SPECIALE NAUTICO – Incredibile! Controlli in mare per chi prova gli yacht al Salone! Una bufala?

Il Secolo XIX racconta un episodio che quasi fa sorridere per la sua assurdità: un sorriso amaro, se si pensa all’affare sfumato e alle potenziali ripercussioni sul già martoriato settore della nautica. Potrebbe trattarsi di una bufala, ma leggete cosa è successo e fateci sapere come la pensate!

14 October 2012 | di Redazione Daily Nautica

Riprendiamo un episodio ai limiti del surreale (infatti c’è il sospetto che possa trattarsi di una bufala) accaduto durante questo 52° Salone Nautico e raccontato dal Secolo XIX: siamo certi che farà discutere perché sul tema dei controlli in mare, recentemente, sono stati aperti ampi e accesi dibattiti. Scrive Paolo Crecchi sul quotidiano genovese:

 

“Uno yacht dei cantieri Sanlorenzo salpa per una prova in mare, il prezzo di listino è di sei milioni di euro. A bordo, un facoltoso imprenditore lombardo. Una motovedetta della Guardia di Finanza – reparto operativo aeronavale, il celebre Roan – si avvicina per un controllo. «Stiamo facendo una prova!». Documenti, documenti. «Riportatemi a terra!», urla il facoltoso imprenditore. «Ci rovinate!», si allarma il rappresentante del cantiere. Nessuna irregolarità rilevata, la motovedetta saluta e si allontana, l’aspirante lupo di mare abbandona la Fiera giurando che «non mi vedrete mai più: mi faccio la villona, piuttosto! L’aereo privato»!”.

 

La scenetta potrebbe apparire quasi divertente per la sua assurdità, se non fosse che Sanlorenzo, uno dei colossi della cantieristica italiana (200 milioni di euro di fatturato annuo), dà lavoro a 800 persone, fra diretto e indotto, attraverso i suoi poli produttivi di Ameglia (La Spezia) e Viareggio. Speriamo soltanto che non si ottenga il cosiddetto “effetto farfalla” (“Può il batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?” fu il titolo di una conferenza tenuta da Edward Lorenz nel 1972 sulla dipendenza dalle condizioni iniziali nell’ambito della teoria del caos).

 

Ben vengano i controlli, se eseguiti in modo mirato e corretto, lo abbiamo sempre detto: ma ha senso farli durante le prove in mare al Salone, allontanando i potenziali clienti e mettendo a rischio il posto di lavoro di tanti dipendenti e piccoli operatori? Lo chiediamo a voi! Fateci sapere come la pensate!  

 

(nella foto, il varo di uno yacht dei cantieri Sanlorenzo)

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14 commenti

  1. giampi says:

    Come ogni anno anche quest’anno non ho voluto perdermi il Salone Nautico diGenova..
    L’atmosfera da subito mi e’ sembrata strana ,odore di qualcosa di terminale,di decomposizione.
    Sono un velista ,non mi intendo di maxi a motore che lascio tranquillamente ad altri ,non mi preoccupa se l’hanno dichiarato o se sono evasori (non e’ un problema di cui mi devo occupare io,per questo ce ne sono fin troppi che lo fanno).
    L’occasione del salone e’ sempre stata x me un momento in cui poter incontrare gente che condivide la stessa mia passione e che ne ha fatto motivo di vita e di lavoro.
    Pian piano che procedevo nella visita mi accorgevo che tale non c’era, l’altro non era venuto (ha chiuso il cantiere),l’altro e’ stato licenziato dalla veleria in cui lavorava,le novita’ si contavano sulle dita di una mano…….
    Chissa’, forse x la ricrescita bisogna passare prima attraverso l’annientamento dell presente.
    Intanto gli amici non ci sono piu’……….

  2. michele says:

    L’articolo completo medita di esser letto, non solo completa la vicenda dei cantieri san lorenzo. Ma fa alcune critiche importanti anche chi dovrebbe agire in nome dell’interesse degli imprenditori.

    Ma come al solito, si vuole dare fiato solo ad alcune (poche) trombe.

  3. Morpeus says:

    Grande Mauri, tante belle parole ma pochi fatti. Tu le tue barche le hai prodotte e vendute tutte lasciando i fornitori appesi . Cosa dovremmo pensare che non hai effettuato il controllo dei costi di gestione oppure che hai portato i soldi alle Cayman.

