Cosa cambia nella "tassa barca", l'analisi di Enrico Musso

Ecco cosa cambierà per la nautica da diporto in seguito alla modifica apportata alla tassa sui diritti di stazionamento delle barche, trasformata in tassa sul possesso

29 February 2012 | di Redazione Daily Nautica

La tassa sui diritti di stazionamento delle imbarcazioni diventa tassa di possesso. Una scelta saggia, forse dettata anche dalla crescente protesta di tutto il comparto nautico. Soprattutto in Liguria, si tira un sospiro di sollievo, e alcune parti politiche esprimono la propria soddisfazione. Ecco il comunicato rilasciato dall’ufficio stampa di Enrico Musso, candidato sindaco di Genova:

 

Sono stati accolti dal governo, rielaborati in un nuovo testo, gli emendamenti presentati in commissione Industria del Senato da Enrico Musso sulla nautica da diporto, e le analoghe proposte dei senatori Luigi Grillo, Raffaele Ranucci e Teresa Armato. Il testo è stato firmato anche dalla senatrice Roberta Pinotti.

 

«Il nuovo testo emendato degli articoli 59 e 60 della legge sulle liberalizzazioni – spiega Enrico Musso – introduce fondamentali novità molto attese nel settore, perché semplificano le attività di noleggio, con benefici effetti anche sull’occupazione giovanile, e stoppano la fuga degli yacht dai nostri porti turistici verso quelli stranieri fiscalmente più convenienti.

 

Con la liberalizzazione del noleggio occasionale questo non “trasformerà” l’unità privata in commerciale (oggi un’imbarcazione deve essere destinata una volta per tutte al godimento diretto o al noleggio, a differenza – per esempio – di un appartamento), in tal modo semplificando le attività economiche e generando occupazione senza alcun onere per lo stato. Anzi, produrrà gettito poiché farà emergere un settore oggi largamente sommerso: dai dati delle Capitanerie di porto le unità iscritte per noleggio sono soltanto 412 su tutto il territorio nazionale. La trasformazione, senza costi per l’erario, dell’imposta di stazionamento introdotta lo scorso dicembre dal decreto “salva Italia” farà sì che la nuova tassazione sia legata alla proprietà dell’unità da diporto e non al suo stazionamento in un porto italiano.

 

In questo modo scongiura il rischio della fuga di italiani e soprattutto stranieri dai nostri porti turistici verso quelli dei paesi limitrofi, che (in particolare in Liguria, vista la vicinanza della Francia) avrebbe avuto gravi conseguenze sull’occupazione diretta e indotta della nautica e del turismo, dalla cantieristica al refitting, dalla portualità gli equipaggi. In questo modo si ovvierà anche al pagamento dell’imposta di stazionamento da parte delle unità utilizzate per uso commerciale. Gli emendamenti accolti avranno ricadute consistenti per Genova e la Liguria, prima regione italiana per numero di posti barca, circa 22 mila, di patenti nautiche e numero di imbarcazioni registrate, oltre 20 mila tra vela e motore».”

 

Cliccate QUI per conoscere i dettagli sulla tassa e i costi metro per metro.

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6 commenti

  1. gip says:

    La liberalizzazione per essere tale deve essereuguale in tutti i settori dell’economia. Morte alle lobby che difendendo gli interessi di casta ci hanno fatto precipitare nel baratro. Liberi,come ci vuole il mare…..

  2. Paolo says:

    Il noleggio occasionale avrà come risultato il riversamento sul mercato del charter con skipper/equipaggio di migliaia di nuovi skipper improvvisati: molti armatori che cercheranno di arrotondare e società o ditte individuali di charter che preferiranno cancellare la partita iva e lavorare con la semplice tassazione al 20% (è la cosa più conveniente oggi nella tassazione dei redditi!). Tutti gli attuali conduttori di imbarcazioni da noleggio ai quali è stato chiesto in questi anni di professionalizzarsi con esami terrificanti, imbarchi con contributi, ruoli, casse marittime, corsi imo a pagamento ecc. ora contano quanto gli armatori privati con semplice patente nautica, tutte le società con partita iva e relativi altissimi costi e incombenze si troveranno a subire la concorrenza di persone fisiche che si sono comprati la barca per diletto e che non hanno necessità di pareggiare i conti in quanto tutto quello che può entrare va bene e mi faccio le vacanze in barca a spese dei clienti ecc. ecc., e gli investimenti da ammortizzare in anni?

