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Sono appena andato via da Portoferraio dove fino all’ anno scorso pagavo ben 100 euro per il mio 41 piedi a vela, senza servizi, bagni non di pertinenza del porto ma pubblici, mal getiti, sporchi e chiusi di notte. Quest’ anno aumento di 20 euro per un totale di 120 perchè invece di calcolare la lunghezza utilizzano un parametro di pagamento sulla larghezza! Unica possibilità, farlo sapere e invitare a non andare al Porto di Portoferraio! Non c’ è altra soluzione per combattere la miopia commerciale e l’ ignoranza gestionale delle strutture nautiche italiane.
Non vi preoccuppate tra al massimo tre anni quando ci diranno che le nostre autorità saranno sostituite con quelle di un govrno nord europeo la nautica ripartirà. Avremo finalmente i nostri bei porti liguri pieni di armatori tefeschi olandesi ausriaci inglesi e chiaramente quei pochi ricchi italiani che ci saranno rimasti. Il popolo a nuoto… Mi spiace ci hanno invaso comprandoci…
Buon vento.
Avete messo il dito sulla piaga. Questa volta l’avete azzeccata in pieno.
Le ragioni della fuga verso la Francia non e’ da ricercare solo nel fatto che le autoria’ italiane “spremono o mungono” la nautica ma sul sistematico sfruttamento della nautica da parte degli operatori del settore (marine, shipchandlers ecc).
In talune parti dell’Italia, in particolare in certi posti del meridione, le c.d. “cooperative” o signori locali attuano una vera e propria estorsione nei confronti del diportisti nautico. Tali azioni sono ignorate, per non dire peggio(!) dalla Finanza, dalle Capitaneie di Porto e dai Comuni.
Una onesta politica nei confronti della nautica favorirebbe, oltre che il diportisti, tutte le comunità locali anziche’ andare a vantaggio dei soli pochi …”noti”.
Cari signori i prezzi sono troppo alti diminuite i canoni d’ormeggio del 50 per cento e saranno pienissimi saluti speriamo che si avveri !
L’ottusità dei ns. governanti (tutti e di qualsiasi partito) procura tutto questo. La grande nautica da diporto ma anche quella minore trova più vantaggioso sotto tutti gli aspetti approdare in altri stati.
Quello del carburante poi è un altro bel problema tutto nostrano!!! almeno nel periodo estivo dovrebbe essere consentito non pagare accise ed iva; sarebbe un incentivo con una grande ricaduta su tutti i servizi collaterali prestati nei marina in occasione dell’approdo di una barca.