Azimut alla Milano Design Week: bellezza e sostenibilità in una scenografia inaspettata – Le foto di DN
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- 15 April 2024
Nella notte tra sabato e domenica una barca a vela d’epoca della lunghezza di 12 metri ha rischiato di affondare nel porto di Santo Stefano al Mare. Come ha raccontato a Liguria Nautica un ufficiale della Guardia Costiera di Imperia, essendo entrata una notevole quantità d’acqua all’interno dello scafo, l’equipaggio ha subito allertato i soccorritori.
“Inizialmente -ha spiegato l’ufficiale della Guardia Costiera- non sapevamo quale fosse il motivo della chiamata arrivata tramite il 112. Quindi, grazie all’intervento dei sommozzatori dei vigili del fuoco, abbiamo provato a capire se ci fosse una falla che però non è stata riscontrata sul momento“.
Dopo gli accertamenti iniziali, la Guardia Costiera ha deciso di svuotare l’imbarcazione per controllare meglio se fossero presenti delle falle. L’operazione è stata resa possibile grazie al supporto degli ormeggiatori del porto di Marina degli Aregai, che hanno messo a disposizione dei soccorritori delle pompe di estrazione. “In un primo momento -ha sottolineato l’ufficiale della Guardia Costiera- l’imbarcazione sembrava compromessa a causa del grosso quantitativo di liquido imbarcato. La quantità d’acqua era molto rilevante e questo ci ha subito portato a pensare ad una falla, si supponeva infatti che ci fosse una via d’acqua significativa“.
Tuttavia, nonostante gli accertamenti, non è stata trovata nessuna falla e durante la notte la situazione è rimasta sotto controllo, monitorata dagli ormeggiatori e dai proprietari. Il giorno successivo, grazie ad ulteriori accertamenti, è stato finalmente individuato il problema: un malfunzionamento delle pompe di sentina che non consentivano la regolare espulsione dell’acqua. Una volta riparate le pompe, l’imbarcazione ha potuto riprendere la navigazione senza ulteriori complicazioni.
“malfunzionamento delle pompe di sentina che non consentivano la regolare espulsione dell’acqua”: ma, scusate, l’acqua da espellere DA DOVE sarebbe entrata in copiosa quantità?
Non è che, per caso, si era sfilato o rotto il tubo di mandata di una autoclave, magari alimentata ad acqua di mare per riempire eventuali wc a cassetta?