Imasco, avanti tutta in barba alla crisi. L' intervista a Claudio De Angelis, titolare dell’azienda

Nonostante il momento recessivo che investe la nautica da diporto, le realtà storiche e che hanno sempre fatto della qualità un marchio vanno avanti. Imasco, società genovese operante nel campo delle perizie e consulenze navali e dei trasporti, è una di questa. Ecco la nostra intervista a 360° al dott. Claudio de Angelis, titolare dell’azienda

25 July 2012 | di Redazione Daily Nautica

Imasco, storica società genovese (ma con sedi anche a Roma e Miami) specializzata in perizie e consulenze in campo navale e dei trasporti, non soffre dei nefasti strascichi della crisi: abbiamo intervistato il dott. Claudio De Angelis, titolare dell’azienda per farci spiegare le ragioni di un successo che dura da generazioni.

 

Imasco opera fin dal 1975: come è si è sviluppata, step by step, la crescita dell’azienda?

“Imasco è effettivamente operativa dal 1975, ma l’attività che le è propria – Perizie e Consulenze in campo Navale e Trasporti – proviene dalle due generazioni precedenti della famiglia De Angelis. Siamo dunque partiti nell’immediato dopoguerra con mio nonno Ernesto, abbiamo continuato con mio padre Piero, e la stessa sta continuando con il sottoscritto e continuerà con i miei figli Chiara (Laureanda in Diritto Marittimo) e Luca  (Laureato in Ingegneria Navale a Genova), per altro già inseriti nell’organico e pienamente operativi. Quattro generazioni al servizio della professione peritale in campo navale e del diporto nautico: possiamo parlare di indiscutibile garanzia di serietà, deontologia e – soprattutto – “know how”. Nulla di improvvisato, privo di basi ed imprescindibile lunga e perdurante esperienza sul campo, come purtroppo oggi sempre più spesso accade. La particolare specializzazione nel diporto si è sviluppata con il sottoscritto, negli ultimi 35 anni dopo gli studi compiuti all’Accademia Navale di Livorno e la laurea”.

 

Ora che operate in tre sedi, qual’è la più attiva?

“Imasco opera nel campo Peritale Navale e Trasporti direttamente con le tre proprie Sedi di Genova, Roma e Miami (USA), tramite i propri titolari e con personale regolarmente dipendente. Tutte e tre le sedi sono molto attive, dovendo gestire i vari incarichi, a seconda delle necessità reali del singolo caso, dei siti ed oggetto d’intervento, della collocazione del cliente. Tra le tre, quella maggiormente attiva è comunque quella storica di Genova. Tramite una nostra capillare rete organizzativa, e di corrispondenti di massima e comprovata fiducia – molti dei quali esclusivi – siamo in grado di operare praticamente in tempo reale in tutta Italia, Europa ed Americhe. Siamo altresì in partnership con una società “gemella” con sede in Belgio, anche per la gestione del Sud Est Asiatico”.

 

Parliamo esclusivamente di nautica: anche il campo delle perizie e dei controlli, dal 2008, ha subito gli effetti devastanti della crisi che investe tutto il comparto o, per la natura specifica del vostro settore, ne siete usciti indenni?

“La crisi – iniziata non nel 2008 ma, relativamente alla nautica, già dall’autunno del 2007 (chi di noi non ricorda l’atmosfera di “terrore” che serpeggiava al Salone Nautico di Genova nell’ottobre di quell’anno?) – ha comportato un notevole cambiamento anche nell’attività peritale. Meno imbarcazioni costruite, vendute, che navigano; grande crisi del settore (frettolosamente giudicato appartenente al “superfluo”); meno sinistri (gran parte della nostra attività viene svolta per conto delle compagnie di assicurazione Italiane e straniere, Lloyd di Londra compresi) a fronte però aumento esponenziale delle truffe (effettive o tentate), in tutti i segmenti: dal momento della costruzione, della compravendita, a quello della valutazione ed assunzione del rischio, fino al danno/sinistro stesso, alle riparazioni. Anche il 2012 si è aperto sotto questi purtroppo nefasti auspici, che interessano potenzialmente tutti: armatori, assicuratori, cantieri, autorità. La nostra attività ne è uscita praticamente indenne, soltanto diversificata anche se nel medesimo campo di applicazione. La nostra formazione e pluridecennale professione ci porta infatti ad adattarci con la massima tempestività ai cambiamenti ed alle esigenze del marcato e dell’utenza, senza peraltro mai improvvisare nulla”.

