Proposta dall'IdV: patentino nautico obbligatorio per i "motoristi"

Patente, targa e microchip incassato nella vetroresina. La proposta di Di Pietro e Palagiano. Barche considerate alla stregua delle auto? Dite la vostra!

13 February 2012 | di Redazione Daily Nautica

Patentino nautico obbligatorio per coloro che si mettono alla guida di una barca a motore; possibilità di risalire al proprietario di un’unità da diporto mediante l’utilizzo di un codice alfanumerico da apporre in modo ben visibile sulle murate dell’imbarcazione (l’equivalente di una targa) e applicazione di un microchip elettronico immerso nella vetroresina: queste le novità in campo nautico contenute in un disegno di legge presentato alla Camera dall’Italia dei Valori e che vede come primi firmatari gli esponenti Idv Antonio Palagiano e Antonio Di Pietro.

 

«La Camera ha appena varato un provvedimento che introduce la patente nautica a punti, ma a nostro avviso – ha osservato Palagiano, come riportato su “Il Nautilus” – tale normativa non risolverà i problemi legati agli incidenti che si verificano, con sempre maggiore frequenza davanti ai nostri lidi o in mare aperto. Non possiamo dimenticare, infatti, che il parco nautico italiano è costituito da circa 615.600 unità da diporto, di cui, la parte prevalente, quasi l’85%, è costituita da imbarcazioni non immatricolate o per le quali non è previsto l’obbligo di rilascio della patente nautica».

 

«Trovo inconcepibile – ha affermato Di Pietro, sempre su “Il Nautilus” – che chiunque in Italia possa mettersi alla guida di un’imbarcazione senza essere a conoscenza delle minime norme previste dal codice della navigazione. Dove virare in caso di rotta di collisione con un altro natante? Dov’è collocata la luce rossa, a destra o a sinistra? A quanti metri dalla costa si può navigare? Molti conducenti domenicali che noleggiano un veloce gommone spesso non lo sanno e per questo sono causa di incidenti in mare, specie nel periodo estivo. Garantire la sicurezza dei cittadini – ha concluso il leader di Idv – è compito del legislatore, e con questa proposta stiamo facendo la nostra parte in un settore così importante nel nostro Paese come quello della nautica».

 

Voi cosa ne pensate? Siete convinti che sia una buona idea al fine di prevenire gli incidenti in mare o, in un periodo recessivo quale quello che la nautica sta vivendo, l’imposizione di vincoli ai diportisti possa danneggiare ulteriormente il settore del charter e del piccolo diporto? Dite la vostra!

 

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7 commenti

  1. Gianpiero says:

    Se vogliamo, un patentino simile a quello dei ciclomotori, potrebbe benissimo starci tutto. Questo al fine di conoscere almeno il codice della navigazione, luci, segnali e precedenze e una base di metereologia. Direi che è il minimo per uno che si mette in mare. Io sostengo, e lo farò sempre, che il mare non è una strada dove, se c’è un forte temporale, il vento, sonno, qualcuno che a bordo sta male o il mezzo che ha un problema, ci si può fermare in un piazzale o all’autogrill, il mare va rispettato e soprattutto conosciuto e con esso tutte le regole che lo governano. I nostri vicini di casa francesi, che pure hanno una cultura marinara ben diversa dalla nostra, hanno la patente obbligatoria a partire dagli 8 cv.

  2. roberto costa says:

    Mi domando se per portare un gozzo con un motore diesel da 40 hp (velocità 6 nodi) bisogna andare a fare gli esami, mentre intorno ti sfrecciano, senza che nessuno abbia niente da dire, motoscafi ultrapatentati a velocità da paura e a pochi metri da riva e con manovre azzardate pur di “farti l’onda”.
    Evidentemente è un tentativo mal mascherato di creare un database per poi infierire con qualche tassazione. Avete scritto IDV? quando sono le prossime elezioni? basta ricordarselo…

  3. massimo ambrogini says:

    Come addetto del settore, trovo l’iniziativa ulteriormente deterrente per il nostro gia’ agonizzante mercato.Fermo restando che il problema della sicurezza in mare e’ primario e ci vorrebbe molta piu’ cultura “marinaresca” soprattutto per i neofiti, questa proposta mi sembra atta soprattutto ad individuare i diportisti per fini fiscali, contribuendo a dare il colpo di grazia al settore. Per quale motivo il possessore di una barchetta usata di 6 metri con un 115 cavalli dal valore commerciale di 15.000 € e’ attualmente considerato un potenziale evasore e perseguitato come tale? Non fraintendetemi, la lotta all’evasione fiscale e’ corretta, ma la caccia alle streghe, no. Di fatto, anche persone con redditi capienti per possedere un imbarcazione, rinunciano all’acquisto per paura di controlli stressanti e che alla fine portano quasi nella totalita’ dei casi a pagare qualcosa per “il disturbo” degli organi atti ai controlli.

  4. robertopp says:

    ma siamo veramente in uno stato dove le parti politiche si attaccano a tutto pur di apparire… come nel caso della tassa salva italia sulla nautica, anche qui chi parla non conosce minimamante la materia! Premesso che in linea di massima condivido il fatto che chi conduca un’imbarcazione abbia la patente, anche se questa con un motore di limitata potenza, tutto il resto indicato da IDV non ha minimamente senso! e poi ci lamantiamo dei costi della politica, ma per realizzare qunto inidcato servono nuove strutture, nuove persone nuovi COSTI!!! basta con lo sperpero di denaro pubblico se lo stato non è in grado nemmeno di controllare quanto ad oggi andrebbe controllato!!
    Proposta inutile ed estremamente costosa da chi vuole solo voti e visibilità!!!

  5. fredo says:

    Ragazzi va bene tutto e posso essere d’accordo sui principi. Ma l’ìgnoranza di chi fa le leggi per noi proprio no!!! Ma cosa centra che sia un natante immatricolato o meno!!! E’ la potenza del motore che obbliga ad avere una patente!!!! Per la precisione, così magari evitano di sparare cagate se ci leggono, sono solo i motori sotto i 40 CV che possono girare senza patente.
    Se uno ha un gommonei 5 metri con un 75 CV deve averla eccome la patente!
    Che se la prendano loro la patente prima di straparlare come al solito! Questi parlano di norme che manco conoscono. Altrimenti che tornino sui monti …

  6. Atteso che non ho mai votato per IDV, forse la prossima volta lo farò, considerando che sono oltre quaranta anni che navigo, condivido la proposta dell’onorevole DI PIETRO e spero che venga presa in seria considerazione.

  7. paolo says:

    Di Pietro sarà scomodo, controverso, antipatico agli imprenditori un po’ faccendieri, ecc. ecc. , ma è sempre l’unico che mira dritto a proposte concrete e precise. Come dargli torto? Qui assolutamente sostegno da parte di tutti ! Bravo !!!

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