Tassa barca, qualcosa non torna. E che non si dia dell’evasore al diportista!

Stima di incasso sulla “tassa barca” totalmente sballata o diportisti evasori? Sulla base dei calcoli fatti dai nostri amici del Giornale della Vela, sembrerebbe che il Governo, nel calcolo degli introiti che sarebbero dovuti derivare dall’imposta sul possesso di imbarcazioni, abbia preso un granchio colossale!

21 September 2012 | di Redazione Daily Nautica

Riprendiamo un articolo molto interessante apparso oggi sul sito del Giornale della Vela. Leggete, e fate le vostre considerazioni. Clamoroso errore del Governo o diportisti evasori? Noi propendiamo decisamente per la prima ipotesi, e voi? Scriveteci cosa ne pensate!

 

«Era ufficioso, ora è ufficiale. Il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani ha ammesso il buco nell’acqua della Tassa Barca. Durante l’ultima interrogazione in commissione Finanze della Camera è uscito un dato spaventosamente basso: il governo si aspettiva un introito di 155 milioni, ne sono arrivati solo 24. Come mai, cos’è successo? Facendo due rapidi conti qualcosa non torna: o le cifre di partenza erano clamorosamente errate, o qualcuno ha fatto male i conti oppure l’Italia è un Paese di evasori fiscali.

 

“Le imbarcazioni hanno lasciato i porti italiani”. Così ha esordito Ceriani in commissione. Ma al danno si somma anche la beffa perché evidentemente il sottosegretario non ha capito bene il meccanismo dell’imposta, ovvero che la Tassa Barca la pagano i possessori di una barca sopra i 10 metri di cittadinanza italiana, anche se ormeggiate in un porto estero. Quindi non c’entra nulla per gli effetti previsti dalla “Tassa Barca” se le barche degli italiani si sono dirette nei porti stranieri. L’unica cosa chiara è il dato di quanto per ora incassato, 24 milioni di euro. Ma perché il Governo Monti aveva previsto un incasso di 155 milioni di euro? Su quali dati aveva basato le sue previsioni?

 

IL RAGIONAMENTO SULLE CIFRE

Secondo le ultime cifre ufficiali del Parco nautico fornito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (ultimo censimento del 2009), in Italia sono immatricolate circa 101.000 imbarcazioni. A questo numero dobbiamo sottrarre 57.000 unità che risultano essere sotto i 10 metri, e quindi esenti dalla Tassa Barca. Ne restano quindi 44 mila, arrotondato a 45 mila visto che i dati sono del 2009.

 

Facendo due rapidi conti, se dividiamo questo numero (45 mila barche da tassare) per i 24 milioni incassati, troviamo che i diportisti italiani hanno versato allo Stato circa 533 euro in media a testa. Ma sempre dividendo le 45 mila barche per la cifra che il Governo Monti aveva in mente di recuperare da questa tassa, ovvero 155 milioni, il risultato è che i proprietari avrebbero dovuto pagare 3.440 euro in media cadauno. Un importo privo di senso secondo i nostri calcoli approssimativi. E vi spieghiamo perchè.

 

QUALCOSA NON TORNA

Con un semplice conto approssimativo, senza alcuna pretesa di scentificità statistica, abbiamo provato anche noi a fare una previsione di ciò che il governo avrebbe dovuto stimare come incasso della “Tassa barca”. Cercando di avvicinarci alle stime dei tecnici del Ministero delle Finanze, secondo noi, per grandi linee e cercando di stare abbondanti, tenendo conto della lunghezza e dell’età delle imbarcazioni italiane soggette alla tassa (che pagano una tassa diversa a seconda della lunghezza e con una stima di circa il 75% che usufruisce dello sconto vetustà), il governo avrebbe potuto stimare di incassare tra i 45 e i 67 milioni di euro, derivante da un incasso medio di circa 1.000/1.500 euro a diportista. Una bella differenza rispetto ai 155 milioni di euro dichiarati dal sottosegretario Ceriani.

 

DATI SBAGLIATI O STIME SBALLATE?

