Siat Sail e Navigare: Siat Assicurazioni presenta le due polizze nautiche del gruppo UnipolSai

L’intervista di LN al direttore operativo di Siat Assicurazioni sui prodotti del gruppo UnipolSai dedicati alla nautica

10 November 2019 | di Redazione Daily Nautica
Presentazione di SiatSail (fonte www.siat-assicurazioni.com)
Presentazione di SiatSail (fonte www.siat-assicurazioni.com)

Abbiamo incontrato Alessandro Morelli, direttore operativo di Siat Assicurazioni, per fare il punto sui prodotti del gruppo UnipolSai dedicati alla nautica. Ecco cosa ci ha raccontato su Siat Sail, su Navigare e sul futuro delle assicurazioni nautiche.

LN – A distanza di un anno dalla nascita di Siat Sail, il prodotto Siat dedicato alla nautica da diporto, UnipolSai ha presentato Navigare: quali sono le principali caratteristiche delle due polizze?

AMSi tratta in entrambi i casi di prodotti a sezioni modulari: il cliente può acquistare secondo le sue esigenze tutte le garanzie offerte oppure solo alcune di queste. L’unico limite consiste nella necessità che sia prevista almeno una delle garanzie principali – tutela Corpi o RC – senza le quali non è possibile comprare il prodotto.

LN – In cosa Siat Sail e Navigare si differenziano?

AMI due prodotti sono per alcuni aspetti diversi proprio perché nati in tempi diversi: nel costruire “Navigare”, infatti, sono già state integrate alcune modifiche che, in un anno di Siat Sail, sono emerse come necessarie. In quanto espressione di società che appartengono allo stesso gruppo, comunque, le due polizze tenderanno a diventare identiche. La principale differenza sta nel fatto che Siat Sail si compone di 4 sezioni modulari (Corpi, RC, Infortuni e Assistenza) e Navigare di 5 sezioni, le stesse oltre alla Tutela legale.

LN – Nell’ideazione del prodotto, dunque, pare che l’obiettivo principale sia stata la flessibilità?

AMNon solo nella previsione di sezioni modulari, ma anche all’interno di ciascuna sezione: ad esempio, per la copertura Corpi è possibile scegliere fra tre diverse ampiezze (dalla A Platinum, alla B Gold, alla C Silver). Al di là dei possibili patti speciali – e dunque onerosi – la scelta è stata dunque quella di prevedere una garanzia di base, quindi già compresa, quanto più ampia possibile, anche rispetto all’offerta del mercato. In aggiunta a questa, poi, il cliente ha la possibilità di acquistare delle estensioni per danni all’apparato motore, clausola rischi guerra, regate veliche, rimpiazzo a nuovo e perdita di nolo.

LN – Con riguardo, invece, alla copertura RC?

AMIl principio è lo stesso: è stata prevista una copertura di base molto ampia, cui possono essere aggiunte delle estensioni, come ad esempio la rinuncia alla rivalsa in caso di guida in stato di ebrezza o, altra ipotesi molto richiesta, la rinuncia alla rivalsa per il rischio incendio nei confronti del cantiere di rimessaggio.

LN – I prodotti dedicati alla nautica sono in qualche modo cambiati dopo le tragiche mareggiate dell’autunno 2018?

AMNon sono state apportate modifiche al contenuto e dunque al prodotto, ma certo quegli avvenimenti hanno insegnato molto soprattutto con riguardo alle necessarie valutazioni dei cumuli di esposizione per gli assicuratori: non è più possibile, ad esempio, non sapere quale sia il porto di stazionamento della barca, perché questa informazione è essenziale per valutare i cumuli.

LN – come crede, quindi, che i cambiamenti climatici potranno in un prossimo futuro influenzare il settore delle assicurazioni?

AMMentre in linea generale gli eventi climatici di importanza molto rilevante sono causa esimente di responsabilità per il cantiere o la marina, proprio per la loro imprevedibilità, con l’aumento della frequenza sarà assai probabile un inasprimento soprattutto nel settore RC: tali eventi saranno, ovviamente, ancora imprevedibili, ma non sarà più possibile ragionare in termini di alta severità-bassa frequenza, e viceversa, che è il paradigma tipico dell’assicuratore. Sempre di più, infatti, assisteremo a fenomeni di “high frequency-high severity”, il che avrà conseguenze sia da un punto di vista di valutazione del rischio, sia nella individuazione delle responsabilità, divenendo difficile riuscire a sostenere l’imprevedibilità di un evento atmosferico violento.

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