
Lavorare nella nautica: al via corsi di formazione per yachting surveyor, manager del turismo e della logistica
- 1 Settembre 2020
I piccoli costruttori di barche sono in netta difficoltà. Il settore, caratterizzato principalmente dal lavoro artigianale, non è sufficientemente attrezzato per concorrere sul mercato estero. Non resta quindi altro da fare che rivolgersi al mercato interno, che, nell’ambito della prolungata crisi economica, è stato quello che quest’anno, in Europa, ha perso di più.
Secondo Umberto Capelli, consigliere di Ucina Confindustria Nautica e titolare dell’omonimo cantiere di Spinadesco Cremona, l’acquisto di una piccola imbarcazione è attualmente in fondo alla lista della spesa del ceto medio italiano. Il comparto della nautica “popolare” ha subito una flessione del 20% rispetto al 2010: nonostante questo, le aziende artigianali saranno comunque presenti al prossimo Salone Nautico di Genova, perché, ormai è assodato, non esserci significa uscire dal mercato.
La stasi delle vendite è da ricondursi, oltre all’evidente perdita di potere d’acquisto da parte dei potenziali clienti, alla problematica gestione post-acquisto: a cominciare dalla difficoltà di trovare posti barca in porti che privilegiano imbarcazioni più grandi e, quindi, latrici di un maggiore movimento di denaro, fino all’assenza di porti a secco, per via dei vincoli demaniali, e, come spesso ricorda il presidente del Coni Genova Carlo Nicali, l’assenza di scivoli a mare pubblici che consentano il varo dell’imbarcazione a costo zero.