ICE Yachts vende la 20esima unità dell’ICE 54: un’icona di stile e affidabilità
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- 22 March 2024
Lo spettacolo visto ieri nella Table Bay di Cape Town è da solo lo spot migliore di questa Volvo Ocean Race 2014-2015. Nuvole basse, di vento, coprono le vette della Table Mountain, la superficie dell’acqua fuma per le raffiche che repentine passano dai 5 agli oltre 35 nodi; 7 barche tutte perfettamente uguali, si sfidano a colpi di velocità bruta in un percorso costiero prima di prendere la via del Southern Ocean e poi risalire verso Abu Dhabi, per una tappa che si annuncia metereologicamente e tatticamente complessa.
Una partenza di seconda tappa spettacolare, molto fisica per gli equipaggi che fin dalle prime battute hanno dovuto depotenziare quelle macchine da guerra che sono i nuovi VO65, per evitare rotture nelle fasi iniziali di una tappa lunga 6125 miglia. Tutti tirano il freno, una mano di terzaroli alla randa e J2 o J3 a prua, bisogna risparmiare il mezzo per quando ci sarà da schiacciare l’acceleratore come se non ci fosse un domani, quando i sette equipaggi ai primi forti venti portanti viaggeranno sempre sopra i 25 nodi di media. Gli spagnoli, con componente francese, di Mapfre hanno provato da subito a condurre, per riscattare il magro risultato nella leg1, ma con le barche tutte uguali la minima sbavatura nella conduzione e nelle traiettorie viene punita e così la prima barca a doppiare la latitudine di Buona Speranza è quella del giovane equipaggio di Team Alvimedia, dove è imbarcato l’italiano Alberto Bolzan.
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Bene anche le ragazze di Team SCA, apparse piuttosto decise sulle scelte tattiche fin da subito, molto veloci e competitive. Mentre scriviamo, alle spalle di Alvimedica si piazza Mapfre, seguono Dongfeng, Abu Dhabi, SCA, Brunel e Vestas. Tutti gli equipaggi sono racchiusi in appena 5.9 miglia.