Costa Rica, un paradiso tropicale per gli amanti della subacquea e del surf

Alla scoperta del Paese con due oceani, ma senza Esercito, dove è possibile praticare qualsiasi tipo di sport acquatico

Ai confini settentrionali di Panama, nel bel mezzo del Centro America, troviamo la Costa Rica, uno dei pochi Paesi al mondo che può vantarsi di affacciarsi su due oceani: l’Atlantico ed il mar dei Caraibi ad est, il grande oceano Pacifico ad ovest.

La Costa Rica , così perlomeno raccontano orgogliosamente i suoi abitanti, i ticos in dialetto locale, è una sorta di Svizzera del Centro America. Ed, in effetti, qualcosa di vero c’è in questo paragone, rapportando i livelli di vita dei ticos a quello degli abitanti degli altri Paesi del Centro America. Un balzo in avanti che, ti aspiegano tutti i ticos che trovi per strada, ha un nome, un cognome e pure un soprannome: José Figueres, detto don Pepe.

Fui lui che, dopo che l’ennesimo golpe militare che aveva insanguinato il Paese, scese dalle montagne con un gruppo di amici e fece la rivoluzione. Proclamato presidente, decise che l’esercito è una di quelle cose come il morbillo: meglio non averlo anche se gli altri attorno a te ce l’hanno. Il 1 dicembre del 1948 riuscì ad inserire nella Costituzione un articolo che aboliva definitivamente le forze armate.

Senza l’orpello delle spese militari, la Costa Rica investì le sue risorse in istruzione, sanità e ambiente. Oggi il Paese ha ben 39 università, un tasso di alfabetizzazione del 97,8%, 26 parchi nazionali e 161 aree protette gestite da varie associazioni che coprono complessivamente un quarto dell’intero territorio nazionale. In altre parole, pur se i problemi non mancano neppure qui, la Costa Rica è uno dei Paesi più verdi al mondo. 

Molte oasi protette si affacciano sul mare e lungo le due coste oceaniche si snodano chilometri e chilometri di spiagge incontaminate di tropicale e stupefacente bellezza, dove è vietato costruire alberghi e altre strutture ricettive. Un vero paradiso per chi ama il mare e la natura, detesta le spiagge affollate, e cerca un po’ di ombra sotto le palme dove appendere l’amaca in tranquilla solitudine per riposare dopo aver fatto un bagno o un’immersione. 

Senza voler nulla togliere ai grandi parchi abitati da tapiri, bradipi, enormi farfalle, coloratissimi pappagalli, incredibili colibrì e un numero spaventoso di rare specie di uccelli con la cattiva abitudine di emettere strani versi tutta la notte per fare concorrenza alle chiassose scimmie urlatrici, la maggior parte del turismo in Costa Rica si concentra sulle due coste.

Il turismo subacqueo, in particolare, predilige la costa pacifica. Le migliori immersioni sono concentrate nella parte settentrionale della penisola di Nicoya e nell’isola di Catalina. Qui trovate anche i migliori diving che propongono avventure blu tra pinnacoli vulcanici sommersi per ammirare i grandi pesci e animali pelagici come squali leuca, enormi mante in migrazione e tartarughe. I ticos considerano le grandi testuggini i loro “carri armati” mentre gli uccelli sono la “forza aerea” del Paese.

Non è difficile imbattersi anche nelle grandi balene che al largo di queste spiagge vengono a partorire. Non aspettatevi però le azzurre acque della barriera corallina. Anche quando va bene, la visibilità non supera i 10, 15 metri al massimo. Non troverete nei fondali  neppure gli emozionanti relitti che giacciono in altri mari tropicali, come quelli della vicina Cuba. Neppure la subacquea tecnica è praticata. In questi fondali si scende al massimo a 20 o 30 metri. Diciamola tutta: nessuno viene in Costarica solo per fare subacquea.

Ma il Paese propone comunque un catalogo completo di tutti gli sport che si possono fare in acqua, dal canottaggio al rafting, dallo snorkeling alla vela. Il semplice bagno in mare rimane su queste coste una esperienza da non perdere anche se non priva di una certa dose di rischio, vista la forza centrifuga delle onde e le frequenti correnti di riflusso che ti trascinano al largo. Senza considerate gli scogli semi sommersi contro i quali si rischia di incocciare, trascinati dalla forza dell’oceano. Prima di bagnarsi, è sempre consigliabile chiedere alla gente del luogo i posti più adatti e seguire le avvertenze. 

Proprio le onde oceaniche hanno fatto del surf lo sport acquatico più amato dai ticos. In località come Santa Teresa circola la battuta che se ti trovano per strada senza una tavola sottobraccio o attaccata alla moto, i vigili ti danno la multa! Le onde che battono la costa occidentale sono perfette tanto per i più esperti, quanto per i principianti o per chi addirittura non è mai salito su una tavola. Ma non sono certo le scuole di surf cha mancano nella Costa Rica! 

Molte di queste scuole sono gestite da italiani. Nel Paese infatti prospera una forte imprenditoria nostrana, composta per lo più da figli (o nipoti ormai) di ex figli dei fiori o da reduci degli anni di Piombo, che hanno avviato attività come diving, ristoranti, bar, tour operator, gestione di locazioni turistiche o scuole di yoga di tutti i tipi. Dagli Stati Uniti, c’è chi scende nel Paese solo per seguire queste scuole, per lo più ispirate alle mai tramontate filosofie new age.

Non a caso “Peace and love”, al quale aggiungiamo anche l’amore per la “naturaleza” – la natura – sono considerati valori edificanti della società da tutti i ticos e il programma di salvaguardia dell’ambiente occupa le prime pagine di tutti i tantissimi partiti, sia di destra che di sinistra, che si sfidano nelle competizioni elettorali. Ed è anche per questo che la Costa Rica ci piace: un Paese che, ogni primo dicembre festeggia il giorno dell’abolizione delle Forze Armate e per le strade di San José, invece di carri armati e militari, sfilano i bambini, gli studenti, i maestri e gli infermieri! I veri eroi di questo Paese senza esercito.

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