Redditometro-redditest: grande dibattito su Liguria Nautica. Approfondiamo l'argomento

Il nuovo redditometro si basa su principi condivisibili ma non mancano i dubbi: come funzionano i sistemi di calcolo implicito? Sarà in grado di valutare le reali abitudini di spesa dei cittadini?

26 November 2012 | di Redazione Daily Nautica

Liguria Nautica è stato uno dei quotidiani online dove l’argomento redditometro-redditest è stato più seguito e dibattuto. Sollecitati dai commenti e dagli interrogativi dei nostri lettori, che ringraziamo ancora per il loro contributo, torniamo su questo argomento spinoso. Anticipiamo da subito che al momento non abbiamo gli strumenti per rispondere a tutte le vostre domande, ma vi proporremo periodicamente degli approfondimenti su questa questione non appena avremo dei dati certi, ovvero non appena verranno resi pubblici tutti i sistemi di calcolo del nuovo redditometro.

 

Cerchiamo intanto di fare un pò di chiarezza: il redditest è un software messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per tutti coloro che vogliano sottoporsi a un autocontrollo per essere sicuri di trovarsi in regola con il fisco. Il redditometro è lo strumento che utilizzerà l’Agenzia delle Entrare dal 2013 per valutare la vostra dichiarazione dei redditi: se tra il reddito dichiarato e quello presunto dall’Agenzia, c’è uno scarto maggiore del 20% scatta il controllo o la richiesta di informazioni. Precisiamo che il limite di tolleranza del nuovo sistema è sceso dal 25% al 20%.  Il redditometro utilizzerà sostanzialmente le stesse voci di spesa presenti nel redditest per valutare la vostra idoneità fiscale: al momento sono chiari però solo alcuni dei sistemi di calcolo impliciti di questo strumento. Di cosa stiamo parlando?

 

Ci riferiamo per esempio al caso di uno dei nostri lettori, che ha riscontrato quello che inizialmente sembrava un errore del software del redditest: una stessa cifra di spesa, spostata da una voce all’altra può fare cambiare il risultato del test da congruo a non congruo. Perchè? Il funzionamento del software è complesso, e comprende dei sistemi di calcolo non visibili, inseriti dai tecnici che l’hanno elaborato, che cambiano da un bene all’altro. Spieghiamolo meglio: se provate a inserire nel redditest una spesa di 5000 euro per le vacanze e poi provate a spostarla su un altro bene, per esempio un bene per la casa, o un gioiello, il risultato finale può cambiare. Questo perchè un bene per la casa o un gioiello vengono considerati, dai sistemi di calcolo impliciti, come un investimento pluriennale, mentre una vacanza è una spesa che esaurisce subito la sua utilità. Un ragionamento che ci sembra corretto, ma che tuttavia non allontana i dubbi legittimi dei contribuenti.

 

Il problema di fondo è uno: la serie dei calcoli e dei parametri impliciti si basano su ipotesi di spesa elaborate dai tecnici dell’Agenzia delle Entrate, ma non sappiamo quanto corrispondano alla realtà.

 

Ci riferiamo in questo caso al commento di un altro nostro lettore che, giustamente, si chiedeva se il sistema era in grado di calcolare la capacità dell’abbassamento delle spese nella gestione di una barca. Sappiamo infatti che, per esempio, il proprietario di una barca medio-piccola, pur di non abbandonare i suoi momenti di svago in mare, abbatte i costi di manutenzione del bene: rinviando i lavori o occupandosene personalmente quasi a costo zero. Sarà in grado il redditometro di considerare queste variabili? Speriamo di si, ma temiamo il contrario. Stesso discorso su un’ altra variabile: voglio vendere la barca che posseggo, per paura di non essere congruo col fisco, ma non ci riesco. Ci sembra una delle problematiche più complesse, alla quale per il momento non c’è risposta.

 

Se da un certo punto di vista l’idea di un redditometro che vuole analizzare il rapporto tra la spesa e il reddito di un cittadino ci sembra una buona idea; da un altro consideriamo le variabili implicite al sistema un potenziale punto debole dello stesso: si tratta infatti di calcoli stimati che non sappiamo ancora quanto corrispondano alle abitudini di spesa dei contribuenti. Speriamo di potervi e poterci chiarire le idee quanto prima e, come sempre, aspettiamo la vostra opinione in merito.

