Naufragio Costa Concordia, 5 i morti e ancora 15 dispersi

Sarebbero 15 le persone ancora date per disperse dopo l'incidente della Costa Concordia. 5 i morti, alle tre vittime accertate si sono aggiunti due anziani intrappolati nel relitto

15 January 2012 | di Redazione Daily Nautica

Continuano senza sosta le ricerche dei dispersi in seguito all’incidente della Costa Concordia. Al momento della collisione con lo scoglio antistante l’Isola del Giglio, a bordo della nave da crociera, che da Civitavecchia era diretta a Savona, c’erano 4.229 passeggeri (di cui più di mille membri dell’equipaggio). Intanto i morti sono saliti a 5: alle tre vittime (due passeggeri francesi, un membro dell’equipaggio peruviano) si sono aggiunti due anziani rimasti intrappolati all’interno del relitto.  I due sono stati ritrovati a poppa della nave Concordia, nella zona del salore ristorante, nella parte sommersa dell’imbarcazione.

 

Grazie al costante lavoro dei soccorritori, il numero di coloro che mancano all’appello si è ridotto a 15, di cui 9 passeggeri e sei membri dell’equipaggio. Due coreani, sposi 28enni in viaggio di nozze, sono stati salvati nella notte. Hye Jim Jeong e Kideok Han erano rimasti intrappolati in una cabina, all’ottavo ponte, e sono rimasti chiusi lì, senza riuscire a scappare come molti degli altri passeggeri: il salvataggio nella notte, dopo che i due avevano continuato ad urlare senza essere sentiti.

 

Complessa e spettacolare anche l’operazione di salvataggio di Manrico Giampedroni, 57enne di Ameglia (La Spezia), imbarcato come primo commissario della Costa Concordia: ferito a una gamba, è stato adagiato su una barella e, opportunamente immobilizzato, è stato caricato su un elicottero direttamente dalla nave con un verricello per essere trasportato all’ospedale di Grosseto.

 

«Ho sempre sperato nella salvezza, ho vissuto 36 ore da incubo», ha dichiarato il ligure Giampedroni, che si trovava nel ristorante situato nel terzo ponte al momento dell’impatto.

I liguri a bordo della Costa Concordia erano 21.

 

In questo momento i vigili speleologi stanno controllando a una una le 1500 cabine della nave, stanno cercando di capire da dove provengano i rumori che ancora si sentono.

 

Intanto è avvenuto il ritrovamento, da parte dei sommozzatori, della scatola nera della nave: un importante contenitore di indizi con il quale si potrà fare luce, definitivamente, sulla rotta intrapresa dalla nave capitanata da Francesco Schettino, accusato di abbandono della nave, omicidio colposo plurimo e disastro e sottoposto a fermo per pericolo di fuga e possibile inquinamento delle prove.

 

e.r.

 

(immagine AP/La Presse)

 

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