Indagine Demopolis-Navigo: la nautica crede nella sostenibilità e disegna le professioni del futuro

Presentati al Versilia Yachting Rendez-vous i risultati dell’indagine su “Fabbisogni occupazionali e di servizi nel settore della Nautica”

14 May 2019 | di Giuseppe Orrù
La presentazione dei dati dell'indagine Demopolis-Navigo
La presentazione dei dati dell'indagine Demopolis-Navigo

Il 38% delle imprese della nautica è ottimista sulla crescita del settore nel prossimo triennio. Per il 67% l’attenzione all’ambiente rappresenta un’opportunità di crescita aziendale e oltre un terzo immagina il successo occupazionale di esperti in eco-sostenibilità ed economia circolare. Sono alcuni dei dati illustrati al Versilia Yachting Rendez-vous durante la prsentazione dell’indagine sui “fabbisogni occupazionali e di servizi nel settore della nautica”, realizzata da Demopolis, in collaborazione con Navigo e i partner del progetto Action, promosso in seno al programma di Cooperazione Transfrontaliera Marittimo Italia-Francia.

LA CRISI

La crisi del 2008 ha colpito duramente, ma la nautica ha ufficialmente rialzato lo sguardo. E crede in un futuro di innovazione. Quasi 4 imprese su 10 guardano, infatti, al prossimo triennio con ottimismo pieno, mentre appena il 10% prevede un indebolimento del comparto.

Per individuare i fabbisogni di servizi, di competenze e di nuova occupazione, l’Istituto Demopolis, in collaborazione con Navigo, ha intervistato dirigenti e manager di imprese che operano nel settore della nautica in Toscana, Liguria, Sardegna, Corsica e Costa Azzurra. Oltre ai dati congiunturali, è molto interessante l’analisi delle nuove figure professionali segnalate dalle aziende, che saranno strategiche nei prossimi anni per il settore della nautica.

I NUOVI MESTIERI DEL MARE

Accanto alle figure più tradizionali, gli imprenditori prevedono opportunità occupazionali per esperti di pronto intervento per imbarcazioni, sistemi di monitoraggio e gestione ambientale (36%), ma anche per progettisti di nuove tecnologie nautiche (35%) ed esperti di riprogettazione energetica (34%).

L’indagine Demopolis-Navigo ha inoltre focalizzato l’attenzione sulla sostenibilità ambientale nel comparto della nautica: per il 38% è ancora poco o per niente diffusa ed il 36% auspica misure per incentivare l’autoimprenditorialità nell’ottica di un economia circolare.

Anche per questa ragione –ha spiegato Maria Sabrina Titone, ricercatrice dell’istituto Demopolis- si aprono spazi occupazionali per nuove figure professionali che, secondo oltre un terzo degli imprenditori intervistati, potrebbero risultare funzionali nella nautica, in ottica di sviluppo sostenibile all’insegna dell’economia circolare“. Si tratta di esperti in gestione della qualità dei processi eco-sostenibili e di prodotto (36%), ma anche in valorizzazione e riciclo dei materiali (34%) e di specialisti nelle politiche territoriali di sviluppo sostenibile (33%).

Per il 67% delle imprese l’attenzione all’ambiente rappresenta un’opportunità di crescita aziendale, ma serve rimuovere quegli ostacoli che attualmente si incontrano negli investimenti in sostenibilità ambientale ed in economia circolare, come dichiara la maggioranza assoluta del campione intervistato da Demopolis. Si tratta di costi eccessivi per l’adeguamento agli standard ed alle normative, ma anche di assurde difficoltà burocratiche (58%). Alla nautica, per crescere in sostenibilità, oggi serve poter contare anche su maggiore sintonia e sensibilità istituzionale.

I risultati dell’indagine sono stati analizzati e commentati da Pietro Angelini, direttore generale Navigo, da Michele Bertolacci, responsabile progettazione europea e cluster per Navigo, dal direttore di Demopolis, Pietro Vento e da altri esperti del settore.

 

NOTA INFORMATIVA. L’indagine sui fabbisogni occupazionali e di servizi nel settore della Nautica è stata condotta nel primo trimestre del 2019 dall’Istituto Demopolis su un campione di dirigenti e manager di 70 imprese che operano nel settore della nautica in Toscana, Liguria, Sardegna, Corsica e Costa Azzurra, nell’ambito programma Marittimo Italia-Francia, in sinergia con NAVIGO e gli altri partner del progetto Action (Comune di Capannori, CNA Liguria, Confindustria Centro Nord Sardegna, Gip-Fipan e Gipacor. Direzione e coordinamento dell’indagine a cura del direttore di Demopolis Pietro Vento, in collaborazione con Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone.

 

Giuseppe Orrù

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