Coronavirus, anche il mondo della vela si prepara a ripartire. Il presidente della FIV a LN: “La riapertura avverrà per gradi”

L’intervista di Liguria Nautica al presidente della Federazione Italiana Vela Francesco Ettorre

20 April 2020 | di Maria Cristina Sabatini

Il distanziamento sociale dovuto all’emergenza Coronavirus non ha risparmiato il mondo della vela ma ora che la stretta del lockdown sembra avviarsi verso un’attenuazione, sono in molti a chiedersi se e quando sarà possibile tornare a veleggiare.

Per fare il punto della situazione, anche se è tutto in continuo divenire, abbiamo intervistato Francesco Ettorre, presidente della Federazione Italiana Vela. “Ad oggi – sottolinea Ettorre – le nostre società sono di fatto chiuse e tutti gli atleti sono fermi. Quello che stiamo cercando di fare è capire come organizzare la prima fase della riapertura che sembra prevista per il 4 di maggio e declinarla perquelle che sono le attività proprie dei nostri club e dei nostri atleti”.

“Si tratta – ricorda il presidente della FIV – di 750 associazioni che, anche se in maniera differente l’una dall’altra, oggi soffrono tutte della difficoltà di ricominciare in una situazione critica e incerta, in cui ogni giorno cambia qualcosa. Lo voglia è quella di ripartire dal basso con le attività che coinvolgono i giovani ma dobbiamo capire come questo sarà possibile”.

La riapertura avverrà comunque per gradi. “Probabilmente in una prima fase – spiega Ettorre – verrà coinvolta una nicchia più piccola, come la fascia dedicata agli atleti indirizzati verso le Olimpiadi, poi in diverse fasi si procederà verso la riapertura, con tutti quei presidi che ci verranno indicati dal governo. Non sarà quindi una riapertura tout court. Per i praticanti– afferma il presidente della FIV – si potrà ipotizzare una ripresa verso la fine di maggio“.

In una situazione che si modifica quotidianamente, l’unica data che sembra quasi certa è quella del 4 maggio. “È indubbio – dichiara Ettorre – che quella del 4 di maggio sembra ormai una dead line abbastanza confermata, vedremo poi come il governo intenderà disciplinare tutta quella parte, numericamente più consistente, che comprende gli appassionati e i giovani”.

Intanto la FIV sta lavorando alla formazione di protocolli di sicurezza da inviare alle associazioni per disciplinare allenamenti, regate e scuole di vela. “Sicuramente il distanziamento la farà da padrone – avverte il presidente – ma comunque credo che il nostro sport,  che permette di operare in mare, in un ambiente per natura salubre, ci consentirà di esercitare un maggiore appeal anche sulle famiglie”.

Il mare e le imbarcazioni, quindi, come punto di ripartenza per poter lentamente ritrovare una prima parziale normalità e riappropriarsi degli spazi all’aria aperta in sicurezza, anche grazie all’applicazione dei presidi che saranno indicati prossimamente dal governo, ma che allo stato attuale sono ancora da definire.

“È indubbio – sottolinea Ettorre – che il distanziamento sarà obbligatorio per tutti. Abbiamo una quantità di derive o di barche doppie dove la distanza potrà essere facilmente mantenuta. Per l’altura, che vede il coinvolgimento di più persone sulla stessa imbarcazione, sarà redatta una disciplina ad hoc, ma comunque credo che sia quasi impossibile prevedere l’uso di mascherine per l’esercizio di un’attività sportiva”.

Se gli appassionati dovranno attendere presumibilmente fino al termine di maggio per poter provare l’ebbrezza di “bordeggiare” di nuovo, occorrerà pazientare ancora di più per potere tornare a competere in maniera agonistica. “Quando si potrà iniziare nuovamente a regatare dovrà essere indicato dal Dpcm ma – spiega il presidente della FIV – credo che dalla ripartenza due mesi passeranno di sicuro, quindipotrebbe essere probabilmente agli inizi di luglio“.

Si tratterà quindi di ripensare tutto il calendario 2020 o meglio la parte che ne rimane. Traslare date e valutare nuovi metodi di selezione. “Non è pensabile – precisa Ettorre – condensare più di 5.000 regate nei 4 o 5 mesi rimanenti del 2020. Tante regate e modi di selezione dovranno essere ripensati, occorrerà rivedere il format, non solo la data, perché non c’è spazio per tutto in un calendario. Occorrerà stabilire alcune priorità“.

Le prime regate ad essere annullate sono state inevitabilmente quelle internazionali, in un 2020 che si annunciava da record per il numero di eventi previsti. “La maggior parte delle manifestazioni che avremmo avuto quest’anno in Italia – racconta il presidente della FIV – sono saltate ma alcune sono state calendarizzate per il 2021. In questa maniera siamo riusciti a mantenere alcune regate internazionali nel nostro Paese, senza perderle definitivamente.Su altre stiamo lavorando ma l’incertezza del momento non è facile. Ad oggi – aggiunge Ettorre – le regate sono state annullate fino alla fine di maggio e stiamo lavorando per cancellare o spostare le altre man mano che arriveranno le indicazioni ministeriali”.

In attesa della Fase 2, anche la vela italiana pensa quindi ad un nuovo inizio in sicurezza. Alla domanda su come sarà la vela dopo il lockdown, il presidente della Fiv risponde con sicurezza: “Per quanto riguarda la vela praticata, penso che superate le prime difficoltà si ripartirà alla stessa maniera, soprattutto dal basso e con l’idea di voler iniziare una nuova esperienza. Forse potrà essere una presa di coscienza dello sport che siamo ma per la vela in sé e per le sue caratteristiche – conclude Ettorre – non credo ci saranno molti cambiamenti”.

 

Maria Cristina Sabatini

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