Assicurazioni: armatore sai come comportarti?

In caso di sinistro, la pratica con le assicurazioni non sempre è semplice, ecco come provare a tutelarsi seguiti da un professionista

Siamo ad inizio anno e non è inverosimile che per molti si arrivato il momento di rinnovare qualche polizza sia essa la “classica” RC natanti, corpi e macchina che quella per la responsabilità civile professionale, magari per qualche marittimo.

Con questo articolo, il primo di due dedicati rispettivamente agli armatori e poi ai marittimi, avrà l’intento di dare qualche utilissimo consiglio per evitare, proprio quando si potrebbe avere bisogno della copertura della vostra polizza o di ricevere un indennizzo, di avere delle spiacevoli soprese da parte della compagnia assicuratrice di turno.

Una prima casistica, neanche troppo rara da trovare, è quella relativa ad un evento nel quale l’armatore è il danneggiato: potrebbe capitare che dopo aver subito un sinistro l’assicurazione della controparte, purché abbia effettivamente aperto il sinistro, vi comunica che il danno non potrà essere risarcito – spesso neppure giustificandone i motivi – o, peggio, attuando una strategia tesa all’inerzia, magari senza neppure comunicare al danneggiato alcunché.

In questi casi, come detto neanche troppo sporadici, la miglior strategia è quella preventiva: nell’evitare fin da subito lungaggini e perdite di tempo il primo passo è quello relativo ad un accertamento di un tecnico di fiducia, il quale a prescindere o no da un eventuale accertamento da parte del perito dell’assicurazione, in riferimento ai danni sofferti saprà, comunque in obbiettività, fornirvi la reale computazione dei danni e delle dinamiche del sinistro, nonché le relative responsabilità.

Questo offre due preziosi vantaggi. Il primo è quello chiaramente riferito alla valutazione delle responsabilità, l’entità dei danni e alla valutazione normativa afferente la polizza, essenziale, in questa fase, per farsi un’idea chiara della situazione e dello stato della pratica.

Ciò è sempre utile: che la compagnia faccia o meno il proprio dovere lo strumento, dato una valutazione terza, saprà, di riflesso, anche suggerirvi se (anche in caso di indennizzo) l’importo sia effettivamente congruo e coerente con i danni sofferti.

Ma andiamo avanti. A volte però l’unica via è rappresentata anche da una fase di natura legale: non di rado molti danneggiati sono costretti ad inviare alla compagnia assicuratrice – tramite un legale – una citazione.

Qui accade, statisticamente parlando, una fase nella quale il liquidatore possa finalmente proporre una transizione al danneggiato che però frequentemente, a detta di alcuni legali, è spesso talmente irrisoria tale da sembrare quasi effimera, anche se fortunatamente non sempre è così.

In questa ultima fase la strada si divide. In un primo caso, tramite il supporto dei legali e dei periti, si può arrivare finalmente alla liquidazione dell’indennizzo o, nella peggiore delle ipotesi, a dover affrontare un contenzioso legale.

E se invece, vostro malgrado, siete invece voi ad aver danneggiato qualcuno? Vale certamente lo stesso criterio. Valutare le responsabilità e le dinamiche potrebbe, anche a sorpresa, esonerarvi o limitare la vostra sfera di responsabilità. Avere comunque un parametro dato da un punto di vista terzo ed indipendente dal vostro e da quello delle compagnie (o enti e autorità) è quello che potrebbe fare la differenza tra un esborso o un esonero di responsabilità.

A questo punto e in conclusione, c’è pero da spezzare una lancia a favore della verità: ci sono effettivamente compagnie, nonché taluni sottoscrittori dei Lloyd’s, che al contrario da quanto riferito dalle fonti che ci hanno aiutato a realizzare questo articolo, brillano, al contrario, per serietà ed efficienza nel valutare e gestire i sinistri in campo diportistico.

Sicuramente questo è un ottimo spunto anche per scegliere, adeguatamente, con quale compagnia assicurare il proprio bene.

Daniele Motta

Perito e Consulente Navale

Tel. +39 389 006 3921

info@studiomcs.org

www.perizienavali.it

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1 commento

  1. Agata says:

    L’articolo sarebbe stato davvero utilissimo se si fosse pubblicata la lista delle società assicurative virtuose… 🙂

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