Nuovo regolamento per il charter in Croazia

IVA al 13% e stop agli yacth extra-EU, licenza solo ai Super Yacht

3 February 2014 | di Redazione Daily Nautica

D’ora in avanti, chi vorrà utilizzare il proprio yacht per attività di charter sulle cristalline coste croate, dovrà prestare attenzione alle nuove normative che ne regolamentano l’esercizio, per non incorrere in sanzioni inaspettate.

 

Dorijan Dujmic, presidente di BWA Yacthing-Croazia (la più importante agenzia  di Super Yacht) ha infatti da pochi giorni concluso un meeting a Zagabria per discutere di imposte e regolamenti applicabili sul turismo charter in Croazia.

 

 

Gli aggiornamenti fondamentali sono i seguenti:

-IVA al 13% per le attività di charter in Croazia

-Il charter potrà essere esercitato solo da yacht battenti bandiera croata o EU

– Gli yacht battenti bandiera extra EU (ma solo regolarmente registrati con lunghezza maggiore a 40 mt) potranno praticare il charter esclusivamente a seguito dell’ottenimento di una specifica licenza charter.

Secondo le attuali indiscrezioni  il costo di tale licenza non dovrebbe raggiungere cifre astronomiche (circa 300-400 euro). La procedura per ottenerla, tuttavia, sarà essere abbastanza lunga e macchinosa: l’emissione della licenza dovrebbe infatti avvenire a circa tre mesi dalla domanda.

 

Per questa ragione si raccomanda agli yacht extra europei che intendono esercitare il charter in Croazia di avviare subito la pratica di richiesta della licenza, in quanto, oltre al lungo periodo di ottenimento, ci si dovrà scontrare anche con il numero limitato di licenze rilasciabili per la prossima stagione (dovrebbe trattarsi di un numero inferiore a 200, che saranno rilasciate in ordine di richiesta).

Gli yacht charter extra EU sotto i 40 mt che vorranno navigare in acque croate non potranno richiedere la licenza ma avranno, come unica possibilità, quella di imbarcare i passeggeri in un altro Paese limitrofo (ad esempio il Montenegro) per poi poterli sbarcare in Croazia.

 

In generale tutti gli yacht esercitanti  charter dovranno essere muniti di apposita certificazione che attesti un’ispezione tecnica effettuata da non più di 12 mesi. In caso contrario, l’ispezione verrà eseguita dal CRS (Croatian Register of Shipping) direttamente in loco.

Resta ancora da stabilire se uno yacht che soggiorna qualche giorno in acque croate, ma che ha iniziato il charter in un altro Paese, debba comunque versare l’imposta del 13% .

 

Anita Verner

 

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