In definitiva, o i calcoli che ha fatto il governo erano basati su dati errati e il preventivo di incassare 155 milioni dalla Tassa Barca era pura utopia. Oppure, i loro calcoli sono giusti, ma le cifre sul parco barche italiane del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti sono sbagliate. Ovvero ci sono molte ma molte più barche sopra i 10 metri in Italia rispetto ai dati del Ministero competente.

In questo caso la sintesi sarebbe una sola, una buona parte dei proprietari non ha pagato la tassa. Voi credete che un cittadino italiano possessore di una barca oggi si esporrebbe al rischio di essere dichiarato evasore fiscale non pagando una tassa che, alla luce dei fatti, si è rivelata in linea con quelle praticate da altri paesi europei? Noi non ci crediamo. Pensiamo invece che la stima di incasso del governo fosse errata. Il problema è stabilire perchè è accaduto ciò. E sopratttutto non vorremmo che partisse una nuova campagna mediatica del tipo “possessore di barca uguale evasore fiscale”. Basta, abbiamo già dato».

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23 commenti

  1. gicas1954 says:

    Le lamentele nei confronti dei membri del Governo sono scorrette.
    Infatti ci dimentichiamo che i “numeri” dello Stato vengono gestiti e amministrati da una pletora di funzionari pubblici di vario livello, inamovibili dalle loro posizioni anche quando la produttività è bassa, che sopravvivono, sempiterni, a tutti i cambiamenti di governo. Chi è al governo, qualunque governo, non può che fare affidamento sui dati e le informazioni fornite da questi funzionari afferenti ai vari enti statali. Qui si’ che si annida, senza voler fare di ogni erba un fascio, incompetenza, scarsa collaborazione etc. Ma i tempi per cambiare sono lunghi, lunghissimi (grazie al garantismo dello statuto dei lavoratori, alle sentenze quasi sempre favorevoli ai lavoratori anche quando ci sono le evidenze di gravi scorrettezze da parte dei lavoratori, al lassismo delle gerarchie all’interno degli enti pubblici nei confronti di chi non svolge decentemente il proprio lavoro….) e non si possono vedere risultati di rilievo neppure nell’arco di una legislatura, figurarsi dopo meno di un anno dall’insediamento di un governo.

  2. Giuseppe Accardi says:

    Non tornano i conti!!!
    Per chi asserisce che molti proprietari di imbarcazioni non hanno pagato la tassa di possesso, riporto questi dati presi da quelli pubblicati dal Ministero dei Trasporti al 2010:
    Imbarcazioni da 10 a 12 metri 22.619 tassa media ipotetica € 13.000.000
    Imbarcazioni da 12 a 18 metri 20.046 tassa media ipotetica € 15.000.000
    Imbarcazioni da 18 a 24 metri 2.760 tassa media ipotetica € 8.000.000
    Totale 36.000.000 restano fuori le Navi per le quali manca il dato analitico delle lunghezze, ma il valore dovrebbe attestarsi sui 3.500.000 euro.
    questi dati da me riportati sono arrotondati per ampio eccesso, ma prossimi a quanto incassato dall’erario.
    Ciò che non si giustifica è l’inefficienza della macchina dello stato italiano che non è in grado di verificare i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate sugli introiti degli F24 con cui si è pagata la tassa, con quello dell’suo stesso Ufficio del Registro in cui sono registrati tutti gli atti di compravendita delle barche, compresi quelli dei Leasing e delle unità con bandiera comunitaria di proprietà di Italiani.

  3. Svnarese says:

    Le cose stanno ancora peggio!
    Le stime del Governo da voi riportate si basano sul numero delle imbarcazioni “immatricolate nei registri italiani”, cioè al pagamento della tassa da parte dei proprietari di imbarcazioni “con bandiera italiana”. Il gettito della tassa sulla nautica comprende invece anche le imposte pagate dai numerosi italiani proprietari di imbarcazioni con bandiera straniera (ad esempio in leasing francese). Se si tiene conto del ricavato ottenuto spremendo i proprietari delle sole barche italiane, la discrepanza tra stime e realta’ e’ ancora più’ catastrofica.
    Oltre al danno sull’indotto piu’ volte posto in rilievo, un aspetto che e’ stato trascurato e’ il danno che e’ stato causato allo stesso Erario italiano dal mancato introito delle accise non riscosse sul carburante acquistato all’estero da tutte le imbarcazioni italiane o di proprietà di cittadini italiani (anche se con bandiera estera) che hanno scelto quest’anno di trascorrere le loro vacanze fuori dall’Italia a causa del clima negativo che si era instaurato.

