Kitesurf: cavi sempre in chiaro con il Line Splitter, parola di Giovanni Muciaccia

Un dispositivo made in italy che aiuta i rider a tenere sempre in chiaro i cavi della barra. Ce ne parla il suo ideatore, Giovanni Muciaccia, autore e conduttore televisivo di fortunati programmi come Art Attack e X-Makers, nonché grande appassionato di kitesurf.

19 June 2016 | di Redazione Daily Nautica

Stendere la barra di pilotaggio, svolgere e separare i cavi prima di connetterli all’ala è una delle operazioni fondamentali nella pratica del kitesurf. Serve a mettere le linee “in chiaro”, come si dice in gergo, ossia pulirle da eventuali nodi, incroci e intrecci che inevitabilmente si formano quando si riavvolgono gli oltre 20 metri di cavi sulla barra alla fine delle nostre session. Una procedura che all’inizio, quando si è ancora principianti, sembra un po’ complicata, lunga e noiosa, ma che col tempo, una volta automatizzati movimenti e controlli, diventa una semplice routine da effettuarsi in pochi minuti.

Spot affollati: fare la barra è un incubo

Spesso tuttavia quando lo spot è molto affollato stendere la barra può essere un problema: poco spazio sottovento e sopravento all’ala, linee che si sovrappongono alle barre di altri rider, kite che atterrano e decollano a un centimetro dal tuo naso. In questo caso i tempi di preparazione dell’attrezzatura si allungano e il rischio di ritrovarsi con le linee incattivate prima del decollo è maggiore. Per evitare questi inconvenienti serve calma e concentrazione oppure un piccolo e geniale dispositivo: il Line Splitter.

Line Splitter: pronti al decollo in meno di un minuto

Il Line Splitter è una sorta di “scatolina”, più piccola di un pacchetto di fiammiferi, dotata di cinque guide all’interno delle quali si fanno passare le linee della barra e che una volta chiusa funziona come un separatore di cavi che permette di avere le linee sempre in chiaro ad ogni uscita. Realizzato in polipropilene (con un additivo contro i raggi Uv) e dal peso estremamente contenuto (3 grammi), il Line Splitter misura 4x3cmx9mm, è dotato di una pratica chiusura a clip e durante la session in acqua può essere lasciato collegato a una delle due back line, oppure agganciato al trapezio con un piccolo moschettone o ancora fissato su uno degli elastici con cui si chiude la barra. Insomma un dispositivo dalla grande versatilità.

Come funziona? Si mettono in chiaro le linee una sola volta, la prima, quindi si procede al montaggio del dispositivo e da quel momento in poi i cavi della barra saranno sempre in chiaro. Arrivati sullo spot basta collegare i cavi all’ala e stendere la barra direttamente a bordo finestra pronti al decollo, in meno di un minuto. Quando si torna in spiaggia si riposizionano i cavi nel Line Splitter, lo si chiude, si staccano le linee dall’ala e si rifa normalmente la barra. Semplice, intuitivo e super veloce.

L’inventore è Giovanni Muciaccia, il Mac Gyver italiano

A ideare il Line Splitter è stato due anni fa Giovanni Muciaccia, il celebre conduttore di Art Attack, trasmissione televisiva in onda sulle reti Rai che insegnava ai ragazzi come realizzare incredibili oggetti d’arte con mezzi semplici come cartoncini, colori e colla vinilica. Grande amante del mare, Muciaccia pratica kitesurf da oltre 10 anni nel suo home spot a Frassanito in Salento presso la AK School di Alessandro Pisanò e non sorprende che un creativo come lui, appassionato di design, abituato a giocare con la fantasia e avvezzo al bricolage, abbia avuto una simile intuizione.

– Giovanni, come ti è venuta l’idea del Line Splitter?

«Da un’esigenza pratica: il mio home spot, Frassanito nel Salento, presenta un terreno misto di sabbia e sassi e questi ultimi finiscono sempre per intralciare la messa in chiaro dei cavi. Poi la diffusione del kitesurf viaggia alla velocità della luce e sempre più spesso ormai nelle spiagge si sta stretti. Quindi ho cominciato a pensare a un separatore di cavi che permettesse di avere la barra già pronta. Ricordo ancora il primo esperimento: due pezzi di plastica uniti col nastro adesivo e cinque buchi fatti con il trapano; quando dopo avere fatto le prove a secco con i cavi ho scoperto che funzionava mi sono sentito un po’ Archimede».