 

La vostra clientela di riferimento nello shipping? Con quali nazioni trattate maggiormente oltre l’Italia?

Come sopra detto, la ns. principale clientela di riferimento nello Shipping è – storicamente – quella degli Assicuratori “Corpo e Macchina” e relativi collegati (ad esempio Insurance Brokers). E’ in incremento la richiesta del nostro intervento professionale anche da parte di privati (armatori, cantieri), soprattutto  per necessità di assistenza tecnica in vertenze legali e stragiudiziali: richieste che noi valutiamo caso per caso, per evitare assolutamente che le stesse entrino in contrasto o conflitto con la ns. attività prevalente. E’ in forte aumento la richiesta dei nostri interventi da parte di clienti stranieri, soprattutto assicuratori. Oltre all’Italia, trattiamo molto con Francia, Regno Unito, Germania, Belgio e – ovviamente – con gli Stati Uniti d’America ove il nostro lavoro – grazie all’ ufficio di Miami ed alla fresca ed entusiastica competenza dei nostri giovani –  si sta rapidamente sviluppando”.

 

Cosa ne pensa delle misure adottate dal governo relative alla nautica (tassa di possesso, regime del margine iva ecc.)?

“La crisi economica che l’Italia (ed il resto dell’Europa) sta attraversando è effettivamente devastante. Non ritengo – comunque – che il solo inasprimento fiscale indiscriminato possa portare i frutti che tutti speriamo. Ben vengano le regolamentazioni, ben venga lo studio e l’applicazione di mezzi per aumentare le indispensabili entrate, ma senza dimenticare la lampante evidenza che l’impoverimento non porta alcun frutto. E tanto meno la paura.  Permettiamo ai singoli addetti ed alle aziende – a qualsiasi livello – di produrre onestamente, anzi, incentiviamole,  ed i risultati si vedranno. Non dimentichiamo l’impagabile “Italian Style”: quello della nautica Italiana ci è invidiato veramente in tutto il mondo, ed è inimitabile: operiamo tutti insieme affinché questo patrimonio non vada disperso nella cecità del bisogno immediato”.

 

Cosa può essere migliorato nel vostro settore, a livello normativo (e di infrastrutture, perché no)?

La domanda non coinvolge solo me, ma anche i molti colleghi che rappresento, essendo anche membro dell’AIPERT (Associazione Italiana Periti Trasporti) di cui sono membro del Consiglio Direttivo e Vice Presidente. La nostra è una categoria che non è mai stata tutelata: il Consiglio Direttivo e gli Associati dell’AIPERT si stanno da anni  battendo affinché la nostra delicata professione venga finalmente regolamentata e tutelata, soprattutto contro l’improvvisazione e l’insipienza. Posso affermare che grandi passi sono in corso in merito, con favorevole accoglienza da parte dell’utenza”.

 

Cosa ne pensa della formazione?

“E’ assolutamente fondamentale ed imprescindibile. Sono un assoluto ed “estremista” fautore della formazione professionale, a tutti i livelli, soprattutto ed evidentemente per i giovani. Formazione porta qualità, e ciò è ancor più vero nella nostra delicata professione che deve essere assolutamente avulsa dall’improvvisazione. In seno all’associazione professionale sopra menzionata, dedichiamo svariate giornate all’anno alla formazione; ora è quasi pronto anche un corso – appunto – di formazione on-line supportato da un’Università Italiana, che fungerà da ente certificatore, e da un noto avvocato marittimista. Adeguata formazione e preparazione tecnico/giuridica, lunga esperienza sul campo ed assoluta serietà, onestà e correttezza, sono requisiti indispensabili per poter seriamente svolgere la professione di Perito Navale e Trasporti”.

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