Tassa sulla barca, c'è chi sega le prue

Ecco un escamotage per non pagare la temuta tassa Monti. In passato lo avevano già fatto

15 December 2011 | di Redazione Daily Nautica

E c’è chi mozza le barche. Guardate questa foto, direttamente da Bocca di Magra, pubblicata dal sito del Giornale della Vela: è incominciato il “segaggio” di barche. Un escamotage che avevamo già visto mettere in pratica in passato (leggete un po’ questa news, di qualche tempo fa) per far fronte ad esigenze diverse.

L’armatore dello scafo ha ordinato al cantiere il taglio della prua di modo da non rientrare nella categoria di imbarcazioni al di sopra dei 10 metri e quindi interessate dalla famigerata tassa sui diritti di stazionamento delle imbarcazioni ideata dal governo Monti. L’imperfezione estetica verrà sanata da un musone porta-ancore posticcio, che essendo considerato “appendice mobile” non potrà essere conteggiato nel calcolo della lunghezza complessiva dello scafo.

 

e.r.

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2 commenti

  1. giulio says:

    Secondo il mio parere ,anche se il costo dell’operazione fosse esigua, si tratterebe , forse di truffa
    perchè il prototipo omologato era diverso ed il RI.NA potrebbe inqualunque momento su richiesta
    dell’Agenzia delle Entrate, emanare una disposizione che eviti la modifica di imbarcazioni realizzate
    ed omologate in serie.

  2. Gianpiero says:

    E bravo, peccato si debba riomologare la barca, bastasse segarla….

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