Project 1012 di Feadship pronto per le prove in mare
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- 21 April 2024
La Iplom colpisce ancora: allarme inquinamento in Valpolcevera in seguito allo sversamento 680 mila di litri di greggio. Un tubo dell’oleodotto si rompe a poca distanza dal rio Fegino: a Genova Borzoli si sente un boato, passano pochi minuti e l’acqua si tinge di nero. Il petrolio corre veloce e, nonostante il pronto intervento dei Vigili del Fuoco, arriva fino al Polcevera, un odore nauseabondo accompagna lo scorrere del liquido fino al mare.
I tecnici dell’Arpal sono sul posto per quantificare il danno e per capire quanto greggio sia finito nei due torrenti e in mare. L’area è stata messa in sicurezza e la situazione sta tornando alla normalità, le polemiche però non si placano.
A quanto emerge dalle prime ipotesi, pare che sia stata la rottura di un condotto a determinare lo sversamento. Era in corso un trasferimento di greggio nigeriano da una nave ormeggiata al porto petroli di Multedo, la maltese Sea Dance, fino alla raffineria Iplom di Busalla. Secondo un’inchiesta pubblicata da Genova Era Superba il piano di emergenza esterno della raffineria era datato 2012, quindi scaduto nel 2015 in base a una normativa (Decreto Legislativo 105 del 26 giugno 2015) che impone di rinnovarlo ogni 3 anni. E’ stato aperto un fascicolo per disastro ambientale e tra gli indagati figura il gestore dell’oleodotto, Vincenzo Columbo, direttore della raffineria di Busalla.
Di sicuro non si tratta di un episodio isolato, la Iplom, raffineria fondata a Busalla dall’ingener Profumo negli anni Trenta, è tristemente nota per fatti di questo tipo.
Lo sversamento nel Polcevera è soltanto l’ultimo dei tanti incidenti che hanno riguardato la raffineria di Busalla. Tanti gli episodi controversi, fin dall’inizio degli anni Ottanta. Ecco i fatti più eclatanti degli ultimi trent’anni.
Adesso si tratterà di capire quali conseguenze ambientali ci saranno per l’eco sistema del Fagino e de Polcevera e quali per la costa e il mare dove il petrolio è arrivato correndo lungo il fiume
Le foto sono di proprietà di Liguria Nautica, riproducibili previa citazione della fonte con link attivo
Paolo Bellosta
ma guarda un po’, in Riviera a Genova non me l’aspettavo il petrolio, piuttosto invece sui Lidi Ferraresi. Si dovrà chiudere la raffineria IPLOM e raffinare il greggio in Francia o in Libia. Carlo de Thierry