 

Mauro Giuffrè

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6 commenti

  1. Mauro says:

    Gentile Carlo B, la ringraziamo per essere intervenuto ancora ma ci sembra doveroso fare alcune precisazioni. L’articolo fa delle considerazioni tecniche su una problematica, il redditometro, che è anche inerente al mondo della nautica. Non stiamo facendo una valutazione etica o morale del redditometro ma stiamo provando a spiegarne il funzionamento ai nostri lettori. La nostra analisi non vuole mettere l’etichetta “giusto” o “sbagliato” al redditometro ma vuole solo dare degli strumenti a chi legge per fare delle valutazioni.
    Quando scrivo “il ragionamento ci sembra corretto” non significa che condividiamo l’impostazione del redditometro, ma riteniamo corretto, da un punto di vista strettamente tecnico ed economico, che un gioiello venga considerato un investimento pluriennale e una vacanza no. Chiunque fa una valutazione tecnica su questo punto non può non sostenere la stessa cosa. Discorso differente se facciamo una valutazione morale, cosa che però non è negli obbiettivi di questa testata. Non siamo un quotidiano politico o culturale, ci occupiamo di nautica: su questo tema il nostro compito è proporre delle analisi, spesso tecniche.

    Mauro Giuffrè

  2. Carlo B says:

    ci risiamo! A quanto pare la vostra redazione non conosce il concetto di libertà dell’individuo.
    Mi riferisco ai 5000 euro spesi per una vacanza o per un gioiello differentemente considerati dal redditometro in base a un presunto concetto di “investimento pluriennale”. Un individuo non é un’azienda: un undividuo fa esattamente quello che in quel momento gli puo’ fare più piacere e se vuole una vacanza invece che rifare il bagno di casa, non deve incorrere in una situazione come quella descritta da Francodettosamurai. Possibile che non lo capiate? E’ sui principi fondamentali che bisogna combattere, e la libertà é il principio fondamentale di uno stato libero; per cui non sono proprio daccordo con la vostra affermazione :”il ragionamento ci sembra corretto”. E’ scorretto perché qualcuno pagato dai cittadini, dice ai cittadini che se rifanno il bagno di casa sono “congrui” ma se vanno in vacanza con la stessa cifra non sono “congrui”. Ma lo capite dove si puo’ andare a finire? O no?

  3. Francodettosamurai says:

    odio, ripeto odio gli EVASORI, non perchè io sia + onesto di questi ma perchè avendo un reddito conosciuto ALLA FONTE, in tutti questi anni sono stato OBBLIGATO a pagare le imposte!
    Poi dopo non pochi sacrifici, (per esempio NON HO CASA MIA IN PROPRIETA’) decidevo di fare un leasing e di prendermi una barca a vela: apriti cielo!! Ho subito un accertamento SINTETICO= come lo stato può metterti in tasca le mani!! Pur chiedendo di essere sottoposto ad accertamento INDUTTIVO ovvero gli ultimi cinque anni di denuncie tale richiesta veniva accolta e risultavo IN REGOLA!! Ciònonostante mi veniva richiesto di pagare in otto rate una certa cifra MOLTO più conveniente, a detta degli inquirenti, che versare il TERZO del richiesto (fasullamente e artificiosamente cosrtuito) per adire a contenzioso lungo 6 anni per sentenza a favore mio ovvio+ 6 anni per farmi restituire il terzo versato!!!

  4. Giuseppe Accardi says:

    Emblematica la domanda del redditest alla quale si dovrebbe rispondere circa il possesso di una barca a vela o motore di lunghezza superiore ai 3 metri…! che, non essendo un bene registrato, non se ne ha la proprietà!
    Se dichiaro il reale reddito derivato dalla proprietà di un’imbarcazione di 15 metri utilizzata per il noleggio, poichè il sistema non evidenzia che sia proprio questo bene che produce il reddito, ti bolla come incongruente.
    Lo stesso avviene se vivi dell’affitto di case di tua proprietà, i cui costi di gestione ricadono sull’inquilino in affitto.
    Ci rendiamo così conto di quali saranno i costi derivati da accertamenti inutili (in quanto troveranno legittima giustificazione da parte del contribuente), che non produrranno alcun ritorno all’erario.

  5. francesco says:

    appunto. Con uno stato di ladri come questo, io non istallo niente. Sono lavoratore dipendente con un buono stipendio, non posso evadere niente, quindi che non mi rompano i…cosiddetti

  6. Rosanna says:

    Siamo sicuri che installando il redditest sul nostro pc non saremo in seguito spiati a causa di trojan o malware presenti nel software????

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