Parla Schettino e la spara grossa: "E' colpa di chi era in plancia"

Al processo sul naufragio della Concordia tocca parlare a Schettino, che si arrampica su una difesa che ha quasi del surreale

15 December 2014 | di Redazione Daily Nautica

Silenzio, parla Schetino, e sentite cosa dice: “La colpa è stata tutta del team di plancia. Se salivo io sul ponte e loro scendevano tutti, era meglio”, e ancora “Non è possibile che degli ufficiali non manifestino al comandante che si andava su uno scoglio”, per poi puntualizzare “Ho sempre detto che il comandante è responsabile, ma è anche vero che dall’Ottocento le regole sono cambiate, bisogna estendere il concetto” di navigazione e governo delle navi “all’organizzazione”.

 

Queste le principali dichiarazioni rese da Francesco Schettino al processo per il naufragio della Costa Concordia. Una difesa che ha quasi dell’inverosimile, sopratutto quando parla di estendere il concetto di navigazione e governo delle navi all’organizzazione, di cui resta comunque sempre responsabile il comandante. Un tentativo di scaricare le responsabilità principali della vicenda. Se altri errori sono stati fatti è giusto che vengano accertati, ma il comandante di una nave resta il principale responsabile di quanto accada durante la navigazione. Non dimentichiamoci che il prode Schettino fu tra i primi ad abbandonare la Concordia nei concitati minuti dopo l’impatto sugli scogli del Giglio.

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3 commenti

  1. Rolando Bocchini says:

    In effetti la qualifica di com.te comporta obblighi che nessun manager e/o top manager ha. Per la società che lo nomina com.te (art.273 c.n.) e lo licenzia a sua discrezione deve proteggere TUTTI e sottolineo TUTTI gli interessi che vengono ordinati da terra; per lo stato italiano deve provvedere a tutte le mansioni di pubblico uff.le; nessuno ha mai sottolineato che il comandate è un “team manager” e quindi se non ben assistito dal personale di bordo che peraltro viene scelto dalla società non riesce a fare quanto dovuto e peraltro per la legge italiana non è considerato “dirigente ma al limite quadro”. Ora considerando che il com.te non espleta il servizio di guardia sul ponte in quanto chiamato per qualsiasi dubbio ed anormalità a qualunque ora del giorno e della notte dall’uff.le capo guardia (che per la legge italiana è abilitato al comando della nave) dobbiamo prendere in considerazione che il personale di guardia sul ponte (plancia) deve essere conscio della posizione della nave e conduzione della stessa, considerando anche che è assistito da apparecchiature altamente sofisticate e precise (vedi ECDIS)…….allora quando il com.te dopo una giornata di lavoro riposa forse è il caso di prendere atto che una normale persona umana normalmente riposa 6 ore al giorno……altrimenti se non fosse così la società eviterebbe l’imbarco di uff.li . Non ho mai sentito parlare a riguardo del personale di macchina, di solito di guardia in plancia con il personale di coperta…….concordo con quanto scrive tommaso,mentre da quanto scrive egidio noto la sua completa ignoranza in materia, ignoranza ancora più grande dei media che “come da regolamento” hanno scritto di tutto e di più senza avere la minima conoscenza di shipping…..Rolando

  2. tommaso says:

    Paradossalmente l’ex comandante Schettino non ha tutti i torti. La nave è affondata per vizi dell’organizzazione notissimi e palesi che formalmente tutti, egli compreso, continuano ad occultare.
    Le lamiere della nave erano sottili, le strutture sottodimensionate e le paratie stagne hanno ceduto ribaltando la nave, pensate un poco con la falla in aria. Il comandante poi, per quasi una ora, ha dovuto occuparsi di occultare tante cose per conto del’organizzazione abbandonando operativamente la nave. Il secondo abbandono e molto più grave solo formalmente. Siamo un popolo di schiavi ideologici e/o ipocriti. Risponda il comandante De Falco, se può o, se non può per la divisa se la tolga e scriva anonimamente.

  3. egidio says:

    ma come ci e’ finito uno “professore” come Schettino al comando della Concordia?
    Ma chi fa le selezioni del personale alla Costa crociere? Quanti “uomini veri, lupi di mare” come lui si annidano tra il personale selezionato in tutti gli equipaggi della Societa’?
    Forse in plancia bevevano o dormivano…..ma la rotta chi la stabilisce?
    Capisco,……. come poteva immaginare il povero Schettino che l’Isola del Giglio si sarebbe “mossa” all’ultimo minuto (dopo secoli di eterna immobilita’) e avrebbe incrociato la rotta della Concordia??
    Sono cose che possono succedere in effetti, rare….ma non si puo escludere.
    Inoltre, sento parlare molto poco degli alti dirigenti della Costa Crociere? Ma loro non hanno colpe? Ma dopo l’impatto con le sconosciutissime “Scole” sono sumebtrati nel processo dcisionale su come gestire l’emergenza oppure no?

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