  3. FABRIZIO says:

    Complimenti agli ignoranti (nel senso latino) che confondono tassazione sulle barche con il noleggio /locazione, a coloro che mescolano la costa crociere con le barche da diporto, a coloro che pensano che la semplificazione nella nautica sia la deregulation senza un preciso progetto generale di sistemazione della nautica da diporto sia per il diporto puro sia per quello turistico commerciale. Il settore è in mano a lobby produttive che non conoscono le realtà dei servizi ma le vogliono normare a sproposito e senza sapere gli effetti negativi che le loro proposte portano al settore. Purtroppo le lobby trovano sempre senatori proni ai loro desideri e così il duetto Musso-Grillo con la proposta di noleggio occasionale riuscirà ad affondare il settore del charter che deve essere normato ma non eliminando i titoli professionali. Sarebbe come se io con la mia mercedes ogni tanto vado a fare il tassista!!! Complimenti senatore Musso, non avrà il mio voto e della mia famiglia!!!!!

  4. porkus nautikus says:

    Santo subito al Sen. Enrico Musso 🙂

    Speriamo che la legge del “maialino nautico” come la chiamano alcune rappresentati di lobby e corporazioni del settore: PASSI 😉 – Il maiale è un animale nobile: non si butta via niente….;) Credo che se questa legge dovesse passare, contribuirà invece a far emergere il nero nel charter sopratutto proprio per quei skipper ed hostess che sono costretti a lavorare al nero (visto che per fare lo skipper o la hostess bisogna essere in possesso di titoli il cui raggiungimento è una cosa al limite dell’impossibile: 36mesi di navigazione certificate da una società di navigazione, imbarco medio a stagione 3 mesi se va bene…, circa 11 anni prima di poter sostenere l’esami di abilitazione=skipper e hostess che lavorano al nero comunque poichè quale società di charter verserebbe i contrubuti ad uno skipper o hostess per incarichi saltuari)
    Magari si potranno aprire una partita IVA e fatturare la loro prestazione occasionale, visto che il charter nautica è un’attività stagionale e saltuaria. Questo farà piacere proprio a molte società di charter, e clienti che prendono in locazione imbarcazioni con skipper che potranno usufruire di prestazioni occasionali fatturabili, cosa non possibile attualmente. Poi chi lo dice che skipper ed hostess occasionali, non siano altrettanti persone preparate, valide. Non è certo un titolo che da garanzia sulla professionalità di uno skipper. Basta vedere cosa può combinare un Comandante di una nave da Crociera incosciente e ipertitolato. Uno “skipperino” della domenica di una barca a vela non si sarebbe mai sognato di passare, dove è passato quel signore….

  5. Paky says:

    Concordo pienamente…

  6. ISYBA says:

    Un plauso al Sen. Enrico Musso, candidato Sindaco della Genova che guarda ai Monti, per aver promosso un emendamento che danneggerà le Imprese Armatrici e di Servizi alla nautica.

    Tra le infauste ed improvvide novità che incrementeranno la “concorrenza sleale”, NON contribuiranno a rendere competitive le Imprese Armatrici italiane (anzi molte saranno costrette a chiudere), nè contrasteranno il diffuso fenomeno del “charter a nero” o dello “skipper ed hostess imbarcate a nero”, nè terranno conto delle più elementari regole di sicurezza, vi è quella promossa con evidente enfasi, ma altrettanta scarsa attenzione al mondo imprenditoriale e relativi dipendenti, da parte del Sen. Enrico Musso.

    La “Class Action” resta l’unico strumento di difesa contro questa ingiustificata “proposta da medioevo”.

    Grazie Enrico Musso, un genovese che ha voltato le spalle al mare ed a chi vi lavora, favorendo chi fino ad oggi ha eluso o evaso.

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