Nave carica di missili attracca a La Spezia

Dalla portacontainer statunitense il carico bellico sarà trasportato in una località del Nord Italia dove sarà definitivamente distrutto

8 September 2014 | di Redazione Daily Nautica

Ci risiamo. Dalla Sardegna a Gioia Tauro molto spesso ci tocca segnalare delle “strane” operazioni che vedono come protagonisti da Nord a Sud i nostri porti . Questa volta è il turno di La Spezia e precisamente lo specchio di mare di fronte a Marola. E si perchè stamattina gli abitanti della frazione spezzina hanno visto entrare in porto una portacointainer americana ricolma di missili e altro materiale bellico. Per la verità, a differenza di altri episodi analoghi, come riporta il The MediTelegraph, le autorità militare italiane hanno voluto giocare d’anticipo per evitare il mal di pancia della popolazione locale. Secondo una nota infatti : “dalla seconda settimana di settembre, la Marina Militare supporterà un’attività di trasporto di munizionamento militare convenzionale diretto ad un’azienda specializzata nella relativa distruzione, mettendo a disposizione temporaneamente mezzi e strutture. Le operazioni saranno svolte in aderenza alle normative legislative che regolano il maneggio e il trasporto in sicurezza del materiale in questione».

 

Ma di cosa si tratta in poche parole? Il cuore dell’operazione è infatti la distruzione delle armi nel quadro di un piano statunitense di smilitarizzazione di alcune aree che sarà effettuata in un impianto specializzato in una città del Nord Italia. Ma prima di arrivare a questa fase finale occorre affrontare una serie di tappe: in primo luogo il materiale verrà scaricato dalla nave con delle gru e sarà trasferito al molo Varicella. A questo punto partirà invece alla volta della polveriera militare di Vallegrande da dove poi giungerà al capolinea in cui avverrà il processo di distruzione. Autorità militare e istituzioni fanno quadrato attorno alla sicurezza e all’estrema ordinarietà di questa ennesima operazione. Tutto chiaro? Forse no. Resta da capire come mai sempre più frequentemente i nostri porti siano diventati dei veri e propri “laboratori” di attività (dalle scorie chimiche a materiali esplosivi) estremamente rischiose per l’ambiente e i cittadini. E tutto questo nel silenzio dei media mainstream e senza un dibattito generale che coinvolga tutta l’opinione pubblica nazionale.

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2 commenti

  1. salvatore says:

    Gentile Lettore, sarà anche “un banale trasporto di munizioni” ma come viene detto nell’articolo troppo spesso avvengono nei nostri porti simili operazioni. In particolare si fa riferimento al trasporto di scorie radioattive come nel caso di Gioia Tauro e La Spezia l’anno scorso. La cosa grave, a nostro avviso, è che nella maggioranza dei casi queste operazioni vengono fatte in silenzio e giustificate troppo spesso a posteriori dalle istituzioni. E sarebbe il caso che l’opinione pubblica del paese ogni tanto ne venisse a conoscenza. Ma qui entrano in gioco altre dinamiche più grandi di noi che rimandano ad altri aspetti.

  2. Enzo Franchini says:

    “…tutta l’opinione pubblica nazionale…” ellamiseria! E’ un banale trasporto munizioni: non facciamola più grossa di quello che è.
    Perché non riportate le notizie senza fare commenti indecenti? Ci guadagnereste in credibilità.

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