    Mo brevo………………

  4. francesco says:

    il mio commento l’avete tolto bravi! proteggete pure sti cialtroni distruttori della nautica

  5. francesco says:

    sarebbe ora che certi corpi di vigilanza cominciassero a guardare i loro scheletri nell’armadio e la smettano di rompere i cosiddetti a chi va per mare con barche normali e ama il mare!

  6. MARIO says:

    Tutte le imbarcazioni oltre i 10 metri sono targate e iscritte ai RID delle capitanerie, basterebbe che tra loro dialogassero un pochino di più e che la finanza invece di andare per porti facesse dei controlli incrociati, si capirebbe subito se il proprietario o locatario della barca può permettersela, evitando il fuggi fuggi delle barche verso i porti della Croazia, Costa Azzurra e Corsica.
    Comunque chiunque acquisti o possiede una barca deve avere per forza avere una dichiarazione congrua.
    Fino al 2008 eravamo primi al mondo come costruttori di Super Motor Yacht e secondi come costruttori di Motor Yacht, oggi siamo disperati e la cantieristica Italiana con tutto l’indotto sta morendo.

  7. MAURI says:

    E’ stato distrutto un comparto economico, non ha importanza se sia vero o meno il controllo in prova da parte della GDF, non cambia nulla. Resta il fatto che il settore ha perso il 90% del fatturato in tre anni, cantieri, dealer e fornitori dell’indotto sono costretti a dichiarare il fallimento, circa 50.000 dipendenti convivono fra mobilità cassa integrazione o peggio alcuni senza lavoro e senza alcun sostegno. Dopo 52 anni Fiera di Genova probabilmente avrà organizzato l’ultimo salone nautico internazionale, regalando a Cannes un’opportunità unica e storica.
    E noi operatori cosa facciamo? NIENTE……..anzi accogliamo i nostri politici con sorrisi e ospitalità amichevole come se tutto fosse normale, alcuni cantieri proclamano persino di aver fatto vendite soddisfacenti in Italia, ma chi ci crede?! Finiamola di cucinare frittelle di aria fritta condite con sugo di fumo di Londra…………
    Siamo stati demonizzati, noi addetti ai lavori, peggio degli spacciatori di stupefacenti, il disastro Italia è stato addebitato tutto sulle nostre spalle, e siamo costretti a subire tutto ciò senza poter far niente, i clienti sono scappati, i flussi di cassa sono solo un ricordo i nostri dipendenti che abbiamo formato con dedizione e con i quali si è instaurato negli anni un rapporto non solo professionale ma anche affettivo adesso sono in cerca di altre opportunità che non trovano, e cosa facciamo NIENTE……
    E’ ora di dire BASTA…pensate cosa sarebbe accaduto se lo stesso trattamento fosse stato dedicato all’automotive, anche loro hanno cali di fatturato ma non del 90%.
    Organizziamoci e facciamo democraticamente sentire la nostra voce anche con azioni lecite ma fortemente dimostative, cosa aspettiamo….adesso siamo proprio sul fondo ma NON DOBBIAMO INIZIARE A SCAVARE, DOBBIAMO COMINCIARE A RISALIRE !!!!

  8. Giti says:

    Forse non è chiaro che un evasore, è EVASORE perché ci sa fare. non è certo un cretino, viene dal verobo EVADERE, e lo sa benissimo dove andare….. e non farsi beccare…..allora è innutile mettersi davanti ai porti, le caselle auto s. lunghe le banchine…. ci sono dei momenti che in porto da noi ci sono di media, da 2 a 5 pattuglie; carabi, polizia, finanza.

  9. a riprova che, almeno dal punto di vista del sostegno all’ industria nautica, ed al contrario dei loro colleghi dei paesi confinanti, i nostri cosiddetti “tecnici”, o “professori” sono sennza dubbio un branco di ANALFABETI incapaci a livello personale di svolgere qualsiasi attività imprenditoriale!!!!!!!!!!!!
    Tutta l’ Europa nautica sta sghignazzando su queste misere figure, e intanto rimpinguano le loro casse ed i loro porti con i diportisti italiani che si mettono al riparo dall’ idiozia di gente che anzichè valorizzare i nostri pochi…metri di costa turisticamente li usa per succhiare (peraltro con poveri risultati) qualche euro agli italiani amanti del mare.
    In chiusura salone il ministro Passera ha vagamente promesso qualcosa per favorire il rilancio, ora cha i porti sono vuoti e non sono stati incassati i soldi sperati Resta da augurarsi che gli interventi promessi dal ministro arrivino in fretta, prima che l’estate porti via altre barche, oltre a questo Governo.
    Resta da augurarsi che gli interventi promessi dal ministro arrivino in fretta, prima che l’estate porti via altre barche, oltre a questo Governo.

