ documentare? un saluto fabrizio

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