Rimangono in balia delle onde davanti alla Gallinara, interviene la Capitaneria FOTO

Brutta disavventura per il “Venezia”, uno yacht di 20 metri che l’altro ieri si è ritrovato senza benzina al largo della Gallinara, nel bel mezzo di una mareggiata

21 May 2013 | di Redazione Daily Nautica

Uno yacht di 20 metri l’altro ieri si è ritrovato senza carburante nell’area dell’isola Gallinara e, nonostante la mareggiata in corso, l’equipaggio si è visto costretto a gettare l’ancora. La Capitaneria di porto di Loano ha allertato il rimorchiatore Tagis che da Savona ha mollato gli ormeggi alle 16 e si è diretto verso la Gallinara sfidando le condizioni avverse. Alle ore 20, dopo numerosi tentativi, si è riusciti ad agganciare lo yacht e si è proceduto a rimorchiare l’imbarcazione verso Loano. Ogni anno la maggior parte di richieste di soccorso alla Capitaneria di Porto sono quelle dei diportisti rimasti senza benzina. Ricordate sempre di non uscire in mare senza delle taniche di carburante di scorta: soprattutto con mare grosso, i consumi che avete preventivato a tavolino potrebbero crescere non di poco. Qua sotto trovate le foto del soccorso (fonte ivg).[nggallery id=274]

 

E VOI COME FARESTE (LA TECNICA DEL SIFONE)

A volte è difficile prevedere quello che può accadere una volta lasciato l’ormeggio: dovrete magari allungare la rotta o consumare più carburante del previsto a causa del mare formato. Per questi motivi, fate in modo di non dimenticarvi mai una tanica di rispetto (fissata in posizione verticale e tenuta al fresco) piena di benzina o gasolio per il rifornimento in mare. Ovviamente, qualora aveste uno yacht di più di 15 metri, una tanica servirà a ben poco: in quel caso è meglio controllare attentamente i livelli prima di salpare abbondando sempre. Qualora si presenti la necessità di rabboccare il serbatoio in condizioni di mare agitato, operazione difficoltosa da compiere con il classico imbuto, esistono vari metodi: si può utilizzare una pompa di gonfiaggio manuale – un sistema pulito, ma alquanto lungo e scomodo – o il famoso ”risucchio”, e cioè aspirare il carburante a bocca tramite un tubo da infilare velocemente nel serbatoio. In questo caso si rischiano dannose bevute fuori programma. La terza via, più immediata e meno pericolosa, è la tecnica del “sifone”.

 

Sono necessari due tubi in gomma e un panno o uno straccio. Tenete la tanica più alta rispetto al serbatorio, in modo da sfruttare il principio dei vasi comunicanti e infilate un tubo per il passaggio del carburante nella tanica e nel serbatoio. Il secondo tubo, invece, lo inserirete solo nella tanica, lasciando un’estremità libera. Tappate la tanica con il panno in modo da far uscire meno aria possibile e soffiate vigorosamente all’interno del tubo libero. Così facendo aumenterete la pressione all’interno della tanica spingendo il carburante, attraverso l’altro tubo, direttamente nel serbatoio. Togliete poi il panno per permettere all’aria di entrare e attendete che il principio dei vasi comunicanti finisca il lavoro (cliccate sulla foto per ingrandirla)

 

 

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2 commenti

  1. Giuseppe Accardi says:

    Purtroppo, ancora oggi, le norme per il conseguimento della patente nautica, indicano che a bordo si deve avere una scorta del “30% in più del quantitativo di carburante calcolato per la navigazione che si vuole intraprendere”.
    Le moderne imbarcazioni con carena planante, quando costrette a navigare in assetto dislocante a causa del mare mosso, possono consumare fino a tre volte in più rispetto ai dati di targa.
    Certamente sprovveduto chi ha assunto il comando, ma siamo certi che in sede di ricerca delle responsabilità, qualora dimostrasse di avere seguito alla lettera le indicazioni dei testi sacri per il conseguimento della patente nautica sarebbero incriminati in caso di un incidente grave?

  2. Rolando Bocchini says:

    Che dire……il gasolio/benzina costano cari ma il rimorchio molto di più a parte il rischio di perdere la vita e la barca. Sulle navi per legge si hanno 3gg di autonomia extra. A bordo di barche superiori ai 10 mt. i progettisti potrebbero installare un serbatoio di emergenza fisso da tenere sempre pieno….e tanto buon senso.
    Rolando Bocchini

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