Il libro “Comandante” vince il Premio Marincovich 2024 – Intervista di DN al co-autore e regista del film
- 24 April 2024
Un argomento senza dubbio spiacevole, ma che va affrontato per essere sempre preparati ad ogni emergenza: la prova dell’ uomo a mare viene svolta durante il test per la patente nautica e il più delle volte quella è l’unica volta che un diportista si esercita su questa pratica.
Ci auguriamo tutti di non dovere mai sperimentare il recupero dell’ uomo a mare, ma occorre essere lucidi e preparati nel caso in cui questo accada.
1 – Il contatto visivo
Se si naviga in due e uno finisce in mare il tutto si complica. Ma se in barca c’è più di una persona, la cosa migliore da fare è che un membro dell’equipaggio si concentri esclusivamente sul tenere il contatto visivo con l’ uomo in mare, la barca prima di riportarsi sul punto si allontanerà ed è cruciale non perdere il nostro riferimento.
2 – Calma e lucidità
Può sembrare certamente un consiglio banale, ma è inevitabile ricordare che per la riuscita del recupero serve grande calma, consapevolezza tecnica, ordini chiari e lucidità. Se a bordo si scatena il caos il poverino in acqua non se la passerà molto bene.
3 – Come eseguire il recupero dell’ uomo a mare
Non esiste una sola tecnica e le scuole di pensiero su quale sia la più facile sono diverse. Noi segnaliamo quella che richiede una sola manovra all’equipaggio (può andare bene sia a vela sia a motore), ma ovviamente molto dipende anche dalle condizioni del mare.
Non appena abbiamo la segnalazione dell’ uomo in mare, se stiamo navigando a vela, dobbiamo poggiare in maniera decisa e allontanarci di 3-4 lunghezze. Accendere nel frattempo il motore e tenerlo in folle, pronto in caso di necessità se la manovra non dovesse riuscire. A questo punti si vira e si torna verso l’uomo a mare di bolina, un’andatura che consente alla barca di rallentare velocemente non appena si lascano le vele. Normalmente si approccia l’ uomo a mare leggermente da sopravvento, ma in caso di onda formata occorre fare molta attenzione perché lo safo potrebbe essere spostato violentemente e investire il malcapitato in acqua.
Nel caso di una barca a motore, occorre “scodare” immediatamente non appena c’è un uomo a mare. Se cade da sinistra la correzione di rotta sarà dallo stesso lato in maniera tale da allontanare la poppa e le eliche dal naufrago. Si compierà poi un giro circolare intorno all’uomo in mare per ritornare sul punto a velocità molto ridotta.
4 – Precauzioni
L’incidente dell’uomo a mare può ovviamente capitare anche in condizioni di meteo calmo, ma il più delle volte non è così. La raccomandazione che non ci stancheremo mai di ripetere è quella di indossare i giubotti salvagente e i cordoni ombelicali collegati alla life line. Attenzione però: è meglio evitare i classici salvagenti di color arancione in dotazione, limitano abbastanza il movimento in acqua. Meglio puntare su modelli autogonfiabili, più facili da indossare.
Riccardo Molinari
Nella manovra che avete scritto c’è un errore, non si vira, si abbatte, e una mancanza, dove lo recupero l’uomo? Come dicono nei corsi patente? Al mascone di prua? Direi di no. Direi a poppa