  10. Miky says:

    Sabato al salone si respirava una brutta e triste aria, ci saranno cantieri che se non saranno riusciti a vendere o “svendere” qualche cosa al salone chiuderanno, con tutte conseguenze del caso, comprese tutte le persone che rimarranno senza lavoro le quali troverano enormi difficoltà per riuscire a trovare un altro impiego.
    La nautica in Italia è stata distrutta dai politici, l’ italiano che possiede un imbarcazione, anche piccola e comprata per passione con tanti sacrifici è considerato un ladro, un evasore, ed è soggetto ai controlli di: GDF, CC, Polizia di Stato, VVFF, Poilizia Locale, Guardia Forestale, Capitaneria di Porto, Polizia Provinciale e tutti questi enti in un solo giorno potrebbero fermare l’ unità ed effettuare controlli di istituto (questa è tipica pasticcioneria italiana).
    Ormai credo che sia troppo tardi per correre ai ripari come dice il Dott. Passera.
    Ora esiste anche la tassa per la locazione (istituita dal governo Monti), se prendi una barca da un agenzia di charter italiana, devi pagare una tassa in base alla metratura e i giorni di locazione tramite F24, la quietanza devi averla a bordo a disposizione da esibire ai controllori……e dopo anni potrebbe arrivarti una delle tante cartelle esattoriali, e se hai perso l’ F24 sono fatti tuoi……
    Abbiamo 8000 KM di coste nel nostro paese che potrebbero essere una risorsa economica notevole grazie anche al clima, ma qualche ingordo ha sempre fatto finta di niente e ora ecco ben visibili le conseguenze.

  11. avengers says:

    io non credo che un normale controllo se veramente c’e’ stato ( sono stato a provare una barca al salone e nessuno ha fatto nulla se non pattugliare la zona molto discretamente…) possa far desistere un fantomatico riccone dal comprarsi il megayacht se non ha nulla da nascondere!!!!!!!!!!
    anzi spero vivamente che le forze dell’ordine aumentino i controlli e riescano a far pagare loro e non i cittadini che la barca possono solo sognarla!!!!!!!!!!!!!!!!

  12. Gabriele says:

    così’ non si combatte l’evasione ma si blocca l’economia e si cancellano posti di lavoro!

  13. Cornelius Pompadour says:

    Incredibile. Se è vero quanto scrivete, c’è da mettersi le mani nei capelli. Ma a chi lavora sodo in questo settore, facendosi un mazzo tanto, in cantiere, non ci pensa nessuno? Chi lavora in acciaieria viene difeso dai sindacati a oltranza (come è giusto che sia), nella nautica credete che gli operai guadagnino di più di un metalmeccanico? Cara Guardia di Finanza, pensa a questo tutte le volte che controlli a casaccio – in mare peraltro – alla ricerca di fantomatici evasori. Non è la prima volta che accadono episodi come questi: possibile che non esista altro modo di far cassa in maniera virtuosa, investendo in un settore che ci vedeva leader e ora pronti a essere scavalcati dai paesi emergenti (turchia, cina, brasile)?

  14. philip says:

    buona domenica .. leggo questa nuova … come sempre rimango allibito, ma io dico dove vogliamo arrivare ? alla fine di tutto … siamo italiani vorremmo stare qui in italia a lavorare vivere è passare le nostre giornate nel nostro mare .. ma cosi facendo ci costringono ad andar via dai ………. anzi io suggerirei a tutti i possessori di piccole e media imbarcazioni di lasciare i porti italiani …………….VUOTI cosi poi si controlleranno fra di loro …. è una vera tortura …. un incubo .. ormai tutte le volte che esci ti fermano sei in rada a fare un bagno oppure mangiucchiando qualcosa e ti controllano … ti trovano tutto a posto e va bene … ma io direi basta … fatevi un registro di quelli che fermate e se era tutto a posto la volta prima non lo fermate più …………io personalmente vado via mi sono stufato ……………..

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