SPECIALE VELA – La randa: profilo, materiali, regolazioni

Quale sarà la randa giusta per la vostra barca: in dacron o in carbonio, grassa o magra?

18 May 2012 | di Redazione Daily Nautica

Avete deciso di mandare in pensione la vostra vecchia randa e acquistarne una nuova, ma non sapete quale sia quella giusta per la vostra barca? Vi diamo qualche consiglio per orientarvi meglio in questa scelta, e soprattutto per capirne qualcosa in più per quanto riguarda i vari tipi di vela che si possono realizzare e i relativi materiali, precisando comunque che la vostra veleria saprà orientarvi al meglio nell’acquisto del prodotto più adatto.

Partiamo da un presupposto importante: anche se il mercato dell’usato spesso offre delle buone occasioni vi consigliamo di evitare l’acquisto di una randa che sia stata disegnata per una barca diversa dalla vostra. Ogni imbarcazione ha la sua randa e per tanto una vela usata va presa in considerazione solo se proveniente da una barca uguale o molto simile alla vostra. Come vedremo più avanti non è solo una questione di misure, è il profilo della vela che deve essere adatto alla vostra barca.

 

Detto questo andiamo a vedere più nello specifico quali sono i parametri da prendere in considerazione per la scelta della randa adatta alle vostre esigenze:

 

L’albero

 

Per capire che tipo di vela si può realizzare sulla vostra randa occorre analizzare le caratteristiche del vostro albero e la sua attrezzatura. Ogni randa può essere disegnata con profili più o meno grassi, ma per decidere ciò bisogna capire quali sono le potenzialità del vostro albero. Le barche da regata sono normalmente dotate di un’alberatura in grado di raggiungere grandi angoli di flessione: un albero che si piega molto è in grado di assorbire il grasso della vela permettendo una regolazione ottimale della randa in ogni condizione di vento, e al tempo stesso offrendo la possibilità di realizzare in veleria una randa molto potente. Con una randa potente la vostra barca sarà performante con vento leggero e quando l’aria aumenta potrete piegare l’albero con il paterazzo smagrendola e adattando la sua forma alla nuova condizione di vento.

 

La stessa cosa non accade nelle barche da crociera che normalmente sono dotate di un albero meno flessibile e di un paterazzo spesso meno potente. Nelle scegliere la vela giusta bisognerà quindi tenere conto di un albero che non flette molto: non si potrà realizzare una randa molto grassa che darebbe dei problemi di assetto con vento forte. La scelta quindi, per la quale resta comunque fondamentale la valutazione del vostro velaio, dovrà cadere su una vela più magra che, se da un lato vi toglierà qualcosa con poca aria, sarà comunque in grado di rendere bene quando il vento aumenta garantendovi la possibilità di una corretta regolazione. Qui entra in gioco un altro particolare rilevante: le crocette del vostro albero. Se acquartierate la regolazione delle sartie alte diviene fondamentale. Più sono tese più l’albero si fletterà. Questo vale anche per le barche a vela da crociera se dotate di questo tipo di crocette. Cazzando le sartie alte andrete a lavorare, oltre che sulla tensione dello strallo di prua, sul grasso della randa. Nell’ottica di realizzare una randa nuova questo particolare diventa determinante per capire che profilo debba avere la vela.

 

Se si realizza una vela troppo grassa per la capacità di flessione del vostro albero l’inconveniente principale sarà uno: quando il vento aumenta anche portando il paterazzo a fine corsa sarà difficile smagrire del tutto la vela. La barca sarà molto orziera e al tempo steso scarroccerà più del dovuto. Sarete costretti a tenere la randa lascata o a ridurla presto per migliorare l’assetto e l’avanzamento della vostra barca.   Ne avrete si un vantaggio con vento leggero ma la vostra randa sarà performante in un range di aria piuttosto limitato. Meglio realizzare una vela più all round che risulterà facile da regolare e più gestibile. Certo se la vostra barca ha una stazza importante e soffre le ariette occorrerà avere una vela leggermente più grassa del dovuto, dotandola magari di un cunningham per poterla smagrire quando il vento aumenta.

 

Materiali

 

In commercio esistono svariati tipi di materiali adatti a tutte le esigenze, che possiamo dividere in due grandi famiglie: a bassa o alta tecnologia. Se il vostro obbiettivo e quello di divertirvi in crociera e di tanto in tanto cimentarvi in regata, un materiale a basso sviluppo tecnologico potrebbe essere sufficiente. Il materiale principe di questo campo è senza dubbio il dacron, che è anche quello dal prezzo meno elevato. Una vela in dacron è l’ideale per una barca da crociera, ma in base al tipo di taglio che si realizza può essere impiegata con buon successo anche su imbarcazioni che desiderano cimentarsi in regata. Ormai quasi tutte le velerie realizzano la linea performance anche per le vele in dacron, garantendo ottimi prodotti a un buon prezzo.

 

Se invece il vostro obbiettivo è quello di competere ai massimi livelli in regata la scelta dell’alta tecnologia è inevitabile. Qui il carbonio, il kevlar e i loro derivati la fanno da padrone e tra vele triradiali, laminate, 3DL, membrane, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Occorre però precisare che un materiale come il carbonio è in grado di offrire si performance elevate garantendo un’ alta stabilità della forma della randa, ma in un lasso di tempo non molto lungo. Una barca che regata molto può anche essere costretta a cambiare una randa a stagione con i costi che ne derivano.

 

In ultimo per la scelta del materiale è essenziale capire che barca avete sotto mano. Su un modello sportivo in grado di sviluppare performance elevate può avere senso investire sui materiali, sempre che siate interessati a cimentarvi con le regate. Se la vostra barca non ha un sangue corsaiolo anche una vela a bassa tecnologia ben fatta può garantirvi il giusto divertimento e, perchè no, qualche soddisfazione in regata con il vicino di banchina.

 

Regolazione

 

Acquistata la vela giusta per la vostra barca arriva il momento di provarla in mare. Per capire il modo più corretto per regolare la vostra randa occorre imparare a conoscerla perchè è impossibile un tipo di regolazione universale per ogni tipo di vela. Le variabili sono molteplici e dipendono dai fattori che abbiamo elencato sopra: materiale, profilo, tipo di albero e attrezzatura. Sicuramente è importante adattare la regolazione dell’albero al tipo di vela che avete realizzato. Se la vostra randa è molto potente occorrerà tesare più del necessario le sartie alte, anche nel caso in cui il vostro albero non possiede le crocette acquartierate. Se regatate molto la tensione della sartie alte può essere adattata di volta in volta alle condizioni di vento che andrete a affrontare nella singola giornata, tesandole o mollandole all’occorrenza. Se al contrario fate poche regate una regolazione media, più all round, è sufficiente ma per trovare il giusto compromesso sarà necessario fare alcune prove e magari il consiglio di un rigger professionista.

 

Diverso il discorso sul modo di portare la vela. Qui dipende dalle condizioni del vento e ancora una volta dal profilo della vostra randa. Una vela potente con l’aria che supera i dieci nodi in ogni caso verrà tenuta un pò più sventata per evitare lo stallo e andrà smagrita maggiormente tramite la tensione della drizza, della base e con la flessione dell’albero. Una vela magra potrà invece essere tenuta molto cazzata e sovracarrellata anche con vento più fresco, salvo poi intervenire all’occorrenza con le stesse modalità descritte prima. L’esperienza e la conoscenza della vostra randa vi porteranno a capire come settarla in ogni condizione ottenendo le migliori performance, a patto che la vela sia stata realizzata su misura per la vostra barca e le sue caratteristiche.

 

Mauro Giuffrè

 

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