  4. paolo says:

    Possediamo un negozio di nautica e vi posso garantire che un cliente su tre non ha pagato la tassa. Di quelli con la barca a secco non ha pagato il 90%

  5. Giuseppe Accardi says:

    Mi rivolgo a Michele ed a quanto ha scritto:
    Se cortesemente puoi fornirmi la statistica dell’Agenzia delle Entrate da cui si evince che “in Italia ci sono 100mila barche di lusso”.
    Le imbarcazioni dai 10 ai 24 metri sono 46.000 e le Navi da diporto sono 248!
    Ti ringrazio Giuseppe Accardi

  6. Gianni says:

    Tutti gli operatori della nautica italiani si sentono umiliati quando si affacciano sul mercato internazionale in cerca di affari perchè noi siamo il terzo mondo della nautica e non possiamo più offrire numeri interessanti. In pratica in Italia non esiste più un mercato della nautica, tanto che nessun distributore tiene più un magazzino nemmeno gratis in conto vendita visto che i proventi non coprono nemmeno l’IMU della superficie necessaria.

  7. Gianni says:

    L’idea iniziale del governo era di una tassa media di 3.000,00 € a barca. Solo che si sono accorti subito che sarebbe scoppiata la rivoluzione e per limitare i danni si sono ridotti a ripristinare la vecchia tassa di possesso. Ma il danno era già stato fatto e tutto per 24 miseri milioni di euro che non bastano nemmeno a sfamare un amministratore di una regione come il Lazio. L’evasione fiscale è un fenomeno voluto e mantenuto dall’amministrazione dello stato che è il principale esponente.

  8. Paolo says:

    Vista l’italica allergia alla parola TASSE…non mi stupirei se fosse vera la seconda ipotesi proposta dall’articolo !

  9. michele says:

    C’è un che di irresistibile (forse) nelle dichiarazioni del numero uno della CONFINDUSTRIA nautica Albertoni. L’uomo che si è scagliato contro i provvedimenti del tecno-governo. gli ha definiti così in una delle sue ultime uscite pubbliche: a Santa Margherita Ligure. Inutile citare poi tutto il seguito mediatico che questa linea di comportamento ha generato. Forum, giornali, mensili del settore, siti internet di nautica, ecc…, tutti a denunziare il terribile provvedimento che ucciderà il paziente già in coma: turismo nautico.

    Pazienza poi se al salone troveremo il 40% (e ti voglio bene) di espositori in meno, e si poteva prevedere, se i costi agli espositori non sono diminuiti, se qualche cantiere (dissidente ed inopportuno e aggiungerei insensato) avrebbe, quasi a dispetto organizzato una sorta di banchine aperte nelle stesse date, che immediatamente l’associazione ha smentito. Pazienza se il salone non attrae più, anche quando per la cinquantaduesima volta si annuncia che sarà un’edizione aperta alla città: così scriveva genova24.it l’11 luglio.

    Ma non dobbiamo preoccuparci, perché infatti il gesto simbolico di partecipare ai sacrifici richiesti, perché di questo si trattava, nella situazione in cui eravamo i 300milioni previsti dal gettito di questa “insensata tassa” non avrebbero risolto granchè, ma generato una funzione pubblica ben più importante, nei confronti di chi ha subito molto di più le conseguenze dei sacrifici. Era l’occasione anche per farci una gran bella figura, come associazione di categoria, quando sono usciti quei rapporti dell’agenzia dell’entrate. Provando a dissociare l’immagine del diportista, da quella di evasore.

