
Jacques-Yves Cousteau, l’uomo che ci ha regalato le profondità del mare
- 25 Giugno 2018
Ne abbiamo parlato solo poche settimane fa, ma adesso la vicenda della Calypso sta vivendo quella che potrebbe essere la sua fase conclusiva, dopo il mancato rispetto della scadenza di mercoledì 11 marzo, da parte dell’Equipe Cousteau.
Tutto inizia nel 1996 con l’affondamento nel porto di Singapore in conseguenza dell’urto di una chiatta. A fine 2007 la Calypso arriva nei cantieri Piriou dove iniziano i lavori di ristrutturazione. Fino al 2009. Da quel momento, a causa di disaccordi con la proprietà, la questione approda nelle aule del tribunale francese che, il 9 dicembre scorso, fissa la scadenza di mercoledì 11 per la definitiva rimozione della nave, o quel che ne rimane dal deposito dove è ferma da anni ed il pagamento di una fattura da 273.000,00 Euro (fonte: The Guardian). Diversamente la nave andrà all’asta.
E questo è esattamente quanto annunciato da Pascal Piriou, proprietario dell’omonimo cantiere, nella giornata di ieri. Ciononostante, Francine Cousteau, vedova del Comandante, si dice fiduciosa di poter risolvere brevemente e positivamente quella che, al momento, sembra una situazione estremamente critica.
Dovrebbe intervenire lo stato francese. Del resto come molte imbarcazioni storiche italiane, lo stato non interviene. I politici sono molto affezzionati a veicoli a quattro ruote, moderni ed efficienti , tipo la Maserati del nostro ex ministro della difesa, le carrette arrugginite, per quanto nobili di storia, non attraggono interessi politici e ben pochi voti.