– Come sei riuscito poi a concretizzare quest’idea in un prodotto di mercato?

«Ci ho lavorato molto con l’aiuto di un ingegnere prototipatore per creare la forma definitiva, le dimensioni giuste, il peso, i materiali, studiando ogni dettaglio, per esempio le sedi che accolgono i cavi stondate in ingresso e in uscita per non danneggiare le linee, oppure la clip di chiusura intuitiva o la cerniera a prova di rottura. Soprattutto volevo un oggetto semplice perché nella mia esperienza ho sempre constatato che le cose semplici sono quelle che funzionano meglio. Gli oggetti complicati prima o poi danno problemi, invece più si toglie, più un oggetto è efficace. Naturalmente questo minimalismo non è faciloneria, superficialità e approssimazione, ma il frutto di un lungo lavoro di studio e collaudo».

– Come è stata la risposta del pubblico?

«Molto buona devo dire, sia da parte dei principianti che in poco tempo riescono a maneggiarlo con facilità e destrezza, sia da parte dei rider più esperti per i quali diventa un gadget di cui non possono più fare a meno. Anche alcune scuole ormai ne fanno ampio uso. Per il resto la diffusione è non solo in Italia ma anche oltre confine: Francia, Svizzera, Portogallo, Spagna, Israele, Stati Uniti e Marocco. Una cosa che mi sorprende è che in molti provano a copiare il Line Splitter applicando il principio con materiali riciclati, tipo mollette di plastica o pezzi di legno. Capisco che la sua semplicità di utilizzo possa a indurre a pensare “Che ci vuole? Me lo faccio io!”, però una molletta o un pezzo di legno non possono avere la versatilità e le prestazioni di un dispositivo pensato e testato per il kitesurf».

– Certo il lavoro di Art Attack ti ha dato una sorta di forma mentis propensa all’invenzione. È così?

«Assolutamente sì, è stata una palestra di creatività al servizio del gioco che esaltava il lavoro manuale, il rapporto con gli oggetti, l’inventiva. Elementi che non ha caso facevano presa su un pubblico di ragazzi ma anche di adulti. L’idea di inventare nuovi strumenti di uso quotidiano, ludico o sportivo, come il Line Splitter, è ancora più forte nella trasmissione successiva a cui mi sono dedicato, X-Makers in collaborazione con De Agostini e in onda su Dea Kids (Canale 601 di Sky, ndr.). Questo programma avvicina il pubblico al mondo della Digital Fabrication e nasce dall’esperienza dei Fab Lab, quei posti dove diversi specialisti o appassionati s’incontrano e cercano di dar vita a dei prototipi trasformando gli oggetti. In pratica a X-Makers realizziamo prototipi immaginati dai ragazzi e li costruiamo con l’aiuto della tecnologia, come per esempio le stampanti 3D. Quindi si parte sempre dall’artigianato, dalla manualità, ma in questo caso il tutto si evolve in qualcosa di nuovo, futuristico e high tech. In una puntata dedicata al vento ho inserito anche il kitesurf naturalmente».

Insomma il Line Splitter è un oggetto piccolo, ergonomico, intuitivo, semplice da utilizzare, frutto della creatività di un ragazzo italiano con il piglio alla MacGyver, come Giovanni Muciaccia. Soprattutto è un dispositivo che funziona e permette ai rider di fare pace finalmente con le linee del proprio kite. Basta leggere i commenti su Facebook di chi lo ha provato. Voi che aspettate? Il Line Splitter viene proposto nei colori giallo e arancio fluo al prezzo promozionale di 10 euro oppure in confezione doppia a 17 euro (più spese di spedizione con Dhl a 8 euro). Info: www.kitelinesplitter.comhttps://it-it.facebook.com/people/Line-Splitter/100006048016144.

David Ingiosi

Guarda i video con le istruzioni di montaggio e utilizzo:

 

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1 commento

  1. roberto says:

    dove si possono acquistare?
    grazie rob

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