    Un timido tentativo era stato fatto, a fine Aprile dichiarò: . Riferendosi alle modifiche da tassa di stazionamento a tassa di possesso.

    E invece quale contributo ha dato?

    Dagli stimati 200milioni, il governo ne ha ricavati appena 30 – statistiche dell’agenzia delle entrate – e poi un rapporto dell’anagrafe tributaria, uscito nei primi mesi del 2012, studiando gli effetti della patrimoniale sul lusso, ha scoperto che i falsi poveri con fuoriserie, elicottero o barca sono un esercito: in proporzione, superano i veri ricchi e gli abbastanza facoltosi. Basti pensare che in Italia ci sono 100mila barche di lusso, ma solo 14mila veri ricchi che potrebbero permettersele.

    Sarebbe stata sensata una goccia di etica economico-partecipativa, che non ha mai avuto fino a quel momento, quasi il 60% degli armatori, purchè benestanti, ricchi o furbetto che siano; etica che hanno dovuto digerire invece operai, disoccupati e cassa integrati, dei cantieri che uno ad uno, con produzione sul territorio nazionale, stanno abbandonando il settore, con l’unica alternativa: la chiusura. Fiera di Genova compresa, le antenne internazionali ormai si sono spostate in paesi come Cina, Brasile, ecc… .

    Provate ora a dare torto ad un famoso slogan: siamo quello che facciamo!

  10. Mario says:

    Dopo tutto quello che ho letto e sentito dire vi chiedo: adesso la soluzione migliore quale sarà per riprendere a pieno regime il settore nautico e quindi tutto l’indotto che ci gira a torno?
    Mi auguro che questi politici si sveglino eco rifacciano tornare a lavorare come una volta.
    Saluti

  11. Lamberto says:

    E davvero difficile fare un commento, Di cosa stiamo parlando ? queso e’ lo specchio dell’ Italia solo tanta incapacita’ da parte di funzionari e politici.
    Chiunque sapeva che avrebbe fatto dei danni incalcolabili, come mi fanno incazzare !!!!!!

  12. Antonio says:

    Sappiamo tutti come funziona l’italia… e chi sono i politici e i tecnici… e che regolano le leggi in base ai loro sporchi scopi!
    perchè invece di continuare a raccontare i fatti che conosciamo ed i fatti che già sappiamo come andranno… invece di ripetere tutti quanti milioni si rubano questi LADRI di politici… IGNORANTI INCOMPETENTI e MENEFREGHISTI…

    PERCHE’ NON FACCIAMO QUALCOSA? PERCHE’ NESSUNO ORGANIZZA QUALCOSA PER METTERE IN GINOCCHIO QUESTA GENTE?

    Nel caso della tassa sulle imbarcazioni qualcuno avrebbe dovuto organizzare una lotta politica contro di essa… NESSUNO DOVEVA PAGARE LA TASSA, TUTTI UNITI INSIEME…!!! Questo come esempio…

    Aumenta la benzina e nessuno fa niente… invece di opporsi a tutto questo il popolo, spinto dalla televisione e dalla mancanza di obiettivi, continua a comprare le auto nuove… la benzina potrebbe arrivare anche a 3€xL e nessuno farebbe nulla, in italia!

    L’italia è un popolo di ladri e chiaccheroni… insieme sai che bella frittata!!!
    I fatti parlano da soli, il peggiore e vecchio stato europeo, fatto di pizze, spaghetti e politica!

    Invece di agevolare l’acquisto delle barche, aumentando il turismo nautico… questi sciocchi combattono contro 4 evasori… che tra l’altro saranno tutti legati alla politica…
    Sembrano idioti imbalsamati dalle loro pensioni… Il problema è che si sentono già in pensione… viste le cifre… ecco perchè gli manca il cervello attivo.

    Ma cacchio… è tutto così ovvio che mi sembra di fare il loro gioco anche scrivendo questo commento…
    Qui la mentalità è in crisi seria!

