Il drago e la baia: la leggenda dell’abbazia di San Fruttuoso

Secondo la tradizione popolare, un imponente drago si insediò nella baia di Capodimonte dove oggi sorge l'abbazia dedicata a San Fruttuoso

Sono molte le leggende che riguardano i borghi di mare della Liguria. Tra queste ce n’è una legata alla baia di Capodimonte che ha a che fare con draghi, angeli e santi.

La baia, situata tra Camogli e Portofino, è nota per l’abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte, gioiello medievale oggi luogo di culto cattolico, incastonata nello scenario del Parco Naturale Regionale di Portofino. La costruzione è raggiungibile solo via mare o attraverso due sentieri panoramici, uno che scende dal Monte di Portofino e l’altro che percorre la costa partendo dalla baia.

L’abbazia è stata edificata in onore di San Fruttuoso di Tarragona, vescovo e martire catalano del III secolo, le cui reliquie sono conservate all’interno del monastero. Ed è proprio qui che la realtà incontra il mito.

La lotta tra il drago e l’angelo per difendere la baia

La leggenda narra che proprio nella baia prese dimora un efferato e minaccioso drago, che aveva l’abitudine di divorare chiunque gli si avvicinasse. Perfino i marinari, per paura di cadere nelle fauci del mostro, decisero di tenersi lontani dalla zona.

Un giorno Giustino e Procopio, compagni e discepoli di Fruttuoso, ricevettero la visita di un angelo che disse loro di seguirli in un luogo incantevole in cui avrebbero dovuto fondare una chiesa in memoria dell’amico. I due, scortati dall’ angelo, approdarono alla baia ma lì trovarono il drago pronto a difenderla a tutti i costi.

L’angelo e la gigantesca creatura ingaggiarono un’estenuante lotta, nella quale il drago ebbe la peggio. Così, finalmente, Giustino e Procopio riuscirono a costruire la chiesa in onore del compagno.

L’abbazia di San Fruttuoso oggi

Ricostruita tra il X e l’XI secolo come monastero benedettino, dal Duecento l’abbazia di San Fruttuoso divenne proprietà della famiglia Doria che la restaurò e vi trasferì il sepolcro familiare. Nel 1983 Frank Pogson e Orietta Doria Pamphilj donarono l’intera struttura al FAI e da allora vi si svolgono periodicamente concerti di musica classica e leggera e altri eventi promossi dal Fondo Ambiente Italiano.

La baia è famosa anche per un’altra opera d’arte. Nel 1954 nel fondale marino antistante è stata infatti calata la celebre statua bronzea del Cristo degli Abissi, realizzata dallo scultore Guido Galletti, che si trova a circa 17 metri di profondità. Restaurata prima negli anni Novanta e poi nel 2003, è da sempre meta ambita per molti subacquei.

 

Fonte foto: legaliguria.coop

 

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