Ti cade la barca dalla gru? Ecco cosa devi fare per tutelarti

In circostanze all’apparenza comuni e certamente usuali, potrebbe verificarsi l'eventualità di subire un danneggiamento o addirittura la perdita dei propri beni e ricevere cosi, senza magari nessuna colpa o responsabilità, un danno economico

18 May 2015 | di Redazione Daily Nautica

alaggio_varo_gruA chi non può mai capitare di fare un trasloco o di subire danni alla propria imbarcazione durante l’alaggio o il trasporto? In circostanze all’apparenza comuni e certamente usuali, potrebbe verificarsi l’eventualità di subire un danneggiamento o addirittura la perdita dei propri beni e ricevere cosi, senza magari nessuna colpa o responsabilità, un danno economico.
In questa malaugurata circostanza, potrà sicuramente rivelarsi utile prendere quanto prima coscienza della best practise.

 
In primo luogo è sempre buona norma prendere visione e in talune circostanze (se ciò fosse possibile), concordare in anticipo le modalità e le condizioni per un dato servizio, come ad esempio potrebbe essere un varo od un alaggio, o ancora la spedizione di prodotti o macchinari dalla propria azienda verso un cliente lontano.
Fatto questo, quantomeno, si avrà prima di tutto contezza delle esatte modalità e responsabilità del vettore o del soggetto incaricato, per quanto attiene quella specifica attività demandata alla loro cura.

 
In questo campo molte possono essere le attività di natura preventiva o, in una fase successiva, di carattere accertativo che è possibile adottare.
Un emblematico esempio di attività di questo tipo, atta a garantire una quanto più possibile sicurezza nel grande mondo dei trasporti, è certamente la c.d. Loss Prevention.
Questa specifica attività ha per scopo 2 particolari obbiettivi:
Il primo può essere propedeutico a verificare l’idoneità dell’imballaggio, stivaggio di qualunque carico. Il secondo, di carattere squisitamente ispettivo, è invece atto a stabilire le effettive condizioni del carico in previsione della sua spedizione o assicurazione, individuando cosi eventuali criticità prima del passaggio ad attività successive.

 
Le cose cambiano, invece, nel momento in cui l’avaria o il sinistro è già avvenuto; in questo caso, come abbiamo già detto, è bene conoscere quale possa essere una buona pratica da seguire.
In una situazione del genere potrebbe essere importantissimo, ad esempio, fotografare il bene cercando di evidenziare le parti oggetto del danno e prendere nota, qualora fosse possibile, di tutti gli elementi che secondo voi potrebbero essere importanti nella corretta valutazione del sinistro.
Non di rado, infatti, molte azioni di rivalsa con le assicurazioni o le controparti potrebbero giocarsi su piccoli dettagli, magari all’apparenza insignificanti, i quali non di rado possono fare la differenza durante il contezioso o la eventuale procedura di rimborso.
Fatto ciò, il passo successivo è quello relativo al coinvolgimento di un perito il quale, oltre a gestire, per quanto possibile, nel miglior modo la pratica nelle fasi future, nell’immediato potrà fornirvi validissimi consigli guidandovi fin da subito nella corretta impostazione della pratica, coordinando cosi fin dall’inizio tutte le fasi del sinistro.

 
E’ Inutile sottolineare che, molto più spesso di quanto si possa immaginare, magari per ingenuità e buona fede, il danneggiato subisca passivamente le conseguenze di un sinistro, magari dalla società assicuratrice del momento, la quale, è inutile dirlo, farà di tutto pur di evitare di sborsare quattrini.

 
Daniele Motta
Perito e Consulente Navale
Per ulteriori informazioni:
www.studiomcs.org – e-mail: info@studiomcs.org
Tel. +39 389 006 3921

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