    Fondamentalmente la classe politica ha un cervello troppo vecchio, obsoleto per i giorni odierni… L’arricchimento di uno stato non può dipendere da stupide mosse e stupida gente! POLITICI / TECNICI / NON SIETE IN GRADO… LASCIATE LA PALLA E PERSONE SERIE E MOTIVATE… TORNATE A CASA CHE LA PENSIONE L’AVRETE LO STESSO.

    FACCIAMO TUTTI QUALCOSA DI SERIO! TRASFORMIAMO LE LAMENTELE IN AZIONI CONCRETE!
    e’ tutto così palese…

  13. francesco says:

    professorii!!! ma andate a… da me si dice: chi sa fa chi non sa insegna. Lasciteci navigare in pace, non rompeteci più i coioni( senza gl)!!

  14. Guardiamo il lato positivo della cosa per evitare di suicidarci: per nostra fortuna il governo è composto da “professori” quindi persone con una notevole competenza….e questi sono i risultati. Proviamo ad immaginare cosa sarebbe accaduto se il governo fosse stato composto da non professori! Sicuramente avremmo dovuto rottamare le nostre imbarcazioni, pattini compresi, per evitare danni peggiori. Auguriamoci che qualcuno si renda conto che gli italiani, politici esclusi, sono oramai stanchi ed esausti di essere vessati ogni giorno dell’anno.

  15. Luci Marco says:

    Più sono ad alti livelli politici più sono incompetenti e impreparati. Il disastro in cui hanno portato l’Italia ne è una conferma: di destra o sinistra che siano.
    L’onorevole Ceriani è una certificazione di questa incompetenza. La tassa è di possesso e la barca paga anche se va in Alaska. Ci sono i RID che attestano la proprietà e non si scappa.
    Se avesse un briciolo di dignità dovrebbe dimettersi e sparire dalla faccia della terra, lui e tutti i politici incompetenti, approfittatori e spesso corrotti.

  16. PAOLO says:

    Fa riflettere l’ incompetenza e la superficialità di stampo borbonico dei vari Attori che, in uno scambio politico (vedi Patrimoniale) hanno macellato un settore nazionale promettente. Ma si sa, hanno bisogno di riempire le casse per mantenere i Lazio Gate, la Lega Gate, il Rutelli Gate, la Sicilia Gate, ecc., ecc., perché quelli non si toccano…e se rubano, sperperano, spendono e spandono i soldi versati con le tasse da noi sudditi, poco li toccano. Bisogna pagare le tasse, ma per quale ragione, perché quei corsari si riempiano la pancia di caviale Beluga e Champagne Cristal ? A parte il mancato introito, hanno fatto i conti di quanti artigiani hanno spostato all’ estero la loro attività, delle bandiere e striscioni in Croazia, Malta, Francia con scritte GRAZIE ITALIA ?.Hanno forse tenuto conto di quanti serviti in meno si sono persi nei ristorantini dei porti turistici, nei negozi specializzati in forniture di bordo, elettricisti, meccanici, stippettai ed ebanisti, bunker, ecc., che fatturano all’ estero in qualche modo pur di sopravvivere ? Ultimo, ma non ultimo, gli Attori non hanno calcolato quante bandiere Malta o Madeira (per stare in CE) sono state cambiate, e quante sono passate sotto bandiera inglese .
    Ci sarà il solito Funzionario, che con mentalità cieca troverà da ridire a questa triste realtà, invece di pensare a mettere mani alla sanità della Puglia, ai magnoni consiglieri regionali….ma già, loro sono gli intoccabili….

  17. Tony Talluri says:

    .. e sono “tecnici” che dovrebbero sapere il loro mestiere meglio dei politici!
    Se metti un limite di velocità di 40 km/ora in autostrada ( l’ho visto troppe volte) NESSUNO lo rispetta in quanto irragionevole.

    Se metti una pressione fiscale per cui lavoriamo fino ad OTTOBRE per il governo, incentivi l’evasione fiscale

    Se l’apparato è un sistema truffaldino che partendo dai consigli di quartiere, finisce ai vertici ci sarà un “fabbisogno” di danaro che nessun paese riesce a sostenere.
    Siamo destinati ad un disastro senza precedenti.

  18. Paolo says:

    Fare previsioni non è certo cosa semplice, ancora meno lo è per chi non ha idea di cosa sta facendo.
    Non bisogna però dimenticare tutte le barche in leasing, in affitto o intestate a società di comodo e con bandiera estera in uso a persone Italiane che avrebbero dovuto pagare la tassa, ma fuggite dai porti Italiani non potranno mai essere controllate.

    Mi sono chiesto perchè non esista un registro navale Italiano come il Pra per le automobili.
    Non sarebbe difficile oggi fare un controllo come per i bolli auto….. Probabilmente non sarebbe cosa gradita ad alcuni.

  19. Giuseppe Accardi says:

    Il Ministero dei Trasporti ha redatto un documento: Diporto_2010_ver_19_10_11.pdf sulla consistenza del naviglio da Diporto sui dati del 2010, quindi ben prima del varo della tassa di possesso. La tavola 1.4 indica che il totale di imbarcazioni e navi iscritte nei registri nel 2010 è di 82.226 unità. In calce al documento si legge: “nelle caselle con sfondo verde si riporta il numero delle unità che, in base alla nuova normativa non hanno più l’obbligo di iscrizione, ma che sono comunque inserita nei registri degli uffici marittimi” Totale 36.553 unità che risultano essere imbarcazioni, ma che sono al di sotto dei 10 metri. Questo perchè con la “Vecchia normativa” le unità al di sopra dei 7,5 metri erano imbarcazioni! Gli incompetenti producono stime errate che causano danni irreparabili, dovrebbero almeno chiedere scusa… Giuseppe Accardi

  20. Michele says:

    Inutile protestare. L’italia è governata da pensionati d’oro che devono la loro pensione al debito pubblico che loro stessi hanno contriuito a creare e asseriscono che tale privilegio se lo sono guadagnato. <invero tali persone difendono ovviamente i propri interessi e non hanno alcun interesse a spostare la realtà economica del paese verso le attività produttive. Non credo si tratti di incompetenza e neanche di essere ormai rincoglioniti dall'età ma invece di mala fede.
    Come possiamo lasciare il governo del paese a ottantenni pensionati d'oro che spesso non hanno neanche la capacità di comprendere e utilizzare le moderne tecnologie?
    Aumentare Le tasseèil modo assurdo in cui dimostrno a tutti la propria incapacità e mala fede, e la migrazione dai porti Italiani o la demolizione delle imbarcazioni ne è il risultato ovvio.
    Ma veramente siamo disposti a farci rovinare la vita e il nostro paese e il nostro ingegno?
    Magari fossro incompetenti!
    mi auguro sinceramente che troveremo il modo per ristabilire un concetto fondamentale, che chi lavora e produce deve governare il fenomeno economico, e basta con questa situazione in cui i nonni con pensioni d'oro ci dicano cosa dobbiamo fare, anzi ce lo impongano anzii ci trattino come gli schiavi che devono alimentare il loro benessere. Oltre agli imbecilli poi che si permettono anche di insultare nostri coetanei appellandoli Bamboccioni! Adesso studiano una legge elettorale per continuare a rimanere al governo nonostante la gente li vorrebbe non solo mandare via ma chiedere conto dei loro disastri, incompetenza e mala fede.
    Spero solo che la gente dedichi una parte del proprio tempo a risolvere questo problema, non fosse altro col piantarla di drogarsi di calcio e veline e provare a valutare i buffoni che vengono a dirci come funziona il nostro paese, buffoni che al più sanno fare i comici i magistrati…..

  21. edoardo says:

    appare evidente la superficialità con cui sono state fatte queste manovre, a conti fatti penso sia più il danno arrecato a tutto il settore che i quattro euro incassati…
    ma non era meglio fare pagare poco a tutti? bastava fare pagare in base ai cavalli del motore… in quel modo si che ci sarebbe stata equità… e forse un introito decisamente maggiore….

  22. ettore says:

    definirli demagoghi incompetenti è poco

  23. ettore says:

    oltre ai 131ml non incassati si deve mettere in conto il danno indiretto di parecchie centinaia di milioni,demagoghi incompetenti!

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